Santa Lucia di Piave TV, il progetto del nuovo casello del Piave ha ora il sì della Regione: “Opera strategica”, perché?

Categoria: Locali

Dopo oltre 20 anni la regione del Veneto dà il suo sì ufficiale: il progetto del cosiddetto “casello sul Piave”  

Da archivio www.simofin.com e da ALICE ZACCARON, 16.4.2021 #Qdpenws.it

Santa Lucia di Piave TV, il progetto del nuovo casello del Piave ha ora il sì della Regione: “Opera strategica”, perché?Vecchie Storie e confronti per arrivar sul Quartier del Piave

CASELLO S. LUCIA DI PIAVE E EUROPA Uno scambio di idee da “Oggi Treviso”

Corvo Rosso 27/05/2013 - 16:15

ANCORA SUL CASELLO

Il casello autostradale serve, come dice la on. Casellato, a riequilibrare la viabilità del territorio della sinistra Piave ben venga anzi ben venuto. Significa fare un piano che disicongestioni quei tratti viabili tipo pontebbana Susegana-San Vendemmiano, che oggi sopportano carichi di traffico indirizzati a servire anche Santa Lucia. Tutte le riserve espresse, comprese quelle strumentali della Puppato, servono solo a quel localismo imbastardito e deleterio che vorrebbe tenersi i vantaggi acquisiti nel tempo e lasciare agli altri tutte le magagne, strozzature e rischi ambientali che nel tempo non si è potuto o voluto condividere tra i vari Comuni del coneglianese. E’ anche l’occasione o potrebbe esserlo se la politica riacquistasse la sua funzione di indicare prospettive e progetti per il futuro, per far scendere dai piani alti, Europa Regione e Provincia, questo benedetto piano che ogni tanto fa capolino in qualche convegno come l’ultimo tenuto a Conegliano in questo mese e organizzato dalla Confartigianato, del coneglianese come area di snodo per le relazioni fra Europa Nord Est e Mediterraneo. Bisogna fare sistema se questo territorio vuole risorgere e puntare a un futuro migliore. In alternativa c’è solo il declino ammantato dall’individualismo.

Non capisco poi l’intervento della Anna Maria Da Re dove stigmatizza il fatto che all’interno del PD non ci siano vedute comuni, sottolineando la diversità di opinioni su questo fatto, fra la Puppato e la Casellato, appunto. Sembra sua opinione che prima viene il partito e la sua ideologia e dopo il bene comune. Che nel PD non ci siano idee precise sulla Pontebbana e sul progetto “area vasta” è conosciuto, ma questo avviene perché il partito rincorre strumentalmente il localismo e sui grandi progetti non c’è o noi non sappiamo come li vede. Se anche sulle cose concrete non riusciamo a trovare un punto in comune a prescindere dalle appartenenze partitiche, significa che torniamo indietro di 40 anni e che i giovani tipo la Da Re, portano, come si diceva un tempo, “il cervello all’ammasso”. Discutiamo liberamente ma usciamo dalla politica “ognuno badi al suo orto”; dalle protesta per andare verso la costruzione. Se Conegliano a suo tempo avesse ragionato privilegiando il localismo, a scuola la Da Re sarebbe andata a frequentare istituti ben più lontani e Santa Lucia non sarebbe quello che è adesso.

Risposta

Carlo Feltre · Ipc conegliano

Caro Corvo Rosso, mi trova d'accordo su tutto fuorchè su una cosa e mi riferisco alla chiarezza di idee del PD in ordine all'intervento. Al di là delle posizioni del momento delle nuove parlamentari, voglio ricordarle che i partiti che sono confluiti nel PD, sono da oltre un decennio fautori della necessità di un casello autostradale a Santa Lucia. Studi approfonditi dell'allora consigliere Comunale Giacinto Borsoi, uniti a conbtatti anche con la Società Autostrade, sono stati portati all'attenzione della comunità con ipotesi legate anche alla liberalizzazione (o meglio alla gratuità del transito) per i residenti su tratte brevi, allo scopo di "scaricare" il traffico su Pontebbana e Circonvallazione di Conegliano. A questo, aggiunga l'ipotesi dello spostamento verso Sud del Casello di Vittorio Veneto Sud nella medesima ottica. Come vede, il PD ha le idee chiare non solo sulla viabilità, ma anche sull'area vasta, dato che faceva già parte del mio programma politico da candidato sindaco nel 2002 così come lo è stato per il candidato sindaco Giandon nel 2007. Se poi la congiuntura politica non ha permesso la realizzazione di tali progetti, lo deve chiedere ai luminari politici di Lega e centro destra che hanno preferito fare sceltine di bottega. Altro che sospettare sulla volomntà di localismo del PD coneglianese.

Seguito risposta

CW Dalle vecchie trincee

Il signor Carlo Feltre nella sua risposta qui sotto, si ferma all’argomento Casello autostradale e chissà cosa dirà la Da Re ora. Nulla dice sul progetto che oramai, dati gli anni che è sul tappeto, un po’ puzza: il coneglianese che comprende Vittorio e che forse è da aprire al pordenonese, come nodo che brevemente diciamo europeo. E che, l’Europeo progetto, finché rimane nelle stanze alte, le comunità interessate bisticceranno su fatti minori tipo 1° Fod a Vittorio e non discuteranno di qualche cosa di ben più importante che potrebbe ovviare a tali accadimenti. IL FUTURO del nostro territorio o lo prendiamo adesso o ci scappa e non lo prendiamo più; o FACCIAMO SISTEMA, diamo, la politica dà, una visione per il futuro o ci troveremo, continueremo, con un territorio squilibrato dove ogni novità dettata dal cambiamento di indirizzo del centro decisionale, viene visto come un rapimento di qualche cosa che non è “nostro” (1° FOD e Electrolux sul quale il PD non si pronuncia) e si invoca, mendicando, il solito intervento del Governo, supplente della inattività, indecisionalità di destra e di sinistra e Lega maggior imputato del localismo o ”politica del tombino”.

Con il dire che la colpa è degli altri, vorrei ricordare al signor Feltre, che siamo al solito rap che mette in tranquillità la propria coscienza. Io vedrei invece, credendoci e chiamando altri alle armi, una battaglia per i Pat aperti al progetto Europa e una politica della opposizione aggressiva e progettuale che non si fermi alla nomina di un assessore per reperire fondi europei. Il PD del territorio non può invocare l “avevo detto” ma condurre una azione, indirizzare le comunità, per arrivare a conclusioni ricordandosi che a Roma è al Governo ma non per piangersi addosso. Se poi un parlamentare rincorre il localismo, l’ambientalismo di moda e ideologico e il voto dei grillini, si dica se si è d’accordo o no per la necessità di chiarezza che è foriera sempre di nuovi consensi. Il PD non è più quel partito monolitico e centralista che si riassumeva, a mò di sfottò, nel detto: “Compagno l’Unità non lo diceva” nel senso che le soluzioni ai problemi venivano dettate dal vecchio e glorioso giornale. Dovrebbe uscire dall’inseguire e fare come Nibali, avendo chiare le idee di dove arrivare il che, oggi, non sembra avere. 28/5