Renato Sartor e la storia della DC da Conegliano a Treviso

Categoria: Locali

Presentazione di un libro avvenuta l’8.5.30215, articolo del Vice Direttore di OT-

Un Commento di Corvo Rosso all’articolo

Le memorie di tempi andati con gli attori ancora viventi non sono mai obiettive storicamente. Credo che neanche Renato sfuggirà a questo principio. Posso dire che la determinazione non gli mancava, che con Innocenti c’era probabilmente un patto non sottoscritto di gestione del potere politico che teneva conto della maggiore personalità di Lino, del fatto che alla sinistra DC  erano state date le opportunità  di direzione politica provinciali e regionali  tanto che ha portato alla nomina della Bindi responsabile regionale. E, in parte, quello di contatti con il l’economia e le sue istituzioni tanto da arrivare alla nomina di  un giovane avvocato, non ben visto da Innocenti,  alla Cassa Risparmio che resiste ancora.

Gli ammiccamenti di Renato con il PCI alla opposizione, continuati poi da un altro DC non della compagine innocentiana, erano visibili, almeno a Conegliano, pur fra un’ombra e un’altra nelle osterie intorno piazza Cima.

Credo poter affermare oggi che il PSI in giunta o all’opposizione, il PCI all’opposizione non sono stati incisivi nel dettare lo sviluppo di Conegliano. Fatta salva, prima, la adozione della riforma fiscale voluta e perseguita dall’avvocato Dal Col, PSI. Comprimari e corresponsabili, sia in maggioranza che all’opposizione? Direi di si. Con buona pace dei viventi.

C’è stato un momento nel quale la sinistra avrebbe potuto incidere di più: la costituzione dei comprensori. Ma quel momento non è stato colto dal PCI, favorevole si ma a condizioni che poi hanno portato alla cancellazione della riforma. Così come non siamo riusciti a far procedere i Comitati di Quartiere concessici da Innocenti, a tollerati dal PCI, poi unanimemente aboliti, dato un regolamento dimostratasi burocratico e “falsamente democratici”-

Tutto questo senza carte ma solo a memoria. E di anni ne sono passati.

Leggerò questo libro e chissà che non mi venga in mente altro.

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