Papa Francesco, si allarga la dissidenza interna alla Chiesa: monsignori, parroci e monaci, ecco per chi è eretico Bergoglio

Categoria: Religione

Una volta i preti "dissidenti" avevano spesso posizioni progressiste o non ortodosse. Sotto Francesco si verifica l'opposto

Andrea Cionci 15 novembre 2020, liberoquotidiano.it

Una volta i preti "dissidenti" avevano spesso posizioni progressiste o non ortodosse. Sotto Francesco si verifica l'opposto: la ribellione di vescovi, preti e monaci fedeli al magistero cattolico e sovente accomunati dal non riconoscerlo come papa. Molti citano le sconcertanti rivelazioni del primate belga Godfried Danneels (morto nel 2019), che nella sua autobiografia citava la "Mafia di San Gallo": un gruppo di cardinali ultraprogressisti (di cui egli faceva parte), che brigavano per porre sul trono di Pietro un modernista, e il loro campione era proprio Bergoglio. La biografia, mai tradotta in italiano, non è stata smentita dal Vaticano. Stessa cosa sosteneva un libro del biografo di Francesco, Austen Ivereigh, che parlava di "Team Bergoglio". Dettaglio: ci sarebbe la "Universi dominici gregis", una costituzione apostolica di Wojtyla che scomunica gli autori di manovre pre-conclave: cardinali scomunicati, conclave invalido. In aggiunta, le uscite di Bergoglio sono da molti considerate eretiche e siccome il papa trae la propria autorità solo in quanto custode della fede, l'arcivescovo polacco Jan P. Lenga ha abbandonato senza rimorsi l'«usurpatore eretico» Francesco dopo aver concluso che stava diffondendo «menzogne e peccati». Mons. René H. Gracida, vescovo emerito del Texas, dubita della rinuncia di Ratzinger, fin dal primo giorno. Il vescovo emerito di Ferrara, Mons. Luigi Negri ha dichiarato: «Benedetto XVI ha subito pressioni enormi per dimettersi». Più recentemente, l'arcivescovo Carlo Maria Viganò, dall'esilio , ha definito Bergoglio agente di un potere anticristico, messo sul trono di Pietro dalla "deep church" per supportare il Nuovo Ordine Mondiale. Viganò concorda con il noto teologo Mons. Antonio Livi, recentemente scomparso, per il quale Bergoglio era stato eletto con un piano ben orchestrato partito addirittura dal Concilio Vaticano II: «Per più di cinquant' anni, teologi eretici e malvagi, hanno cercato di conquistare il potere, e adesso ci sono riusciti».

VATICANISTI E STUDIOSI

Fra i preti, don Alessandro Minutella che, forte di due dottorati in teologia, ribadisce, argomentando quotidinamente sul canale Facebook "Radio Domina Nostra" (45.000 followers), come Bergoglio sia un usurpatore, apostata ed eretico. È stato scomunicato due volte, (un record): sia per eresia - eppure segue in modo pedissequo il Catechismo - che per scisma, in quanto si dichiara fedele a Benedetto. È il più perseguitato a livello legale e mediatico: prima mobbizzato e diffamato, oggi ostracizzato. Eppure, sempre più religiosi, vaticanisti e studiosi si avvicinano alle sue conclusioni. Con don Minutella, don Enrico Roncaglia che ricorda: «Bergoglio stesso ha dichiarato di non essere il Vicario di Cristo. Che altro serve?», e don Enrico Bernasconi per il quale: «La massoneria ha preso il controllo della Chiesa e la maggior parte dei cattolici non se accorge, oppure è indifferente». Don Ruben Martinez Cordero cita l'intervento di Obama-Clinton per paralizzare le finanze vaticane fino alle dimissioni di Ratzinger: «Bisogna essere ciechi o molto ingenui per pensare che Bergoglio sia il papa». Don Paulo Dornelles, dottore in Diritto canonico , è caustico: «Bergoglio non è un cattivo papa: è un antipapa, un campione cosciente dell'eresia e dell'apostasia. Lo hanno eletto illegalmente per distruggere quel che restava di cattolico nella Chiesa, e lui lo sta facendo, grazie alla viltà di vescovi e sacerdoti e con la connivenza beota di milioni di fedeli».

UNIONI CIVILI E DOTTRINA

Tra i frati, il francescano Alexis Bugnolo, balzato alle cronache per aver evidenziato errori e incongruenze nella Declaratio di dimissioni di Benedetto. Gli eremiti scozzesi, padre Stephen De Kredek, suor Colette Roberts e fra Damon Kelly, sono stati scomunicati per simili posizioni. L'ultimo è don Fabio Ragusa, sospeso duramente pochi giorni fa per aver contestato i "pareri personali" di Bergoglio pro unioni civili, in antitesi con la dottrina cattolica, come ribadito dalla stessa Santa Sede. Se gli "outing" non vengono ignorati dalle gerarchie e dai media mainstream , vengono fatti passare come uscite di pazzi o di "tradizionalisti". I teologi che avevano incarichi di prestigio hanno chiuso con la carriera; chi è stato sospeso è disperato; gli scomunicati hanno perso tutto: parrocchie, stipendio, reputazione. Tanto costa mettersi contro il "nuovo corso", ma quasi tutti ripetono: «Non siamo noi che siamo usciti dalla Chiesa, è la Chiesa che è uscita da se stessa».