Lettere al Direttore Il Foglio 14.5.2016

Categoria: Rubriche

Portavoce dei cittadini o delle procure? Postille al caso Pizzarotti. On. Marzano ha pertanto lasciato il Pd e si è subito iscritta al gruppo mesto della Camera.

1-Al direttore - Pizzarotti: “Fatemi chiamare da Di Maio”. Poi dice che uno vuole vietare le intercettazioni.

Giuseppe De Filippi

1-Al direttore - Pizzarotti, dunque, sospeso dal Movimento 5 stelle per un avviso di garanzia legato a un presunto abuso d’ufficio. L’ultimo chiuda la porta?

Marco Tidei

Si potrebbe ironizzare sul fatto che il Movimento 5 stelle usa spesso la clava della questione morale per colpire il dissenso interno al movimento. Ma la vicenda Pizzarotti, a ben vedere, ci dice qualcosa di più che va al di là della semplice constatazione della doppia morale grillina (Nogarin no, Pizzarotti sì?). L’approccio usato da Grillo sulle questioni legate al rapporto tra politica e giustizia non è solo comico ma è un abominevole cocktail fatto di approssimazione, di moralismo, di giustizialismo e di non rispetto dell’unico principio che un partito dovrebbe seguire quando si ritrova a fare i conti con un avviso di garanzia: l’articolo 27 della Costituzione, quello che dice che siamo tutti innocenti fino a prova contraria. Trasformare un avviso di garanzia in uno strumento per condannare moralmente un cittadino è una negazione non solo dei princìpi basilari del diritto civile e persino della democrazia ma anche di un famoso detto grillino. Ricordate? Diceva Grillo che uno vale uno e che i grillini non sono altro che cittadini portavoce del popolo. Gli elettori grillini, ai quali va la nostra solidarietà, scoprono oggi che per Grillo i voti degli elettori, che hanno votato Pizzarotti quattro anni fa, valgono meno di un avviso di garanzia e che i grillini in capo non sono dei portavoce del popolo ma sono dei semplici portavoce delle procure. La trasparenza qui non c’entra nulla, naturalmente. C’entra un altro principio con cui tutti i partiti che di volta in volta si sono fatti portavoce delle procure si sono ritrovati a fare i conti: quello di aver trasformato l’uso della macchina del fango in una dipendenza letale, e forse mortale, che un giorno colpisce i tuoi avversari ma che il giorno dopo colpisce anche te. Forza Pizzarotti.

2-Al direttore - L’onorevole Michela Marzano ha dichiarato di essere molto triste perché la legge sulle unioni civili non contempla la stepchild adoption. Ha pertanto lasciato il Pd e si è subito iscritta al gruppo mesto della Camera.

Michele Magno

3-Al direttore - In Germania prosegue la critica alle misure adottate dalla Bce e, in specie, a Mario Draghi con argomentazioni pretestuose ritenendo, senza alcun fondamento, che l’Istituto operi nella politica monetaria al di fuori del proprio mandato. Semmai, abbastanza ai limiti del mandato e fuori dal Trattato Ue è la Vigilanza bancaria unica che, in base al Trattato stesso, art. 127, punto 6, non avrebbe potuto essere trasferita alla Bce. Chi menziona, dunque, la fonte del Trattato, per legittimare tale trasferimento, dice una inesattezza, perché questo testo avrebbe consentito solo il passaggio alla Bce di compiti specifici di Vigilanza prudenziale, dopo avere assolto a un complesso procedimento di approvazione. La Vigilanza unica oggi operante a Francoforte non equivale affatto a compiti specifici di controllo. E’ singolare che i tedeschi, sempre pronti a contestazioni sul piano giuridico e ad adire la propria Consulta, non abbiano rilevato questo vulnus, che non potrebbe essere stato evitato dall’accordo intergovernativo stipulato per il trasferimento. Oppure essi non se ne danno cura per lo status defilato di molte loro banche territoriali sottratte alla Vigilanza unica. Ma lo “sbrego”, ancorché non rilevato, resta.

Angelo De Mattia

Categoria Rubriche