IL RIEMPITIVO. Lezioni di liberismo

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“Non pensate allo stipendio” dice Andrea Guerra, manager di Eataly, nonché pezzo importante dell’argenteria renziana. Lo dice ai giovani, verosimilmente ragazze e ragazzi

di Pietrangelo Buttafuoco 30 Novembre 2016 alle 06:00

“Non pensate allo stipendio” dice Andrea Guerra, manager di Eataly, nonché pezzo importante dell’argenteria renziana. Lo dice ai giovani, verosimilmente ragazze e ragazzi fortunati quando possono strappare alle scicchissime aziende dell’orgoglio liberista l’elemosina di un contratto a tempo determinato con un guadagno tipo 400,00 euro al mese, in città dove l’affitto di una stanza è pari allo stipendio, giusto quella chimera cui i suddetti giovani non devono pensare. Il monito calza perfettamente con la parabola del ciuccio d’Assoro: il padrone fece di tutto per insegnare all’asino a non bere e a non mangiare più. Ma quello, lo scecco, manco il tempo d’imparare a stare digiuno, se ne morì. E però imparò il liberismo.

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