gli stessi numeri delle precedenti elezioni genovesi di quattro anni fa. È rimasta tale e quale alle ultime elezioni comunali, tale e quale».
di Claudio Brigliadori mercoledì 28 maggio 2025 libero/spettacoli.it lettura2’
Non è che il successo di Silvia Salis alle comunali di Genova stia entusiasmando un po’ troppo Pd e centrosinistra? Il dubbio è legittimo, pensando ai proclami a botta calda della segretaria Elly Schlein («La destra esulta per i sondaggi, noi vinciamo») e la gioia, legittima e comprensibile ma forse un filino sopra le righe del marito della sindaca, il regista Fausto Brizzi, tentato dal girare un film per raccontarne la campagna elettorale.
Lo stesso clima euforico sembra aver contagiato Otto e mezzo, su La7. Ospite di Lilli Gruber in collegamento c’è proprio la Salis.
All’ex martellista azzurra, già vicepresidente vicaria del Coni, fa da contraltare dialettico il solo Mauro Mazza. Basta e avanza per riportarla coi piedi per terra. «In questo momento storico in cui le destre populiste e nazionaliste sono assai brave, soprattutto in Italia, a cominciare da Giorgia Meloni che ogni tanto sembra quasi moderata rispetto ad alcuni dei suoi, da questa Genova arriva una specie di campanello d'allarme?", domanda la Gruber, che appare quasi speranzosa.
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L’ex direttore del Tg2 si concede il lusso dello scetticismo: “Ogni volta che vince localmente il centrodestra c’è la presenza sull’astensionismo, si dice che la metà degli elettori non va a votare e quindi è una vittoria dimezzata. Vedo con piacere e saluto la sindaca e le faccio i migliori auguri di buon lavoro, ma vedo che questa volta vince il centrosinistra e l’astensionismo è già risolto di suo, pur avendo gli stessi numeri delle precedenti elezioni genovesi di quattro anni fa. È rimasta tale e quale alle ultime elezioni comunali, tale e quale».