PRESIDENTI MA NON PRESENTI - PERCHE' PIETRO GRASSO SI FA 9 (NOVE!) GIORNI DI VIAGGIO ISTITUZIONALE TRA CINA E COREA?

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LE BATTUTE SULLE FERIE DEI MAGISTRATI SI SPRECANO - LA BOLDRINOVA INVECE VA A BRUXELLES A CHIEDERE FIRME PER GLI IMMIGRATI.

DAGOREPORT, 10.12.2015

NESSUNO SE LA FILA, MA IL GOVERNO S'INCAZZA (LEI CERCA IL PROSSIMO LAVORO ALL'ESTERO)

Ma dopo il fastidio iniziale, a Chigi è arrivato il divertimento. Mentre il Pd renziano faceva la raccolta firme ai banchetti in giro per l'Italia, la Boldrini in giro per l'Europa di firme non ne ha raccolte granché. E senza l'appoggio del governo, proprio come Prodi, non otterrà nessun incarico internazionale...

Ma che cosa diavolo ci va a fare Pietro Grasso in Cina? E che cosa ha in testa di combinare, di grazia, in Corea? A palazzo Chigi, quando hanno saputo della lunga trasferta (ben nove giorni! Nove! Dal 4 al 12 dicembre) del presidente del Senato in estremo Oriente, se lo sono chiesti con una lama di disinteresse. E si sono subito dati in risposta un solenne chissenefrega: primo, perché intanto i cinesi (secondo loro) non se lo filano; secondo, perchè lì fa molti meno danni (sempre secondo loro) che restando in Italia.

 La notizia è stata quindi presa bene. Molto bene. Con appena qualche battutina al commissario governativo del Csm, il vicepresidente Giovanni Legnini. Qualcosa tipo le lunghe ferie dei magistrati, sia in servizio che ex.

 Non altrettanto bene, invece, al Giglio tragico hanno preso la trasferta di Laura Boldrini, nuova Giovanna d'Arco di Bruxelles. Chi ce l’ha mandata, innanzitutto, a Bruxelles? E cosa sono queste dichiarazioni europeiste pro immigrati e rifugiati? Con chi mai le ha concordate Nostra Signora del Pianto di Montecitorio? Beh, con nes-su-no del governo, e tantomeno con Matteo.

 Perciò a palazzo Chigi, dapprincipio, un po’ di palle hanno cominciato a girare infastidite. Soprattutto quelle di Matteo. E il giramento si è accelerato quando la signora ha cominciato a promuovere raccolte di firme tra i parlamentari dei paesi dell'unione europea. Ma chi le ha dato ‘sto mandato, si sono chiesti i fiorentini. E di nuovo si sono risposti: nes-su-no. Ergo, quotazioni boldrinesche in caduta libera.

 

A Chigi è ormai chiaro a tutti che la presidenta di Montecitorio vuole un incarico fuori Italia appena finita la legislatura; ma è anche chiaro a tutti, attenzione, che la signora non ha capito che così non si fa. Infatti perfino Romano Prodi, che di sponsor autorevoli in giro per il mondo ne ha molti più della Boldrinova, senza l’appoggio di palazzo Chigi non ha avuto niente: né in Libia, né in Russia, né in Siria.

 Ed è Romano Prodi! Chi si crede di essere ‘sta Boldrini? E dove pensava di andare con quelle sue trombonesche predicozze ai vertici di Bruxelles, mentre in giro per l'Europa, e per il mondo, tenevano banco cosucce un filino più urgenti come terrorismo, cambiamenti climatici, guerra all'isis, crisi Russia-Turchia, discorso di Obama, rischio giubileo?

Ma dopo il fastidio iniziale, a Chigi è arrivato il divertimento. Mentre il Pd renziano faceva la raccolta firme ai banchetti in giro per l'Italia, la Boldrini in giro per l'Europa di firme non ne ha raccolte granché. Anzi. Neppure Grasso, in versione corean-cinese, la firma gliel'ha messa.

E ora la povera Boldrini aspetta e spera che le venga in soccorso qualcosa di più che una firmetta di Cipro, di Malta, o della Grecia (dove ancora ricordano le sue vacanze istituzionali), per salvarsi da una figuraccia internazionale. Quanto a quella nazionale… quanti giorni di ferie sta facendosi la Camera, suscitando l’indignazione dell’intero paese? Dieci? Complimenti vivissimi.

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