L'endorsement di Hirsi Ali al discorso di Cameron sull'islam

Categoria: Religione

Per l'intellettuale islamica il premier inglese, che ha tenuto lunedì un discorso sull'estremismo, è l'unico leader occidentale a capire che il cuore del problema è la riforma dell'islam

Hirsi Ali (foto LaPresse)

di Redazione | 22 Luglio 2015 ore 17:19

Nel suo discorso di lunedì contro l’estremismo islamico il premier inglese David Cameron “si è spinto coraggiosamente dove nessun altri leader europeo aveva osato prima”, ha scritto Ayaan Hirsi Ali in un op-ed (http://www.thetimes.co.uk/tto/opinion/columnists/article4504531.ece) pubblicato mercoledì sul Times di Londra. Hirsi Ali, intellettuale di origini somale, sotto scorta dal 2004 per aver partecipato alla produzione del cortometraggio “Submission” a causa del quale il regista Theo van Gogh fu ucciso da un estremista islamico, ha da poco pubblicato un libro (“Heretic: Why Islam Needs a Reformation Now”) in cui invoca con forza una riforma dell’islam, e ha sentito nelle parole di Cameron risuonare dei princìpi comuni.

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 “Per più di un decennio i leader occidentali, conservatori e progressisti, si sono uniti nel dire che ‘l’islam è una religione di pace’, bevendosi la nozione assurda per cui l’islamofobia sarebbe la minaccia di cui preoccuparsi di più. Fino a questa settimana”, scrive Hirsi Ali. Lunedì, infatti, Cameron “ha rifiutato con forza quella che definisce ‘la giustificazione della lamentela’ per l’estremismo e per la violenza che esso esprime. Non posso essere più d’accordo. In tutto il mondo gli islamisti si infiltrano nelle comunità musulmane e dicono loro: ‘Gli infedeli sono in guerra con la tua religione’. (…) La realtà nel mondo di oggi i più grandi persecutori dei musulmani sono i musulmani stessi. Se sei un ragazzo, come ha detto Cameron, lo Stato islamico ti vede come carne da cannone, e se sei una ragazza sei abusata sessualmente per soddisfare la lussuria dei cosiddetti dominatori del Califfato”.

Hirsi Ali pensa che il discorso di Cameron sia andato al cuore del problema, perché per la prima volta per un leader occidentale non si è limitato a dividere l’estremismo dalla religione islamica, ma ha cercato le origini del problema nella religione stessa, nelle moschee apparentemente moderate dove l’estremismo è più o meno velatamente giustificato, dove si recitano i versi coranici che inneggiano al jihad e si racconta che Maometto era un conquistatore che guidava gli eserciti. “E’ precisamente per questo che lo Stato islamico e gli altri gruppi jihadisti nel mondo possono  compiere le loro violenze con rettitudine morale. La dura realtà è che quello che lo Stato islamico mette in pratica è l’islam non riformato e applicato alla lettera”.

Chiedendo una riforma dell’islam, e dichiarando “guerra ideologica non solo agli estremismi islamici, ma anche ai musulmani che invocano la violenza senza praticarla”, Cameron è stato il primo, tra i leader occidentali, a comprendere davvero l’entità del problema, e a offrire soluzioni per combatterlo senza ipocrisie.

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