I parlamentari siciliani lavorano solo 17 minuti al giorno

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Negli ultimi due mesi sono state approvate soltanto tre leggi e del tutto insignificanti. Recuperare il tempo perso. Questo è l'obiettivo dell'Ars, l'assemblea regionale siciliana, che oggi si riunisce di nuovo per colmare i ritardi.

Francesco Curridori - Mar, 29/12/2015 - 18:57 Il Giornale

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Non era mai capitato che il Parlamento siciliano avesse lavorato così poco come negli ultimi due mesi. Come riferisce Repubblica dal 31 ottobre a oggi, l'Aula ha lavorato per poco più di due ore a settimana e, per la precisione,17,4 minuti al giorno o, se si preferisce, circa otto ore e mezzo al mese e le commissioni non hanno certo fatto molto meglio.

Nella prime due settimane di dicembre l'Ars ha lavorato rispettivamenti 29 e poi 26 minuti. Il 2 dicembre i parlamentari siciliani si sono ritrovati alle 16,07 e hanno lasciato l'aula alle 16,36 e poi vi sono ritornati il 10 per starvi solo dalle 17,03 alle 17,29. In quei minuti c'è stato l'annuncio di mozioni e interpellanze, la comunicazione all'aula del nuovo ufficio di presidenza del gruppo del Pd, l'ufficializzazione della sostituzione di un componente della commissione antimafia. Circa un minuto è stato dedicato al ricordo dell'uccisione di due braccianti agricoli avvenuta nel 1968. La seduta del 15 dicembre, invece, è durata la bellezza di 211 minuti durante i quali si è votata una mozione di sfiducia a Crocetta che ovviamente non è passata, mentre lo10 novembre l’Ars ha discusso per 226 minuti sulla nuova giunta.

Di leggi ne sono arrivate solo tre: una che rinviava le elezioni nei liberi consorzi, una che riguarda l'Irap per i gruppi parlamentari e infine una riguardante "la tutela delle aree caratterizzate da vulnerabilità e valenze ambientali e paesaggistiche". La giunta regionale, dal canto suo, non ha agevolato il compito del Parlamento dato che la finanziaria e il bilancio regionale anziché approdare a Palazzo dei Normanni entro il primo ottobre è arrivata solo alla vigilia di Natale per via della lunga trattativa col governo nazionale per avere 1,4 miliardi necessari a coprire il buco. Mercoledì è arrivata la beffa con la bocciatura del Dpef. A tutto questo va aggiunto che l’Assemblea regionale, finanziata in gran parte dalla Regione, è costata ai siciliani circa 160 milioni l’anno, 26 milioni e mezzo per due mesi. Ogni minuto di attività d’aula, da fine ottobre a oggi, ha “bruciato” 26.600 euro.

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