Lettere al Direttore Il Foglio 26.8.2015

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I figli e le tutele. Dove porta la strategia dell’anestesia del Cav. C’è nell’aria di fine agosto come una sindrome di Lassie. Balotelli torna al Milan?

1-Al direttore - Senza entrare nel merito della vicenda, c’è un che di stonato nella disputa tra chi è favorevole e chi invece è contrario a che Martina Levato, la donna della cosiddetta coppia dell’acido, possa stare col figlio appena nato. La stonatura riguarda il fatto che il caso in questione non è poi così diverso dai tanti, troppi casi di donne alle quali vengono sottratti i figli perché comprati da qualche ricco di turno pagando l’affitto dell’utero. Come mai in questi casi non si sentono, ovviamente da quegli stessi opinionisti e in generale dai media che oggi tifano per Martina, voci di protesta, cori sdegnati, campagne di solidarietà e via dicendo? Per dire, quando Elton John, improbabile censore del sindaco Brugnaro (a proposito: chapeau per l’iniziativa anti gender e soprattutto per aver risposto per le rime al baronetto), sganciò i quattrini non per Venezia ma per comprarsi due bambini, come mai nessuno si stracciò le vesti per difendere il diritto di quei piccoli a stare con la madre? O quelli, come tutti i figli nati tramite utero in affitto, sono bambini di serie B, che non hanno lo stesso diritto del figlio di Martina perché la loro, di mamma, non è mica una criminale condannata a quattordici anni di carcere? E’ questo il ragionamento? Perché se è questo non regge, non sta in piedi. Qua dobbiamo metterci d’accordo: o è l’interesse del più debole, cioè del bambino, che va innanzi e soprattutto tutelato, e allora le chiacchiere stanno a zero e non ci sta conto in banca che tenga; oppure diciamo chiaro e tondo che vogliamo una società dove vince il più forte. Ma la solidarietà pelosa e a corrente alternata, quella almeno risparmiamocela.

Luca Del Pozzo

Elton John lo abbiamo magnificamente mazzolato a dovere su queste pagine e i nostri lettori sanno cosa ne pensiamo. Il paragone è chiaramente forzato – troppo – ma il punto è giusto: si sta dalla parte dei bambini solo in base a dove soffia il vento del politicamente corretto.

2-Al direttore - C’è nell’aria di fine agosto come una sindrome di Lassie. Balotelli torna al Milan? La De Girolamo torna a Forza Italia? Dice il vecchio suiveur Galliani a proposito di Balo: “Certi amori non finiscono’’ e poi aggiunge è “l’ultimo treno’’. Amori e treni solo per Balotelli?

Gino Roca

La strategia dell’anestesia che ha messo in campo Berlusconi, e che abbiamo descritto ieri, anche a questo serve: a dimostrare che nel centrodestra, alla lunga, non esiste alternativa alla sua creatura politica. Ci si può dividere e ci si può sfanculare ma alla fine, vedrete, tutti torneranno a casa.

3-Al direttore - Il suo articolo “Islam, omofobia e i danni della polizia del pensiero. Appunti per i Saviano e le Boldrini”, al quale convintamente aderisco, mi dà l’opportunità di rinvigorire in me, cattolico di Santa Romana Chiesa, una critica verso il magistero di Papa Francesco in tema di immigrazione. Al virus del politicamente corretto, infatti, corrisponde anche un teologicamente corretto che andrebbe denunciato. E allora dico: hanno certo ragione i vari Galantino del cattolicesimo modernista nel ribattere a Salvini che la chiesa, universale nella sua essenza e missione, è mondo, e, come tale, già accoglie i profughi. Ma qui finiscono subito le buone ragioni della chiesa. Difatti, se la chiesa è mondo – tutto, ogni singolo stato, che a sua volta compone quel mondo – tutto dell’Ecclesia Christi, non è che parte di questo. E la virtù o modo d’essere virtuoso dello stato-parte non coincide completamente con quello del mondo – tutto della chiesa. Ben conoscendo questa differenza specifica, di marca aristotelica e tomista, le gerarchie vaticane e i papi del passato, formatisi non a caso su un piano storico-politico oltreché teologico e pastorale, mai avrebbero spinto lo stato-parte a venire meno all’esercizio della propria virtù di dissuasione politico-diplomatica, organizzativa e finanche militare nei confronti di un’immigrazione incontrollata e socialmente esplosiva. E se la parte non svolge la specificità del suo essere, in questo dimostrando la propria mancanza di virtù o comportamento vizioso, per l’appunto, anche il tutto ne risentirà gravemente, in un quadro di disordine politico, morale e religioso.

Alberto Bianchi

4-Al direttore - Pienamente d’accordo su quanto ne ha scritto Ferrara, sulla linea del Foglio e su quanto sarcasticamente ne scrive, nella sua lettera, Giuliano Cazzola: il famoso funerale Casamonica è stato un evento puramente mediatico, gonfiato da un battage forse non troppo innocente… Un particolare è invece gravissimo: il fatto che un elicottero privato abbia potuto sorvolare Roma, deviare dalla rotta indicata e concordata e gettare fiori sul funerale. E’ un episodio che fa venire i brividi: un qualunque velivolo privato che sorvoli Roma dovrebbe essere monitorato a vista, in tempo reale, non dovrebbe mai uscire dal controllo della sicurezza aerea. Qui ci sono responsabilità gravissime da individuare, altro che togliere la licenza al pilota…

Angiolo Bandinelli

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