L'Italia vista dagli altri. C'è un altro scontro tra Roma e Bruxelles

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La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, New York Times, Mundo, Nouvel Observateur...

a cura di   | 19 Ottobre 2016 ore 09:12 Foglio

Roma contro Bruxelles (di nuovo)

Londra, 19 ott 08:40 - (Agenzia Nova) - Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, osserva il "Financial Times", ha inviato alla Commissione europea notizie non molto positive sotto forma di documento programmatico per il bilancio del 2017: il punto fondamentale è che l'Italia non prevede di rispettare l'obiettivo di deficit precedentemente concordato dell'1,8 per cento del prodotto interno lordo, puntando invece al 2,3. Non è una cosa inedita nell'area dell'euro, ma lo sforamento italiano darà un grattacapo a Bruxelles, che ha due settimane per rispondere: l'Italia ha già beneficiato di una flessibilità superiore a quella di qualsiasi altro paese membro dell'area monetaria. Lo stesso giornale riferisce che lo Stato italiano, per ridurre il debito, sta dismettendo il suo rilevante portafoglio di proprietà costiere, a cominciare dai fari storici: ne sono stati messi all'asta venti; la scadenza per la presentazione delle offerte è il 19 dicembre.

Obama elogia la leadership e l'azione politica del premier italiano Renzi

New York, 19 ott 08:40 - (Agenzia Nova) - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha tributato un elogio al premier italiano Matteo Renzi ieri, durante una conferenza stampa congiunta prima della cena di Stato alla Casa Bianca che ha visto il premier italiano ospite d'onore. Obama ha lodato la leadership "decisa" e "progressista" del primo ministro italiano, e sottolineato l'importanza dello storico rapporto di alleanza e amicizia tra i rispettivi paesi. "Nei momenti migliori e in quelli peggiori sappiamo di poter contare gli uni sugli altri", ha detto il presidente Usa. Obama ha approvato convintamente l'opera di riforma promossa in Italia da Renzi: "La visione e le riforme ambiziose che il primo ministro Renzi sta perseguendo", ha detto, "sono importanti. Lui sa bene che Paesi come l'Italia devono proseguire il loro percorso di riforme per aumentare la produttività, stimolare gli investimenti privati e scatenare l'innovazione". "Mentre i Paesi si muovono in avanti con le riforme che renderanno le loro economie sostenibili a lungo termine, (Renzi, ndr) riconosce che hanno bisogno di spazio per effettuare gli investimenti necessari a sostenere la crescita e l'occupazione e ampliare opportunità". C'è ancora molto da fare per rimettere davvero in moto l'economia italiana, ha riconosciuto Obama, che a tal proposito ha promesso un confronto ancor più approfondito tra i due paesi per "creare più crescita e occupazione su entrambe le sponde dell'Atlantico". Oltre a ribadire il proprio sostegno alla riforma costituzionale promossa dal governo Renzi, Obama si è schierato a fianco del presidente del Consiglio nella sua lotta per ottenere maggiori margini di flessibilità fiscale nel contesto dei trattati europei. "Credo che le misure di austerità abbiano contribuito al rallentamento della crescita in Europa. In certi paesi, abbiamo visto anni di stagnazione, che ha alimentato le frustrazioni economiche e le ansie che vediamo in tutto il continente", ha detto Obama. Renzi, ha detto il presidente Usa, "incarna una nuova generazione di leader europei, e ciò ha un'importanza cruciale non solo per l'Italia ma per l'Europa intera. (...) Come ho detto più volte negli ultimi anni, un'Europa forte, unita, sicura, prospera, radicata nelle tradizioni liberali, nella democrazia e nei diritti fondamentali è una necessità per gli Stati uniti e per il mondo intero".

Il referendum italiano attira i cacciatori di titoli

Berlino, 19 ott 08:40 - (Agenzia Nova) - Il 4 dicembre è previsto il referendum sulla riforma costituzionale italiana, e i rischi politici attribuiti all'evento hanno contribuito ad aumentare i rendimenti dei titoli italiani rispetto a quelli spagnoli. Il risultato del voto con il “no” minaccia la stabilità del governo, anche se il premier Matteo Renzi ha negato che l'esito della consultazione possa innescare una crisi di governo. Il premio di rischio dei titoli a 10 anni italiani rispetto a quelli spagnoli ha raggiunto questo mese il livello più elevato da due anni a questa parte. Per “Pionieer investiments” questo sviluppo aumenta l'appetibilità dei titoli italiani, anche grazie alla garanzia dei programmi di stimolo della Banca centrale europea (Bce). Ad affermarlo è anche Cosimo Marasciulo, capo settore per l’acquisto di titoli di stato presso “Pioneer” a Dublino, che ha comprato obbligazioni sovrane italiane a 50 anni, emesse per la prima volta sul mercato quest’anno. "E' necessario separare la situazione politica della reazione del mercato", ha detto Marasciulo. “Se dovesse vincere un ‘no’, la Bce è pronta a intervenire".

L'ex presidente del Consiglio Monti si schiera contro la riforma della Costituzione

New York, 19 ott 08:40 - (Agenzia Nova) - L'ex presidente del Consiglio italiano Mario Monti si è schierato ieri contro la riforma della Costituzione voluta dal governo del premier Matteo Renzi, che sarà oggetto il prossimo 4 dicembre di un delicato referendum confermativo. In una intervista pubblicata dal "Corriere della Sera", Monti ha spiegato che a suo parere la riforma non è abbastanza ambiziosa, ed ha sminuito i rischi economici e politici legati a una eventuale vittoria del "no" alla riforma, da cui potrebbe dipendere la tenuta del governo in carica. "Se anche vincesse il 'no', gli investitori non sparirebbero. E l'Ue, che non ha mai chiesto queste modifiche costituzionali, può stare sicura che l'Italia non costituisce un rischio per l'euro come è accaduto cinque anni fa". Monti ha detto che nel tentativo di ampliare il consenso alla riforma e "lubrificare l'opinione pubblica", il governo Renzi ha fatto uso di incentivi fiscali. "Ci ho pensato molto, e ho deciso che votare 'sì' al referendum significherebbe votare 'sì' alla dipendenza degli italiani da questa sorta di provvidenza di Stato", ha detto Monti.

Enrico Letta: "Tornare agli Stati-nazione significa perdere la bussola"

Parigi, 19 ott 08:40 - (Agenzia Nova) - Il giornale francese "Le Nouvel Observateur" ("L'Obs") pubblica un'intervista all'ex presidente del Consiglio italiano Enrico Letta in occasione del dibattito organizzato dal periodico oggi mercoledì 19 e domani giovedì 20 ottobre a Bruxelles sulla crisi europea, dal titolo ""La fine dell'Europa? E dopo?". Nel suo intervento Letta sostiene che l'unione Europea potrà continuare ad avanzare soltanto quando i "grandi" paesi capiranno di essere ormai diventati "piccoli" a livello mondiale: in futuro, a suo parere, l'Europa conterà solo se unita in una federazione di Stati-nazione; mentre invece l'ondata euroscettica ed i risorgenti nazionalismi rischiano di distruggere l'Ue ed anche i singoli paesi membri. "Credere che bisogni tornare agli Stati-nazione", afferma l'ex premier italiano, "significa perdere la bussola".

PANORAMA INTERNAZIONALE

Draghi cerca di stimolare la ripresa; il palco è pronto per la battaglia con la Germania

Londra, 19 ott 08:40 - (Agenzia Nova) - Negli ultimi mesi, riferisce il "Financial Times", la Banca centrale europea si è trovata tra due fuochi: la stentata ripresa economica e l'ostilità tedesca. Finora la Bce è riuscita a evitare polemiche, anche perché le ripercussioni del voto britannico per la Brexit sono state meno negative del previsto e non è stato necessario adottare misure di emergenza. Il presidente, Mario Draghi, ha anche cercato di depoliticizzare, e forse rinviare, la questione più delicata, chiedendo ai comitati interni di valutare l'estensione o la riprogettazione del programma di alleggerimento quantitativo. Il tempo della decisione, tuttavia, si avvicina: il consiglio esecutivo si riunirà domani per definire una strategia.

ExoMars, sei minuti per atterrare su Marte

Madrid, 19 ott 08:40 - (Agenzia Nova) - L'Europa oggi tenterà di atterrare su Marte. Alle 16.42, il modulo Schiaparelli, uno dei due componenti della sonda spaziale ExoMars2016 lanciata lo scorso marzo dal cosmodromo di Baikonur, entrerà nell'atmosfera marziana per poi atterrare sulla superficie del Pianeta rosso. Il personale del Centro operativo dell'Esa a Darmstadt, in Germania, responsabile di monitorate tutte le operazioni, vivrà momenti di forte tensione, in attesa del segnale che indicherà il successo delle procedure di atterraggio. "La distanza tra la Terra e Marte è di circa 170 milioni di chilometri, il segnale impiega circa 10 minuti per arrivare", ha spiegato al quotidiano "El Mundo" Vincenzo Giorgio, uno dei responsabili di ExoMars per la società Thales Alenia Italia, protagonista del progetto assieme Esa e Roscosmos, l'agenzia spaziale russa. Una volta atterrata la sonda sperimenterà la tecnologia necessaria per consentire all'Agenzia spaziale europea (Esa) di inviare, entro quattro anni, un veicolo robotizzato per cercare segnali di vita sul pianeta rosso. Il lancio della seconda sonda della missione, originariamente previsto per il 2018, è stato rinviato di due anni e si chiamerà ExoMars2020.

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