La Brexit (e la Renxit) in agenda al Consiglio europeo. Cameron deve portare a casa un risultato credibile

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nella trattativa “autonomista” con l’Unione mentre il premier italiano critica l’accordo sul gas tra Germania e Russia

17 dicembre. Nel 1989 i Simpson debuttano negli Stati Uniti su Fox tv. Cultura pop.

di Mario Sechi | 17 Dicembre 2015 ore 11:36

Cameron deve portare a casa un risultato credibile nella trattativa “autonomista” con l’Unione mentre il premier italiano critica l’accordo sul gas tra Germania e Russia

Titoli. La Fed alza i tassi, Renzi alza la voce con Brunetta. Che giornata. Il riassunto finisce sui giornali e lo stridore dei due mondi è davvero notevole. Primo caffè, Corriere della Sera: “Svolta degli Usa, alzati i tassi”. Janet Yellen, presidente della Fed dice che ci sarà “più crescita e lavoro”. C’è chi contesta i tempi della decisione (troppo presto o troppo tardi) ma qui la prova è nel budino, bisogna assaggiarlo e dunque aspettarne la cottura. Correttamente, Massimo Gaggi sul Corriere spiega che è “un segnale e non la fine di un’era”. Che fanno a Repubblica? Gli ultimi giorni di Ezio Mauro (alla direzione) sono scoppiettanti e sintonizzati sul futuro del Palazzo italiano: “Svolta sulla Consulta, i tre giudici eletti dal patto Pd-5Stelle”. Commenti e retroscena. Folli spiega il “contropiede”, De Marchis accende “il doppio forno”. Si leva un indimenticabile afrore democristiano. Il fascino del patto grillino colpisce ancora (ma non è Star Wars) sulla prima pagina della Stampa: “Consulta, intesa con i grillini. Renzi fa eleggere i tre giudici”. Calma, guardate che non c’è il contro-Nazareno, Renzi ha sempre in testa la sceneggiatura della Stangata, già applicata quando fece eleggere Mattarella al Quirinale, lasciando Berlusconi a girarsi i pollici: ti faccio entrare in sala corse, agito sul tuo naso il dollarone delle grandi vincite, poi esci, svolti sulla strada e scopri che hai appena ricevuto una fregatura. E’ successo di nuovo, il cerino acceso ieri è rimasto tra il pollice e l’indice di Renato Brunetta. Il Giornale sintetizza così la faccenda: “Renzi chiede aiuto a Grillo”. Libero? Ha la notizia: “La Boschi ha votato il salvapapà”. Era presente in Consiglio dei ministri. Attendiamo risposta. Il Fatto Quotidiano trova il misfatto: “Ecco la lettera di Visco che inchioda Bankitalia”. Non aggiunge niente a quello che sapevamo. Sintesi della giornata dei tassi? Sul Sole 24Ore: “La Fed alza i tassi Usa. Yellen: è la fine di un’era”. Forse. Buona giornata.

Fine di un’era. Il Messaggero non ha dubbi: “C’è la ripresa, la Fed alza i tassi”. C’è la ripresa o c’era? La parte più difficile del lavoro viene ora, non in una seduta di Borsa, ma tra un paio di settimane. Prima cosa da tenere d’occhio è il tasso Libor, che è un tasso di riferimento importante (e pure manipolabile). Poi bisogna capire cosa accade sui mercati emergenti e nel settore dei junk bond (sì, anche quello è un giardinetto), guardare il contagiri dell’inflazione (ora è bassissima) e infine valutare se il rialzo dei tassi deciso dalla Fed è nel timing giusto, oppure è arrivato troppo tardi, cioè quando la crescita americana comincia a sgonfiarsi. Avete capito perché bisogna essere come Gordon Gekko?

Brexit. Il Consiglio europeo che si apre oggi e prosegue domani a Bruxelles serve a orientarsi sul caso Regno Unito/Ue. David Cameron deve portare a casa un risultato credibile nella trattativa “autonomista” con l’Unione, ma non sarà facile, anche se i toni sono più aperti da quando i sondaggi danno l’opinione pubblica britannica spaccata in due sull’uscita dall’Europa. E’ la prima volta che il risultato è in bilico. In soldoni, la fuga del Regno Unito costerebbe al bilancio Ue oltre 14 miliardi di euro all’anno. Tanto denaro e soprattutto un problema in più da gestire nell’agenda politica. Il liveblog del summit potete seguirlo su Politico.

Renxit. Sulle sanzioni alla Russia c’è un bel dibattito tra Italia e Germania. Matteo Renzi ha trovato il chiodo per appendere il quadro della protesta italiana: l’accordo sul gas tra Germania e Russia. Se ci sono le sanzioni, come si può fare un accordo bilaterale senza consultare gli alleati europei? La domanda ha un suo perché. Vediamo però come va a finire la questione durante il vertice Ue, quando si passa al tavolo della trattativa e finiscono le sventagliate di parole.

Il pugno a Rajoy. In Spagna si vota domenica, il premier Mariano Rajoy è stato aggredito da un ragazzino. Un pugno violentissimo in faccia. Poteva davvero finire male.

Editoria. L’Agenzia Italia ha un nuovo sito internet.

No, s’è rotto il telefonino! E’ capitato a tutti e molti andavano a comprarne uno nuovo per fare alla svelta. Con Fairphone le cose cambiano: telefono modulare, facile da riparare. Interessante offerta.

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