Lettere al Direttore Il Foglio 10.10.2015

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I grillini sono sempre primi, almeno fino a quando non ci sono le elezioni. Marino un periodo di inattività frenetica

1-Al direttore - Non penso che Renzi possa essere il Ciampi dei contratti aziendali del 1993 (il Foglio del 9 ottobre). La linea dell’allora presidente del Consiglio era la “concertazione” fondata su due pilastri: la politica dei redditi, di tutti i redditi, e l’azione volta ad abbattere le aspettative di inflazione condotta con uno straordinario successo dalla Banca d’Italia di Antonio Fazio, dopo la crisi della lira avvenuta quando Ciampi era ancora governatore a Via Nazionale. Trasporre questa complessiva strategia a livello aziendale è impossibile. Altra cosa è studiare come sia praticabile l’aggancio, a livello aziendale, di una quota dei salari alla produttività in un contesto, però, di contropartite, innanzitutto nel versante della stabilità del lavoro, pur tenendo conto degli impatti delle poderose trasformazioni nel frattempo intervenute. Ciò può comportare una  riduzione dei contenuti della contrattazione nazionale, ma non lo smobilizzo o la sua limitazione al salario minimo, se si concorda nel riconoscere ancora valide le esigenze di un determinato livello di tutela uniforme. Ma, poi, chi nella Confindustria e nel sindacato (per non dire nelle forze politiche) propende per il superamento della negoziazione nazionale dovrebbe essere coerente e aggiungere che ciò sancirebbe il “de profundis”  per la stessa Confindustria e  per le strutture centrali delle confederazioni sindacali, non essendo immaginabili contrattazioni aziendali dirette dal centro. E, allora, altro che riedizione del Ciampi del 1993.

Angelo De Mattia

2-Al direttore - Stando alla lettera con cui si congeda dai cittadini romani, i prossimi venti giorni saranno per Ignazio Marino un periodo di inattività frenetica.

Michele Magno

3-Al direttore - Le elezioni a Roma? Volete dire lo spettacolo del suicidio di massa dei grillini?

Moreno Lupi

I grillini sono sempre primi, almeno fino a quando non ci sono le elezioni.

4-Al direttore - Nella kafkiana situazione determinatasi, e non da ieri, al comune di Roma (e che dicano che la colpa è dei moderati!), vorrei pregare il sindaco Marino, da elettore del centrodestra, di resistere e non dimettersi. Lei, sindaco, è la nostra migliore campagna elettorale in anticipo! Non lasci il posto, stia lì imperterrito, per permetterci ancora altre percentuali di consensi in aumento! Vada per qualche mese in viaggio di lavoro all’estero, c’è il prefetto Gabrielli che sa cosa fare, ma non lasci. Lei non sa quanto sia utile alla causa dei moderati. Finalmente i romani, ma tra qualche mese, capiranno quanto sia importante un candidato che sia anche un politico. Certo, onesto, ma un politico! E Lei, con la stima che ho verso la sua professione di chirurgo di fama internazionale, se lo lasci dire, onesto sì ma politico non è, né può diventarlo così, d’emblée, di colpo! E non essendo un politico, ci aiuti ancora, resti lì e faccia crescere l’opposizione, affinché abbia la certezza di stravincere! Se va via ora salta, nel dubbio, anche la prima qualità, l’onestà (visti i fatti noti) e Lei questo certo non lo vuole.

Leopoldo Chiappini

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