Sanità veneta, tagli da 250 milioni a rischio cure, farmaci, assunzioni

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Doccia fredda dalla Legge di stabilità, il Governo revoca le risorse già previste dal Patto della Salute. Zaia: «Grave e vergognoso, Roma vuole costringerci a introdurre l’addizionale Irpef, non ci riuscir

di Filippo Tosatto, La Tribuna 23.10.2015

Tagli alla Sanità Veneta

VENEZIA. Piovono pietre sulla sanità del Veneto, destinata - nel 2016 - a scontare ulteriori tagli governativi stimati in 250 milioni. L’esame dei dossier della Legge di stabilità, che ha impegnato in seduta straordinaria la Conferenza delle Regioni, ha delineato un colpo di scure più violento del previsto, che riduce al 6,6% la percentuale di Pil dedicata al Fondo sanitario; il livello più basso degli ultimi dieci anni, pericolosamente vicino al 6,5% che l’Organizzazione mondiale della sanità indica come soglia sotto la quale inizia a calare l’aspettativa di vita della popolazione. Una prospettiva inquietante, che ha suscitato la protesta vibrante dei governatori, al punto da indurre Sergio Chiamparino, il dem piemontese che presiede la Conferenza, a rassegnare le dimissioni.

«Con queste cifre, la legge di stabilità mette letteralmente in ginocchio la sanità pubblica», il commento di Luca Zaia «quel che è ancora più grave è che in ginocchio non finirà solo quella sprecona, ma anche, anzi prima di tutto, quella virtuosa del Veneto che, senza l’ombra dei costi standard nei criteri di taglio, paga anche per le regioni in profondo rosso»; «Al danno, lo Stato biscazziere aggiunge la beffa», rincara il leghista «conta di raggranellare 8 miliardi dal gioco d’azzardo e ne fa spendere almeno 6 alle Regioni per curare le ludopatie. Il Patto nazionale per la salute è diventato carta straccia, tanto basta per una bocciatura totale e per farci immaginare un futuro fosco per la salute dei cittadini».

Ma quali saranno gli effetti concreti dei tagli decisi dal premier Renzi e attuati dal ministro Lorenzin? La programmazione sanitaria della Regione è stata messa a punto sulla base dei finanziamenti garantiti dal fatidico Patto per la salute, sottoscritto dal Governo e dalle Regioni nel luglio 2014, tuttora vigente ma ora i tagli di Roma “condannano” il bilancio di Palazzo Balbi a un disavanzo 2016 di circa 200 milioni, a fronte dell’attivo registrato quest’anno e in quelli precedenti. Circostanza che mette a serio rischio cure mediche, servizi ospedalieri, farmaci salvavita, investimenti sul personale già previsti e ora privi di copertura finanziaria: un ventaglio che riassumiamo nella tabella.

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