MANUALE DI CONVERSAZIONE Le relazioni extraconiugali

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Come fare bella figura senza necessariamente sapere quel che si dice

di Andrea Ballarini | 20 Settembre 2015 Foglio

Le relazioni extraconiugali. Chi le ha, chi le ha sempre avute, chi non le ha ancora avute, chi non le vorrebbe mai. In ogni caso, meglio sapere cosa dirne

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 - Ci vuole una gran memoria. Convenirne.

- Ragionare sul fatto che, a differenza delle scappatelle una tantum, non sono basate soltanto sull’attrazione sessuale. Se si viene scoperti, sostenere ugualmente sia quella l’unica ragione e che, quindi, non sono importanti.

- Se ci si incontra a casa del/la partner, dopo qualche mese anche il portinaio più torpido comincia a riconoscere e a salutare. Dolersene.

- Sostenere che la durata della relazione richieda competenza da entrambe le parti: per esempio, qualora arrivi una telefonata dell’amante, evitare conversazioni composte solo da: “sì; no; forse; certo”, perché le mogli se ne accorgono subito. Con i mariti è più facile, giacché privi di sesti sensi. Chi è anagraficamente adeguato può citare il celebre brano di Claudia Mori “Buonasera, dottore”.

- Se scoperti, è essenziale capire subito se si ha a che fare con un partner davvero intenzionato a divorziare o, al contrario, teso solo a manipolarvi attraverso i sensi di colpa. Nel primo caso, ricorrere subito a un avvocato competente, nel secondo assumere l’espressione del cocker bastonato. Mantenere tale atteggiamento fino a che il/la partner non farà una cazzata qualunque (ammaccare l’auto, investimento avventato ecc.) che pareggerà i conti.

- Mantenere un rapporto estremamente cordiale con un avvocato spietatissimo, anche a costo di corrispondergli per anni cospicue parcelle a fronte di servizi pressoché inesistenti; quando arriverà il momento della battaglia, sarete lieti di avere un samurai dalla vostra parte.

- Dire di esserci già passati e di non volere ripetere la dolorosa esperienza suggerisce dolente saggezza. Mentire sapendo di mentire.

- Ci sono professioni che implicano automaticamente un/una amante sul luogo di lavoro, giacché vi si trascorre il 90% del proprio tempo. Per esempio, i politici hanno quasi tutti una moglie/un marito ombra. Portare gli esempi di cui si è a conoscenza. In mancanza, inventarne.

- Se una relazione extraconiugale dura oltre un certo numero di anni, tecnicamente non si può più parlare di corna. Se il contesto lo consente, valutare se citare Seneca: “Il crimine fortunato e di successo è chiamato virtù.”

- I nostri padri e i nostri nonni ne hanno avute per tutta la vita e si sono sempre trovati benissimo, poi sono arrivati quei rompicoglioni del Sessantotto con la coppia aperta ed è finita la festa. Rammaricarsene.

- Minacciare di tagliarlo al partner che dovesse tradirvi: out. Usurato. (Vedi seguente)

- Auspicare ironicamente che qualcuna si pigli vostro marito, anzi proporgli di incartarglielo: evitare. Usurato, non credibile.

- Fare sottili distinzioni tra una scappatella erotica e una relazione nella quale ci siano di mezzo i sentimenti. Dirsi disposti a tollerare la prima, ma non certo la seconda. Dare di matto in entrambi i casi.

- La saggezza consiglia sia di evitare scambi di selfie con l’amante, sia di rimuoverlo/a improvvisamente dalle proprie amicizie. Video sexy: mai, neanche in caso di deliquio erotico, giacché non si può mai sapere di cosa è capace una persona incazzata.

- Secondo autorevoli esperti, talvolta le relazioni extraconiugali sono un fattore di stabilizzazione della coppia. Non utilizzare questo argomento se colti in flagrante.

- Stigmatizzare i siti per relazioni extraconiugali poiché privi di quella quota di mistero, dell’imponderabile, della possibilità – frustrante ma eccitante – che la preda possa sfuggire e non accada nulla. Paragonarli alla pesca sportiva delle trote.

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COMMENTO

Luca A. Fumagalli • 2 giorni fa

"La catena del matrimonio è così pesante, che a volte bisogna essere in tre per portarla."

(A. Dumas)