Nunzia fuori dal coro di Alfano. "Lui canta meno male che Renzi c'è"

Categoria: Italia

La De Girolamo: "Torno in Forza Italia e non temo il cerchio magico: la Pascale è mia amica"

di ROSALBA CARBUTTI Il Giorno, Roma, 26 settembre 2015 –

ONOREVOLE Nunzia De Girolamo, tutti cambiano casacca per appoggiare Matteo Renzi, mentre lei molla Ncd e torna in Forza Italia. Incosciente o coraggiosa?

«Potevo stare comodissima in maggioranza con i vari posti al sole e invece ho scelto l’opposizione».

Promesse?

«Nessuna. Io ci vado col cuore in Forza Italia. Tutti abbiamo un debito con Silvio Berlusconi».

Sia sincera: com’è stato preso il suo ritorno in casa azzurra?

«Benissimo. Sono arrivate le telefonate che aspettavo».

Dicono ci sia stata freddezza...

«Macché, non è tempo d’invidie».

Non mi dica che brindava pure il ‘temibile’ cerchio magico (Pascale, Rossi e Bergamini)...

«Sono sempre stata in ottimi rapporti con tutte e con tutti. Io non chiamerei cerchio magico le più dirette collaboratrici di un leader. A proposito, per Renzi si usano gli stessi termini? Non mi pare».

Quindi ha sentito la Pascale?

«Con Francesca siamo amiche da molti anni e ho anche pranzato con lei. L’ho vista in Sardegna, quest’estate».

Suo marito Francesco Boccia (Pd) per quella visita a Villa Certosa è stato molto criticato.

«Infatti lui non c’era. Era andato a trovare il deputato di Scelta civica Librandi. Sono solo andata a una festa di Ferragosto con mia figlia e mia sorella».

Sta di fatto è che da inizio legislatura, 82 parlamentari abbiano mollato l’ex Cavaliere.

«Facile stare in FI quando i voti arrivano a pioggia».

Parla di Angelino Alfano?

«Di parecchi».

In effetti da Alfano a Denis Verdini è tutta una corsa a chi è più progressista, ormai.

«Fa scalpore che tutti loro cantavano convinti ‘Meno male che Silvio c’è’ e ora intonano ‘Meno male che Renzi c’è’».

Traditori che sgomitano per creare la nuova Margherita?

«Se sono traditori è un problema che risolveranno con loro stessi. Avevano un senso di subordinazione nei confronti di Silvio e ora fanno le stampelle di Renzi».

Verdini era lo stratega di FI.

«Oggi quello che faceva per Berlusconi, lo fa per Renzi».

Tiene il pallottoliere.

«Chissà che non sbagli di nuovo i numeri...».

La nuova moda è diventare ‘responsabili’.

«Stabilizzatori, dicono. Mi chiedo solo perché i cambi di casacca da destra a sinistra hanno dato il via a varie indagini (vedi caso De Gregorio), mentre quelli verso Prodi o Renzi vengono liquidati come semplice politica».

Diventare renziani conviene.

«Io da capogruppo di Ncd sono stata sostituita perché antirenziana. C’è chi pensa alle ideologie e chi alla convenienza».

Che fine farà Ncd?

«È un progetto fallito. Perché non cambia nome in Nuovo centrosinistra?».

Ma che aria tira all’interno?

«Dopo la riforma del Senato ci saranno sorprese, altri se ne andranno».

Ma il fronte pro Renzi vince.

«Ncd è divisa: governativi da una parte, confusi dall’altra».

Chi sta tra i confusi?

«Renato Schifani e Gaetano Quagliariello stanno soffrendo parecchio».

Ma il premier ricompenserà o no gli stabilizzatori?

«Di lui non c’è da fidarsi. Dopo aver fregato Berlusconi col patto del Nazareno, fregherà tutti, Alfano per primo».

Vincenzo D’Anna, ex azzurro ed ex Gal, ora passato con l’Ala di Verdini, parla di una movimento o lista pro Renzi.

«Sembra quasi, a sentir lui, che Verdini sia il vicepremier ombra del magico mondo renziano. I riformisti ringraziano».

di ROSALBA CARBUTTI