Schlein e il Pd dei Nimby contro l’impianto rigassificatore di Vado Ligure. struttura che da marzo è posizionata in banchina a Piombino,

Categoria: Locali

unica disponibile: la Golar Tundra, nave capace di rigassificare 5 miliardi di metri cubi di gnl, acquistata da Snam. sì ai termovalorizzatori

Annarita Digiorgio — 12 Settembre 2023 ilriformista.it lettura3'

1-Con Schlein torna il partito democratico del nimby. E si schiera contro il rigassificatore a Vado Ligure. La struttura è la stessa che da marzo è posizionata in banchina a Piombino, unica disponibile, e di cui il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, del Pd, è commissario straordinario. La Golar Tundra, nave capace di rigassificare 5 miliardi di metri cubi di gnl, acquistata da Snam, la società pubblica di trasporto del gas, dopo tre anni dovrà essere trasferita, questa volta al largo della costa, con ancora maggiore sicurezza e minor impatto ambientale. E Snam ha individuato quello di Vado Ligure e Savona lo specchio d’acqua, a 4 chilometri dalla costa, più idoneo.

Il commissario per la realizzazione, nominato da Draghi come in Toscana, è il presidente della regione. Ma questa volta non è del Pd, e quindi il partito che anche in Emilia Romagna è stato favorevole (il governo Draghi ha previsto un rigassificatore anche a Ravenna), in Liguria diventa contrario. Non solo quello locale, come ad esempio fu contro Tap quando il Pd pugliese gestito da Michele Emiliano si schierò contro il partito nazionale.

Ma anche al Nazareno gli uomini di Schlein sono contrari alla decisione del governo Draghi. Annalisa Corrado, responsabile ambiente della segreteria nazionale Pd è stata categorica: “II rigassificatore non deve andare a Vado Ligure, è assurdo che in un paese civile non esista uno straccio di piano industriale serio per il progressivo phase out dalle fonti fossili”. La stessa cosa lo spezzino Andrea Orlando, tra i padrini della nuova segreteria: “Oggi chi decide i pacchetti vacanze legge che un pezzo della costa sarà gravato da un impianto del genere. Non so se sarà pericoloso, ma ho forti dubbi che sia compatibile con il futuro che la Liguria si è conquistata”….

2-Ambiente: diciamo sì ai termovalorizzatori o finiremo sommersi dai rifiuti

La scelta è fra procedere con i termovalorizzatori o finire seppelliti dall’immondizia, con buona pace di chi, anche in Sicilia, fa muro con il proprio ambientalismo esasperato.

Gaetano Gorgone - studente di Meritare l'Europa — 12 Settembre 2023

Era il luglio 2022 quando il Movimento 5 Stelle si serviva di un casus belli meramente ideologico per compromettere il percorso del governo Draghi. La barricata che i grillini costruirono sull’allora Dl Aiuti si basava sulla volontà dell’ex premier di forzare sul termovalorizzatore di Roma. A più di un anno di distanza, il vento di estremismo ecologista, nei confronti di un’infrastruttura giudicata scientificamente utile e sicura, sembra essere decisamente scemato. Quella sui termovalorizzatori è diventata una battaglia senza colore politico: se nella Capitale la giunta Gualtieri non ha fatto retromarcia in merito alla costruzione del tanto discusso impianto, adesso anche in Sicilia – dove la destra è egemone – si opterà per la realizzazione di, non uno, bensì due termovalorizzatori. Ad annunciarlo è stato il presidente della regione Renato Schifani, a seguito dell’incontro con il ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, rilanciando, con alcune modifiche, sul progetto che era già stato portato avanti dal suo predecessore, ora ministro, Nello Musumeci.

Il rebus rifiuti si pone da molto per la Trinacria, a causa dello scarso tasso di raccolta differenziata e del collasso delle discariche. Già nel ‘22 la regione ha dovuto spedire migliaia di tonnellate di rifiuti in Olanda per far fronte all’emergenza, che è stata ulteriormente accentuata dal caos incendi che ha coinvolto l’isola quest’estate. Sono le discariche, infatti, ad essere la genesi di svariati roghi, come quello divampato nella discarica di Bellolampo che – tra luglio e agosto – ha costretto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla (ospite di Meritare L’Europa), ad emanare un’ordinanza restrittiva per il rischio tossico.

Dunque, procedere con i termovalorizzatori o finire seppelliti dall’immondizia, con buona pace di chi, anche in Sicilia, fa muro con il proprio ambientalismo esasperato. Legambiente Sicilia ha espresso il proprio disappunto. Schifani chiede pieni poteri per proseguire…