Lettere al Direttore Il Foglio 8.7.2015

Categoria: Rubriche

Magistrato pd a vocazione grillina: Emiliano ci darà soddisfazioni

1-Al direttore - Vi ringrazio per avere pubblicato per intero il testo del ringraziamento pronunciato da Ratzinger a Castel Gandolfo

il 4 luglio scorso in occasione del conferimento del dottorato honoris causa da parte di due Atenei di Cracovia. Testo importante quello del Pontefice emerito perché incentrato sul tema a lui caro di “musica e verità”; la grande musica occidentale è nata e cresciuta nella liturgia ed è una dimostrazione della verità del cristianesimo.

Riccardo Poletti

2-Al direttore - Ripensandoci meglio, forse qualcosa di buono può uscire dal “no” greco. Nel dicembre 2013, la Corte dei Conti europea rilasciò un importantissimo rapporto, che non si filò quasi nessuno (e mi sono sempre chiesta perché il M5s non ne facesse un suo cavallo di battaglia). Il succo: dal 1994, l’Unione europea ha fornito assistenza per oltre 5,6 miliardi di euro al popolo palestinese, senza un reale monitoraggio di come venissero impiegati questi soldi. “Il sostegno finanziario diretto dell’Ue all’Autorità palestinese – si legge nel rapporto – deve essere rivisto”, cosa che ovviamente da allora nessuno si è preso la briga di fare. Ora, se la Grexit avverrà, è ovvio che l’Ue, per liberarsi dai suoi eterni sensi di colpa post bellici, passerà alla forma degli aiuti umanitari (lo dice già Schulz, che purtroppo non è uno qualsiasi, ma il presidente del Parlamento europeo: “Saranno necessari immediati aiuti umanitari”). Quindi, se ciò accadrà, ecco il risvolto positivo (o meglio wishful thinking): sarà la volta buona che il contribuente europeo comincerà a chiedere una seria rendicontazione dello sperpero di soldi pubblici in aiuti umanitari elargiti dall’Ue a destra e a manca da decenni? Ovviamente la risposta è no, ma volevo chiudere con un cenno positivo questa prova generale di una “Notte dei lunghi coltelli” rivisitata in chiave moderna.

Sharon Nizza

3-Al direttore - Se si vuole evitare la riproposizione del dialogo tra un europeo e un greculo – che riconosco essere stato scritto da Giuliano Ferrara in maniera assai brillante, anche se non condivido la tesi sottostante – il modo c’è ed è nell’interesse dell’intera Unione, nonché dell’Eurozona: superare la politica di austerità, che un banchiere centrale autorevole, ha definito “talebana”, con una politica di sviluppo, che non significa lassismo, e affrontare la questione del debito ellenico, nel contesto della revisione della disciplina dei debiti sovrani, per una misura di ristrutturazione, accompagnata da impegni scadenzati nel tempo. Un accordo-ponte, che riguardasse quest’anno, mentre parallelamente continuerebbe la messa a punto di un’intesa strutturale potrebbe agevolare una equilibrata soluzione, che eviti l’“accomodatevi, l’uscita è da quella parte”, alla quale conseguirebbero ben altri drammi nell’area. Non ci si lasci sedurre dalle stime dell’ininfluenza della Grexit. Unione ed Eurozona, in questo caso, sarebbe una cosa completamente diversa. Ecco perché, per rifarmi alla Ciliegia ma con una scelta opposta, “ou diunamai einai merkeliano”.

Angelo De Mattia

4-Al direttore -  Vi consiglio di seguire d’appresso il governatore pugliese Michele Emiliano. I fatti. Il centrosinistra pugliese non è riuscito a far eleggere lo straccio di una donna in Consiglio regionale – roba da Atene dei tempi di Pericle, giacché siamo in tema. E che ti fa allora il nostro? Sceglie per la giunta due donne esterne al Consiglio e ne nomina altre tre interne al Consiglio regionale ma della compagine del M5s. Uno pensa, se ha nominato tre 5 stelle saprà il fatto suo. Macché: il M5s gli si rivolta contro parlando di “atto di inaudita violenza” (di stupidità politica no?) e ovviamente manda il neogovernatore a quel paese. Al che quest’ultimo replica in un modo che non si crederebbe: “Sarà che ragiono da magistrato”, afferma pensoso, “ma adempiere alla chiamata della propria regione e del presidente per me è un dovere”. No, dico, è o no un tipo da tampinare d’appresso uno che nomina assessori tre esponenti dell’opposizione senza neppure averli consultati  e dopo si adombra del loro rifiuto asserendo che, ragionando da ex magistrato (e ci mancherebbe, mica può un magistrato ragionare da cazzo di cane), considera un dovere rispondere “alla chiamata della propria regione e del presidente”? Certo, la Puglia non si smentisce, nevvero direttore? Dopo il che stai a di’ di Vendola si profila il che stai a fa’ di Emiliano. Ma che finisce dalla padella nella brace. Semplicemente da Vendola a Emiliano. L’ontologia del nulla.

Roberto Volpi

Un magistrato del Pd che per far dimenticare Vendola prova ad allearsi con i grillini scegliendo gli assessori con primarie online aperte al popolo delle sagre (è tutto vero) per poi fare squadra con Crocetta e De Magistris. Dio benedica la Puglia #michemachestaiafa.

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