Il vescovo di Ratisbona: "Solo chi non conosce la propria fede può ritenere possibile un'integrazione dell'islam"

Categoria: Religione

"L'islam è un fenomeno post-cristiano, che entra in scena con la pretesa di negare le verità centrali del cristianesimo", ha detto il presule tedesco. "L'occidente non è la mera addizione di culture differenti"

di Matteo Matzuzzi 2 Febbraio 2017 alle 10:36I

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Roma. Il teologo Rudolf Voderholzer dal 2012 è vescovo di Ratisbona, succeduto a mons. Gerhard Ludwig Müller, nominato da Benedetto XVI prefetto della congregazione per la Dottrina della fede. Qualche giorno fa, celebrando nella cattedrale cittadina la messa in occasione dell’anniversario della sua consacrazione episcopale, ha dedicato l’omelia allo stato dell’occidente.

Esso, ha detto il presule, “non è un’entità statica”, bensì “è cresciuto nel tempo, e ha fatto proprie molteplici influenze e culture, integrandole. L’occidente, tuttavia, non è la semplice somma, la mera addizione di culture differenti. Piuttosto, queste diverse influenze sono state cristianizzate”. Gli esempi, dopotutto, sono sotto gli occhi di tutti: “Il nostro calendario liturgico, la nostra stessa concezione del tempo, l’arte, la musica e la letteratura, la fondamentale distinzione della sfera secolare da quella spirituale son oimpensabili senza cristianesimo”. Perfino l’Illuminismo, ha aggiunto, “è impensabile senza gli elementi di illuminismo e de-divinizzazione di cui c’è già traccia nelle Sacre Scritture”.

Ma è sul rapporto con l’islam in Europa, che mons. Voderholzer ha detto le parole più pesanti:

“Per quanto si debba essere realisti, l’islam è un fenomeno post-cristiano, che entra in scena con la pretesa di negare le verità centrali del cristianesimo. La fede nella Trinità, l’incarnazione di Dio in Gesù Cristo e la redenzione operata da Lui sulla Croce. Solamente chi non conosce o non prende sul serio la propria fede può ritenere possibile un’integrazione avanzata dell’islam in quanto tale”, ha chiosato il vescovo.

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Commenti

Giovanni Attinà

02 Febbraio 2017 - 12:12

Il vescovo di Ratisbona evidenzia quella che è la realtà. Un conto è la posizione di rispettare tutte le religioni, ma deve essere reciproco e purtroppo non lo è. Sull'integrazione con il mondo musulmano la reciprocità non c'è: basta guardare le nazioni tipo l'Arabia Saudita, l'Iran , gli Emirati arabi vari, con i risultati che si registrano tutti i giorni, senza contare gli estremisti dell'Isis. Sarebbe bene ricordarsi nelle analisi che un giorno sì e uno no ci vengono presentate dal mondo dell'informazione.

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Rispondighespo

02 Febbraio 2017 - 12:12

Ovviamente sarà inascoltato

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RispondiAlessandra

02 Febbraio 2017 - 11:11

MA DAI??? che dice mai sto vescovaccio di Ratisbona (un caso, certo).... Sempre per via di Germania, è di ieri la notizia che Merkel pagherebbe 1.200 euri ad ogni siriano che accettasse di tornarsene a casa: ma non era tutto un "welcome refugee"??? che , per caso, importare musulmani a milioni non si sta rivelando un grande affare per le evidenti difficoltà di convivenza con chi esprime un credo oltranzista, antioccidentale ed antifemminista? Non ricordo chi li disse, ma trovo calzante " vedevo arrivare idee, ma erano uomini"