L'Italia vista dagli altri. Lo sfaldamento dell'esercito del No

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La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Pais, Financial Times, Guardian, Monde, Times

di Redazione 9 Dicembre 2016 alle 09:0 Foglio

Gli elettori italiani e britannici condividono il gusto della distruzione

Londra, 9 dic - (Agenzia Nova) - Se è vero che al Regno Unito piacerebbe un'Unione Europea divisa al tavolo delle trattative per uscirne, allora il disastro referendario di Matteo Renzi in Italia è un buon inizio, scrive Tom Kington, corrispondente da Roma del quotidiano britannico "The Times". La sconfitta del presidente del Consiglio è stata definita un nuovo trionfo del populismo e paragonata al referendum della Gran Bretagna per l'uscita dall'Ue, benché la maggior parte degli italiani è inorridita dalla scelta della Brexit. Ciò che gli elettori italiani e britannici hanno in comune è il piacere di sapere che il loro voto può essere devastante. Con Roma nel caos, Londra potrebbe avere una mano migliore e le cose potrebbero andare ancora meglio se il Movimento 5 stelle vincesse le prossime elezioni.

L'Italia alla ricerca di un primo ministro

Parigi, 9 dic - (Agenzia Nova) - Nonostante la sua cocente sconfitta, Matteo Renzi resta padrone del gioco e l'ipotesi di un governo "Renzi II" non è completamente da escludere: con questo "catenaccio" il quotidiano francese "Le Monde" riassume la complicata situazione politica dell'Italia all'indomani del referendum costituzionale del dicembre scorso. Il racconto del corrispondente da Roma Jérôme Gautheret parte dal paradosso del voto di fiducia chiesto ed ottenuto mercoledì 7 dal governo sulla Legge di stabilità, allo scopo di accelerare le procedure per consentire al governo di dare le dimissioni. Renzi, ricorda il reportage del quotidiano progressista francese, resta in carica per il disbrigo degli affari correnti mentre è già partito il rituale delle consultazioni condotte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in vista della formazione di un nuovo governo: ieri sera ha ricevuto al Quirinale l'ex presidente Giorgio Napolitano ed il presidente del Senato Pietro Grasso, ed a partire da stamattina inizia la sfilata dei capi di partito; fino a domani, sabato 10, saranno ricevute ben ventitré delegazioni. Poi Mattarella si prenderà una pausa di riflessione prima di annunciare la propria decisione all'inizio della prossima settimana. A questo punto, scrive Gautheret, l'unica certezza è che si è conclusa la parabola del 63esimo governo italiano dopo la fine della Seconda guerra mondiale: i prossimi giorni sono carichi di interrogativi sullo sfondo di inquietudini economiche.

 

Iniziano le consultazioni, l'esercito del 'no' si sfalda

Madrid, 9 dic - (Agenzia Nova) - "Mai un esercito così mal assemblato ha ottenuto una vittoria così schiacciante". Da qui il quotidiano "El Pais" parte per ricostruire il percorso di crisi politica in Italia iniziato con le dimissioni di Matteo Renzi. "Non appena il primo ministro ha annunciato le sue dimissioni, tutti i leader del fronte del 'no' sono tornati al loro angolo, si sono messi i guantoni e si preparano a un incontro che si prevede molto duro". Lega nord e Cinque Stelle vogliono subito il voto, Pd e Forza Italia vogliono che Mattarella nomini un premier provvisorio "di consenso, per calmare il clima e portare a casa alcuni progetti urgenti tra cui la legge elettorale". A Matteo Renzi è alle prese con il difficile compito di stabilire una tregua con la minoranza "che ha maltrattato da quando è arrivato alla direzione" del partito e che "ora si è rinvigorita con la vittoria del 'no' al referendum". Da parte sua l'ex premier Silvio Berlusconi deve scegliersi un erede perché "al trucco e a Photoshop non si può chiedere di più". Il rischio è che il suo elettorato tradizionale "finisca per rovesciarsi sulle posizioni xenofobe di Matteo Salvini". "Molto difficile" l'ipotesi di un governo di unità nazionale. L'opposizione e lo stesso Renzi non gradirebbero la seconda opzione, il ritorno dell'ex sindaco di Firenze a Palazzo Chigi. Rimane l'ipotesi di una personalità "legata al centrosinistra e rispettata dal centrodestra", i nomi sono sempre quelli di Grasso e Padoan.

 

Il presidente della Repubblica raccoglie i pezzi dopo la crisi politica

Londra, 9 dic - (Agenzia Nova) - Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, riferisce la stampa britannica, ha iniziato le consultazioni per tentare di risolvere la crisi politica, dopo le dimissioni formali del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il tentativo di promuovere un governo tecnico non è semplice: il Partito democratico è diviso; il Movimento 5 stelle e la Lega Nord chiedono le elezioni anticipate; la partecipazione di Forza Italia non è certa. Renzi continua a giocare un ruolo decisivo e i suoi oppositori, vincitori del referendum sulla riforma costituzionale, non costituiscono un blocco omogeneo. La situazione è complicata dalla necessità di modificare la legge elettorale.

 

L'M5s intensifica la richiesta di un referendum sull'euro

Londra, 9 dic - (Agenzia Nova) - Il Movimento 5 stelle vuole un referendum sull'euro; l'appartenenza all'unione monetaria potrebbe diventare il tema centrale della prossima campagna elettorale, riferiscono i quotidiani britannici "The Guardian" e "The Times". Alessandro Di Battista ha dichiarato di non essere a favore dell'uscita dall'area monetaria, ma a favore di una consultazione referendaria sull'argomento perché "l'euro e l'Europa non sono la stessa cosa" e devono essere gli italiani a decidere. Per Luigi Di Maio "il primo paese che staccherà la spina si salverà mentre gli altri resteranno nei guai. Il primo ad andarsene avrà una strategia di uscita mentre gli altri imploderanno insieme all'euro".