Lettere al Direttore Il Foglio 31..3.2015

Categoria: Italia

La casa sicura di Landini, i liberal e la libertà, D’Alema e il citofono

1-Al direttore - Landini a piazza del Popolo. Beh, popolo. Non esageriamo.

Gino Roca

Il capo di un sindacato che protesta contro un governo che, dice lui, ucciderà il lavoro, e che lo fa negli stessi giorni in cui, dopo anni di segni negativi, sul lavoro, arriva qualche buona notizia non può che dare ragione a chi la pensa così, su Landini: “Non c’è dubbio – lo ha detto Francesco Piccolo tre giorni fa sull’Huffington Post – che lui sia un reazionario. Ma non è questo il punto: il punto è che Landini si inscrive in una storia, la storia della sinistra dalle idee inermi. Attenzione: sono idee non solo rispettabili ma anche condivisibili. Ma sono inermi, perché non si misurano mai con la loro realizzazione. Anzi, è proprio nell’opporsi alla concretezza che trovano vigore. E’ come fermarsi a dormire in una casa sicura anziché rischiare condizioni precarie per raggiungere una casa migliore”. Piccolo ha un’idea un po’ pigra su cosa significhi essere reazionario ma il resto del ragionamento non fa una piega: sottoscriviamo.

2-Al direttore - Perché non istituire il premio “apostrofo rosa”? Cioè premiare, dopo un sondaggio tra i lettori del suo giornale, il bacio che ha maggiormente influenzato la vita storico-politico-culturale-economica del paese. Se mai dovesse aderire a questa mia planetaria scemenza, segnalerei a lei e ai lettori quelli tra: Giuda e Gesù; Paolo e Francesca (“Amor, ch’a nullo amato amar perdona…”); Riina e Andreotti; Landini e Camusso; Principe azzurro e Bella addormentata. Buon lavoro.

Valerio Gironi

2-Al direttore - C’è una scena, in “Gran Torino”, alla quale penso spesso; ed è quando la giovane vicina asiatica confessa a Clint che avrebbe voluto, per sé e per il fratello, un padre come lui, perché il loro, di padre, era stato duro e molto all’antica. E Clint, con quella faccia che ha solo Clint, le risponde quasi risentito che anche lui è uno “all’antica”. Lei ribatte: “Ma tu sei americano”; ma, secondo me, avrebbe potuto dire “occidentale”. E’ una scena che dice molte cose, a proposito di quelle culture “altre” così affascinanti ai nostri occhi, ma che per chi ci vive dentro sono spesso delle gabbie; e dice molto della nostra di cultura, di cui vorrebbero farci vergognare e che, invece, rappresenta per tanti un faro di civiltà, uno strumento di libertà; soprattutto nelle sue componenti “all’antica”. Difatti, e solo per fare un esempio, quando è stata praticamente cacciata dall’Olanda, l’eretica Hirsi Ali è approdata al neocon American Enterprise Institute, mica tra le braccia dei liberal, che, col loro relativismo, non sono faro né strumento di un bel niente.

Daniele Montani

Ha perfettamente ragione. E non si stupisca allora se sempre più persone a sinistra riconoscono che da troppo tempo la libertà dell’individuo è un tema che la sinistra ha regalato alla destra. E non si stupisca, poi, se in questi anni molte persone di sinistra di fronte a un certo pensiero conservatore si siano ritrovate a pensare la stessa cosa che proprio in “Gran Torino” dice il mitico Walt Kowalski davanti allo specchio:  “Dio Santo, ho più cose in comune con questi musi gialli che con quei depravati della mia famiglia. Oh, Cristo Santo”.

3-Al direttore - “Non intendo essere sottoposto a uno stillicidio politico-mediatico e, in questo momento, grazie anche alla discrezione mantenuta dalla procura di Roma sulla mia iscrizione nel registro degli indagati (fatto di cui non posso che ringraziare i magistrati inquirenti) mi è stato possibile riflettere, con la dovuta tranquillità, su quelle che potranno essere…”. Provate a indovinare a quale schieramento appartiene il politico indagato nell’ambito di “Mafia Capitale” e che rilascia queste dichiarazioni di cui difficilmente troverete traccia nei tg e nei quotidiani.

Enrico Venturoli

Di solito, i politici di sinistra si indignano sulla giustizia solo quando questa li colpisce direttamente. Vale per “Mafia Capitale” ma vale anche per altri casi più recenti. Vogliamo citofonare tutti insieme a Massimo D’Alema?