Lettere al Direttore V19.8.2015 Foglio

Categoria: Rubriche

I musei, Franceschini e la sindrome gnè gnè di quelli che aiuto l’estero

1-Al direttore - “Se il cristianesimo se ne va, se ne va tutta la nostra cultura.

E allora si dovranno attraversare secoli di barbarie”, diceva il grande T. S. Eliot. Ecco perché la preghiera dell’alpino, che parla di patria e di civiltà cristiana – due concetti paradossalmente (ma non troppo) espulsi dai nostri orizzonti culturali da quella stessa cultura politically correct che inneggia ogni due per tre all’accoglienza senza se e senza ma – andava, meglio andrebbe recitata. E non solo una volta l’anno. Je suis alpino.

Luca Del Pozzo

2-Al direttore - Matteo Salvini propone di bloccare l’Italia per tre giorni. Non ho capito ancora bene come concretamente intenda attuare questa idea. Immagino già che l’aria deve essere più o meno come in questi giorni: benzinai e tabaccai chiusi. Io sono molto “langoniano”, ma devo ammettere che ieri ho avuto un sussulto di gioia quando ho visto che il mitico e storico Bar & Tabacchi Madonna di Saronno (ora in mano ai cinesi) era aperto. Non so se i cinesi aderiranno al blocco, ma credo che i clandestini di altre nazioni abbiano già fatto richiesta di scorta per la vendita di sigarette e ombrelli con sussulto di gioia.

Daniel Mansour

3-Al direttore - Per dirigere i venti musei pubblici più importanti d’Italia il ministero dei Beni culturali ha scelto altrettante figure di “di altissimo valore scientifico che colmano anni di ritardi”. Se l’età media dei vincitori è di cinquant’anni, e come la vulgata delle quote rosa impone, sono esattamente dieci uomini e dieci donne. Rimarranno in carica per quattro anni con stipendi che vanno dai 78 mila ai 145 mila euro lordi annui. C’è però un dato curioso. Ben sette su venti sono stranieri: tutti appartenenti alla Comunità europea, ci mancherebbe, ma siamo proprio sicuri che il tedesco Eike Schmidt faccia meglio dello storico direttore Antonio Natali agli Uffizi?

Gabriele Boscarol

Franceschini ha molti limiti. Ma più che concentrarsi sui nomi delle persone scelte per guidare i famosi musei per una volta conta di più il metodo. E scegliere i capi di alcuni tra i più importanti musei italiani con un bando pubblico mi sembra una notizia persino più interessante dei nomi scelti. E le lagne di quelli che “eh, ma non c’erano italiani” sono molto sindrome gnè gnè.

4-Al direttore - In fondo in fondo dovrebbero fare come la Pellegrini. Che tra l’altro è amatissima dagli italiani. E che fa la Pellegrini? Dopo tre stagioni su quattro a mollo nelle piscine se ne va giustamente in vacanza. Dove? Mica sulle Dolomiti, tanto per esaltare un contrasto con la quotidianità del suo lavoro. Se ne va al mare in Sardegna e continua a nuotare. Seguissero il suo esempio anche i politici self-righteous forse avrebbero più fan.

Gino Roca

5-Al direttore - Dal primo momento ho pensato che l’intervento in Libia fosse un errore e un danno per l’Italia. Ora leggo per la prima volta che tutto è nato da una bugia. Che ha causato danni enormi. A parte la conclamata incapacità di Sarkozy e Obama che spero verrà sanzionata dagli elettori, non sarebbe il caso di sanzionare al Jazeera? Perché dovrebbe essere permesso di creare tanti e tali danni e cavarsela come se niente fosse successo?

Giuseppe Vimercati

6-Al direttore - “… Lentezza decisionale, sistema pubblico che non aiuta le imprese, burocrazia, alte tasse, mancate riforme, zero crescita della produttività…”. La diagnosi è corretta, ma perché allora chi da sempre sostiene il bicameralismo perfetto, l’introduzione della patrimoniale, la Costituzione più bella del mondo, il salario come variabile indipendente continua a prendere tutti questi voti?

Mauro Rotellini