Fascisti o comunisti? I giovani di destra e i loro inviti

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I giovani di destra sembrano più simpatici di quelli di sinistra, meno ovvi, meno banali. I vinti sono meno arroganti e almeno rispettano il quarto comandamento

CAMILLO LANGONE 29.10. 2020

“Come mai, tu che non sei fascista, accetti più volentieri inviti dai fascisti che dai comunisti?”. In pubblico, a Pietrasanta, a Giovanni Lindo Ferretti non ho avuto il coraggio di fare questa domanda: odio le polemiche e i due termini avrebbero potuto suscitarne.

Potevo ridurre l’impatto parlando di destra e sinistra ma non so se destra e sinistra esistono ancora, mentre so che fascismo e comunismo sussistono sempre (più il secondo, chiaro).

In pubblico non ho avuto il coraggio ma in privato sì: gli ho telefonato. “Al tempo dei Cccp io e Zamboni scoprimmo con grande imbarazzo che metà del nostro pubblico era formato da giovani di destra. Mai e poi mai lo avremmo immaginato”. E in questo tempo, invece? “I giovani di destra li trovo più simpatici di quelli di sinistra, meno ovvi, meno banali”.

(Pure io preferisco frequentare fascisti anziché comunisti, nonostante li consideri simili e complementari: perché i vinti sono meno arroganti dei vincitori, e perché i fascisti sono collettivisti che rispettano il quarto comandamento, almeno).