Al Qaeda in Sardegna, la guerra dei droni e Juve-Real Madrid.

Categoria: Italia

Di cosa parlare stasera a cena

a cura di   | 24 Aprile 2015 ore 19:10 Foglio

Frase del giorno

“Consiglio Europeo, un minuto di silenzio per i migranti. E forse, al prossimo vertice, lo raddoppiano…”

Ellekappa

La guerra dei droni

Errori fatali. Secondo il New York Times Obama sapeva della morte del cooperante Lo Porto, ma non ha detto niente a Renzi durante l’incontro alla Casa Bianca. Tutto quel che non torna nella spiegazione del presidente Usa sui droni, sulla morte accidentale dei due civili (italiano e americano) e i troppi buchi temporali.

Prossimi passi. Dopo l’uccisione dei civili in Pakistan la Casa Bianca mette in discussione la strategia dei droni. La tragica evidenza delle troppe “morti al buio” e una storia degli strike in Pakistan nell’ultimo decennio (quando la Cia ha cominciato ad usare i velivoli senza pilota), abbinata ad una magnifica infografica animata.

Anatra zoppa. Politico analizza il grande rompicapo di Obama: quando entrò alla Casa Bianca promise la fine delle guerre americane ma oggi gli Usa sono (ancora) incartati in cinque conflitti. Senza sapere bene come uscirne.

Italy in a day

Jihadisti della porta accanto. Il blitz in Sardegna contro al Qaida dimostra che siamo in guerra (tra gli obiettivi anche il Vaticano): dalla Libia all’anti terrorismo fino alla sponda sud del Mediterraneo. Le risposte che servono (e le retoriche da evitare), tutti i dossier aperti (e i territori sensibili) dal Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo e come crescono le nuove generazioni fondamentaliste in Lombardia.

Per un pugno di opere. La svolta decisa dal governo per le infrastrutture medie e piccole dovrebbe essere adottata anche per quelle grandi, abbandonando così l’idea che le opere “strategiche” generino una forte domanda. Altrimenti, dovremo rassegnarci ai cantieri “stop and go”. E al moltiplicarsi dei costi.

L’altra intervista a Mattarella. Riforme, giustizia, Letta, Nazareno. Se volete leggere le domande che il direttore di Repubblica non ha fatto al Presidente della Repubblica e le risposte che Mattarella non gli ha dato, questa è la pagina giusta.

Il colmo dell’ipocrisia. I sindacati cacciano, ma solo dopo 14 anni, il patron del concerto del Primo maggio. Non pagava i lavoratori.

Tic-tac-tic-tac. La bomba dei derivati a copertura del debito italiano, in un confronto europeo, nell’analisi di Bloomberg.

Juve-Real. A sorridere è anche il bilancio della Juventus: ecco quanto vale il passaggio in semifinale di Champion’s League.

Mar morto

Europa invertebrata. Le conclusioni ufficiali del Vertice straordinario sull’immigrazione; perché il premier Renzi non può cantare vittoria sull’esito finale; tutte le riserve sulle modalità di lotta Ue ai trafficanti di “carne umana” e un’utile spiegazione della differenza tra “scafisti” e “trafficanti”, in questi giorni spesso confusi.

Quarta Sponda. Foreign Policy racconta come la Libia sia diventata, nel tempo, il “ground zero” dell’emergenza migratoria. Per Romano Prodi contro gli sbarchi bisogna agire in Africa: serve un’intesa in Libia e aiuti a sud del Sahara.

“Sentivo solo le urla.” Un intenso fotoreportage racconta le peripezie di un gruppo di profughi siriani alla rincorsa dell’Europa.

Se ne parla oggi

Tragedia greca. Oltre il cinema di dichiarazioni e schermaglie negoziali, Angela Merkel lancia l’ennesimo penultimatum ad Atene: fare di tutto per evitare il default mentre Mario Draghi corre ai ripari e blinda l’euro. L’importanza dei fattore tempo, risorsa sempre più scarsa. Anche se per l’Economist è ora di finirla con il gioco delle tre carte e uno scenario Grexit potrebbe diventare molto presto inevitabile (e preferibile). Nel frattempo il bistrattato ministro Varoufakis pubblica su Project Syndicate un articolo manifesto dal titolo “A new deal for Greece”.

Il dilemma di Draghi. L’ex governatore di Bankitalia si sta mostrando un ottimo banchiere ma la crisi di Atene mette alla prova le sue doti politiche.

Potenza dell’antitrust (europeo). Perché il caso Gazprom è diverso da quelli di Google e Microsoft? Perchè c’è di mezzo la (geo)politica.

Le elezioni degli altri. Il ritrattone di Nicola Sturgeon, la lady di ferro del partito nazionalista scozzese, decisa a scombussolare i piani di Cameron e Miliband, è uno dei migliori articoli che si possano leggere sul voto inglese di maggio.

Il lavoro degli altri. A marzo la Spagna, 45 milioni di abitanti, ha creato più posti di lavoro degli Usa, 350 milioni di abitanti: 160mila vs 126mila (via Federico Fubini).

Il Cloud vale oro. Pensate che i servizi internet di Amazon facciano ricavi record? Anche quelli di Alibaba sono giganteschi. E in prospettiva…

Segui i soldi. Lo "strano" ritorno dello spread in Italia (e in Europa). No, non è la Grecia. Si chiama carenza di domanda…

Guerra & Pace

Saremo alleati? Per le autorità iraniane il negoziato sul nucleare sta facendo graduali progressi ma per Paul Wolfowitz siamo davanti ad un regalo bello e buono di Obama agli Ayatollah che rafforzerà le ambizioni espansionistiche di Teheran.

Dottrina Lavrov. “Armi ad Assad per sconfiggere Isis.” La Russia illustra il suo approccio strategico: le consegne di armi in Medio Oriente non sono finalizzate al sostegno di un interlocutore locale contro un altro, ma all’impellenza di combattere Isis in Siria e Iraq “prima che arrivi da noi”.

Prima dell’11 Settembre. Documenti inediti raccontano com’era dura la vita del terrorista di al Qaeda nell’Afghanistan di fine anni Novanta.

Mappa del giorno

La caduta del prezzo delle commodity impatterà meno del previsto sulle economie africane (per fortuna)