Cucinelli, un caso che solleva dubbi: le sanzioni Ue anti-Russia, funzionano davvero?

Categoria: Italia

Moody’s: “In Italia 2.564 aziende nell’orbita di Mosca”

27 Settembre 2025, 6:35 | di Giuseppe Baselice estratto firstonline.info

INTERVISTA A NICOLA PASSARIELLO, director/IPL nel Financial Crime Compliance in Moody’s, dopo Il caso Cucinelli, crollato in Borsa sull’accusa di alcuni analisti – che avevano scommesso sul ribasso del titolo e a cui l’azienda ha replicato seccamente – di eludere la normativa Ue: “Il lusso uno dei settori più colpiti dalle sanzioni ma non l’unico. I meccanismi per eluderle? Sono diversi, più o meno sofisticati”

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Un vostro studio ha rivelato che in Europa operano circa 48.000 imprese con proprietà russa superiore al 40%.

“I dati di Moody’s indicano un aumento significativo delle aziende di proprietà russa in alcuni Paesi europei, non tanto in Italia dove il dato è sostanzialmente stabile quanto soprattutto in Bulgaria e Repubblica Ceca, che rimangono di gran lunga i paesi con la maggiore presenza di società di proprietà Russa secondo i nostri dati, ma anche Portogallo, Cipro, Malta. Questo può comportare che ci siano attività commerciali potenzialmente sospette ma attenzione: non è di per sé una prova. Le regole europee prevedono poi che le banche abbiano l’obbligo di segnalare quando questi operatori effettuano trasferimenti di denaro per un valore di oltre 100.000 euro fuori dall’Ue. Nemmeno quella è una prova, ma a quel punto l’azienda viene tenuta d’occhio dalle autorità”.

Quale è l’identikit oggi delle aziende italiane ed europee che operano nel mercato russo?

“Questo è un tema interessante e che fa riflettere. Prima della guerra in Ucraina esportavano verso Mosca le grandi multinazionali di marchi noti. Oggi, vuoi per le restrizioni, vuoi per motivi di opportunità reputazionale, i gruppi più esposti hanno lasciato spazio alle piccole e medie imprese, la maggior parte delle quali nate forse non casualmente in questo periodo”.