Lettere al Direttore Foglio 17.5.2016

Categoria: Rubriche

Anpi e referendum. Sinistra e garantismo. Petrini e glifosato (risate).Zonin Banca Vicenza

1-Al direttore - Salvini: “Voterei Raggi”. Ma era un’esercitazione.

Giuseppe De Filippi

Ho fatto un sogno su Salvini. O meglio su Marchini. O meglio su Giachetti. O meglio ancora su Berlusconi. Sembrava vero. E forse lo era. Chissà. Stay tuned.

2-Al direttore - Dopo aver letto il Foglio di sabato 14 maggio, dove, con mirabile ed immagino del tutto casuale coincidenza, il duo Meotti-Giacomotti resocontava sull’attività nomade evangelica e cultural-islamista della Santa Sede, Francesco ha rotto gli indugi e ha fatto l’endorsement a favore dei vicini di casa.

Valerio Gironi

3-Al direttore - C’era stata una sentenza europea in tema di “concorso esterno” relativa a Bruno Contrada. Da allora né il presidente del Consiglio, né il ministro degli Esteri, né il ministro della Giustizia, nulla hanno fatto, o finto di fare, perché la nostra legislazione a quella sentenza si adeguasse. Eppure l’onore di Bruno Contrada era stato brutalmente calpestato. Così come, del resto, per analogo capo d’accusa il settantaseienne malato di cuore Marcello Dell’Utri è tuttora in carcere. Di qui la massima insofferenza a ogni ipocrisia formale di “rispetto” per quello che è diventato in Italia il sistema dei diritti e delle pene.

Luigi Compagna

Sempre la solita storia. La sinistra scopre l’inciviltà del circo mediatico-giudiziario solo quando il circo mediatico-giudiziario riguarda la sinistra. Davvero bisogna augurarsi che la vergogna del concorso esterno si abbatta su un qualche volto di sinistra per far sì che la sinistra scopra l’orrore del concorso esterno? Forse sì.

4-Al direttore - Condivido pienamente l’appello del Foglio sul sì al referendum costituzionale unitamente ad un gruppo di amici. Votero sì al referendum di ottobre!

Aldo Corea

Grazie. C’è ancora tempo per evitare l’abbraccio di Berlusconi con Travaglio e Magistratura Democratica. Se volete, scriveteci qui: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

5-Al direttore - Avrei voluto che il Senato lo si abolisse del tutto; che almeno si mettesse fine alle regioni a statuto speciale; che si votasse di nuovo col maggioritario di collegio a due turni. Io sento il peso di una riforma votata (quella del Titolo V), altri sentiranno l’amarezza di una riforma bocciata: prima, tre bicamerali fallite, dopo, dieci anni di stallo. Ho 83 anni, non voglio allungare la lista delle occasioni mancate, voterò sì. E lei, Presidente?

Franco Debenedetti

6-Al direttore - L’Oms, che diceva che l’erbicida glifosato era probabilmente cancerogeno, ora dice che probabilmente non è cancerogeno, dando ragione all’Efsa che sosteneva che era improbabile che fosse cancerogeno. Prima della smentita dell’Oms e di fronte a tutti questi “probabilmente” non si sapeva a chi dare ragione, se ai proibizionisti o agli antiproibizionisti, ma è in questi casi che bisogna affidarsi alla regola aurea: “Certamente ha torto Carlin Petrini”. Ha funzionato anche questa volta.

Luca Taddei

7-Al direttore - Apprendo che i vecchi partigiani dell’Anpi riuniti a congresso a Rimini hanno preannunciato unanimamente il loro secco “no” al referendum costituzionale. Io che ho fatto il partigiano a 17 anni (diploma Alexander n. 54145) ora che di anni ne ho appena 87 non posso non invidiare la giovanile fermezza di questi miei compagni certamente più vecchi di me. Io comunque voterò sì.

Arrigo Petacco

I partigiani dovrebbero sapere che evocare contro il referendum costituzionale il comitato di liberazione nazionale è quantomeno improprio. Il Cln, nel 1943, servì per opporsi al fascismo e all’occupazione tedesca in Italia. E chi ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze del fascismo dovrebbe sapere che differenza c’è tra occupare un paese con le armi e riformare con un Parlamento la Costituzione.

8-Al direttore - In riferimento all’articolo “I Prof. in Banca” pubblicato sull’inserto del Foglio del 14 maggio scorso a firma di Stefano Cingolani, ZONIN1821 desidera precisare che l’acquisizione delle tenute attualmente parte del Gruppo Zonin è avvenuta prima che Gianni Zonin diventasse presidente di Banca Popolare di Vicenza nel 1995, e precisamente: Tenuta Cà Bolani nel 1970, Barboursville Vineyards nel 1976, Castello di Albola nel 1979, Abbazia Monte Oliveto nel 1980, Castello del Poggio nel 1985 e Tenuta il Bosco nel 1987. L’acquisizione delle tenute Feudo Principi di Butera nel 1997, Rocca di Montemassi nel 1999 e Masseria Altemura nel 2000 è invece avvenuta con mezzi propri. Risulta pertanto non veritiera e destituita di fondamento la frase “Alla Popolare di Vicenza Gianni Zonin usava la banca per espandere le sue vigne” riportata all’interno dell’articolo.

Cordiali Saluti

Francesco Zonin