Prove di regime, a scuola il film di Veltroni

Categoria: Italia

Scampato il pericolo dei mercoledì con Renzi, elementari e medie si devono sorbire Walter

Alberto Giannoni - Mer, 22/04/2015 - 08:07 Il Giornale

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Milano. Hanno scampato il pericolo di incontrare Matteo Renzi tutti i mercoledì - il premier si è dimenticato anche di questo impegno - ma ora gli alunni italiani devono sorbirsi Walter Veltroni.

Duecento bimbi di cinque scuole milanesi ieri sono stati accompagnati a vedere il film del fondatore del Pd. La sera precedente, nella stessa sala erano schierati in platea sindaco, vicesindaco e un plotoncino di assessori e consiglieri; e poi un ex presidente del Consiglio, deputati, candidati vari alle primarie, intellettuali di chiara fama, attori e comici. Una tale parata per l'anteprima di «I bambini sanno» è stata allestita all'Anteo, un tempio radical chic di Milano. Nei prossimi giorni toccherà ai colleghi di altre scuole, anche in periferia. E a qualche genitore l'idea è piaciuta poco o niente. Ma sono proteste contro i mulini a vento: le scuole sono state consacrate al culto del politicamente corretto, e sarà per questo che ormai sembrano non trovare spazio benedizioni e crocifissi. Iniziative «equosolidali» e ambientaliste, tornei dedicati alla Resistenza, informazione sulle teorie «gender». Non passa giorno senza che, da Roma al più remoto dei paesini, non giungano notizie su questi democratici indottrinamenti. I piccoli milanesi hanno anche incontrato Veltroni, che del buonismo è una sorta di pontefice. Come segretario Pd i compagni lo amavano poco ma quando si tratta di cultura è venerato, tanto che le anteprime del film sono eventi politico-mondani. Ieri c'erano Giuliano Pisapia, Romano Prodi, Massimo Moratti, Gad Lerner, Umberto Eco e Antonio Albanese. L'assessore-aspirante sindaco Pierfrancesco Majorino ha annunciato l'istituzione del Garante dei diritti dei bambini e dei ragazzi. Grandi sorrisi e soddisfazione. Meno convinto un papà-consigliere di zona, Andrea Pellegrini, leghista, che non ha detto no ma ha scritto alla scuola chiedendo spiegazioni: «Il film avrà anche un valore artistico per carità - dice - ma lasciamo che questi bimbi, crescendo, capiscano quel che devono capire e decidano liberamente come vivere i loro valori senza che inculchiamo nelle loro teste principi che spesso hanno già, spontaneamente».