Lettere al Direttore Il Foglio 10.9.2016

Categoria: Rubriche

Svenimenti: Forza Italia consiglia Travaglio per capire il referendum. la Cgil invita a votare no al referendum consultivo, “ferma restando la libertà di posizioni individuali diverse di iscritti e dirigenti. Un tempo ad “averlo duro” era la Lega. Oggi, dopo Nettuno, a “tenere duro” è il M5s. 

1-Al direttore - Ora è ufficiale: la Cgil invita a votare no al referendum consultivo, “ferma restando la libertà di posizioni individuali diverse di iscritti e dirigenti”. Però non aderirà ad alcun Comitato, per “preservare la propria autonomia”. E’ certamente uno dei punti più alti della segreteria di Susanna Camusso: magnanima con i dissidenti esterni, generosa con i dissenzienti esterni. Tanto generosa che, per non mettere in difficoltà Renzi, non ha voluto aggiungere critiche originali alla riforma costituzionale, limitandosi a copiare quelle di Zagrebelsky e di D’Alema.

Michele Magno

La politica a volte ci regala delle sovrapposizioni fantastiche. Meravigliose. Ho dato un’occhiata ieri al sito di Forza Italia. Ho cercato un qualche riferimento al referendum costituzionale. Ho trovato un piccolo banner al centro della homepage che rimanda a un sito esterno. Si chiama “Comitato per il no alla riforma costituzionale del governo Renzi”. Ha una pagina Facebook che piace, per bacco, a 2.528 persone. E ha una sezione particolare: la libreria del no. Ovvero, tutti i volumi consigliati dal comitato del no guidato da Forza Italia per orientarsi sulla riforma Costituzionale e per spiegare perché, immaginiamo, lo spirito liberale incarnato da Forza Italia nel 1994 giustifichi il no alla riforma costituzionale. I libri consigliati sono tre. Tra questi ce ne è anche uno particolare. Si chiama “Perché no”. E in questo libro, riporta con dovizia di particolari il comitato per il no di Forza Italia, gli autori “smontano a una a una le innumerevoli bugie che i riformatori spacciano da mesi a rete unificate e spiegano le ragioni del No in questo libretto di pronto intervento: anzi, di pronto soccorso”. L’autore consigliato da Forza Italia si chiama Marco Travaglio. Auguri di cuore e figli maschi e ovviamente grillini.

2-Al direttore - E così, dopo comunisti, azionisti, leghisti e dipietristi (per citare i principali fenomeni nostrani), anche ai grillini – accomunati con chi li ha preceduti dalla pretesa di incarnare, sul proscenio della storia, l’uomo moralmente superiore e perciò stesso in grado di rinnovare tutto ciò che corrompe la società (casta, politica, istituzioni, ecc.) – anche ai pentastellati, dunque, è toccato fare i conti con le “dure repliche della storia”, per dirla con Hegel. Né poteva essere altrimenti. Perché poi il grillismo, tolto l’intonaco della propaganda che gli dà quel senso di novità, altro non è se non una versione rivista e aggiornata dell’eresia catara e gnostica, in epoca moderna cristallizzata nel mito del buon selvaggio di Rousseau. Il tutto aggravato – e non è certo un caso quando c’è di mezzo la gnosi – da quella prosecuzione del totalitarismo con altri mezzi che va sotto il nome di web democracy. Per questo non mi stupisce affatto cosa sta succedendo in Campidoglio. Ancora non mi capacito, invece, come sia stato possibile affidare le sorti di Roma (anche grazie al voto, ahimè, di tanti cattolici) a questi novelli sanculotti. Si sta come nani sotto le palle dei giganti.

Luca Del Pozzo

Si sbaglia. Virginia Raggi è il sindaco che si merita una città che non si è ribellata al fatto di essere stata descritta per mesi come la nuova Corleone. Se accetti che la Capitale italiana possa essere accostata con faciloneria alla parola “mafia” per un’inchiesta su un branco di cravattari non puoi lamentarti poi se a governare la città arrivano i nuovi meravigliosi professionisti dell’antimafia. Popcorn.

3-Al direttore - RAGGIrati da Di Maio, Dibba e direttorio. Un’armata Brancaleone che crede di essere ancora all’assemblea studentesca. Intanto i campi rom della Capitale sono arrivati a 115, le strade sono una discarica a cielo aperto e gli affiliati di “Mafia capitale” brindano all’anarchia.

Nicoló Mardegan

4-Al direttore - Un tempo ad “averlo duro” era la Lega. Oggi, dopo Nettuno, a “tenere duro” è il M5s. Corsi e ricorsi della storia (pardon, della cronaca).

Giuliano Cazzola