Confedilizia: "Gli immobili si deprezzano mentre le tasse aumentano"

Categoria: Italia

Dal 2010 c'è stato un crollo dell'11,5%. Difficile accedere ai mutui. Nel 2014 prezzi giù del 4,2%. Le case nuove tengono (-2,2%)

Mario Valenza - Lun, 06/04/2015 - 10:04 Il Giornale

Lo rileva l’Istat sottolineando che il calo è dovuto a una riduzione del 5,0% dei prezzi delle abitazioni esistenti (dopo il tonfo del 7,2% del 2013) e del 2,2% dei prezzi di quelle nuove (era -2,4% nel 2013). Al livello medio nel 2013 il calo rispetto all’anno precedente era stato del 5,7%. Per la prima volta prezzi delle abitazioni nuove più bassi di quelli medi del 2010

Dal 2010, i prezzi delle case si sono ridotti dell’ 11,5%. L’istituto di statistica osserva che nell’ultimo anno la flessione si è comunque ridimensionata e ci sono stati segnali di ripresa dei volumi delle compravendite (in crescita del 3,6% secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate). In particolare nell’ultimo trimestre del 2014, sulla base delle stime preliminari, i prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, sono scesi dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,9% nei confronti dello stesso periodo del 2013.

"Dall’Istat, immancabilmente, arrivano nuovi dati negativi sul mercato immobiliare, in crisi ormai dall’inizio del 2012, anno d’introduzione dell’Imu. Questa volta i numeri riguardano i prezzi, in calo da oltre tre anni", ha commentato Confedilizia. "Si tratta, peraltro, di dati persino sottostimati, non potendo essi evidenziare la perdita di valore che hanno subìto tutti quegli immobili che ad un atto di compravendita non riescono neppure ad arrivare, a causa del blocco che il mercato continua a soffrire".

"È necessario e urgente interrompere questo stillicidio di notizie negative per il comparto immobiliare e per l’intera economia" ha poi affermato l’Associazione imprenditoriale. "Per farlo, l’unica strada è dare un segnale forte di inversione di tendenza sulla tassazione degli immobili, quasi triplicata rispetto al 2011. Solo in questo modo può sperarsi di restituire fiducia, e quindi possibile sviluppo, ad un settore stremato".