Lettere al Direttore Il Foglio 22.12.2015

Categoria: Rubriche

Di Maio e il manifesto della gogna. I tassisti scioperano, occasione per Renzi. Assieme a Gesù Bambino, alla Madonna e a san Giuseppe sono state inserite anche statuine che raffigurano imam, donne velate

1-Al direttore - In realtà aveva vinto miss Colombia, è che non è riuscita a trovare una maggioranza.

Giuseppe De Filippi

2-Al direttore - Ho letto ieri su Libero l’intervista a Luigi Di Maio. Le cito solo un passaggio, per non rovinarle l’appetito. “Io non sono a favore della presunzione di innocenza per i politici. Se uno è indagato, deve lasciare, lo chiedono gli elettori”. Serve commentare?

Luca Mefti

All’interno della Costituzione più bella del mondo, l’onorevole Luigi Di Maio deve essersi perso lo stesso passaggio che ogni tanto, i custodi della Costituzione più bella del mondo, si perdono quando difendono la Costituzione a colpi di letame nel ventilatore. Articolo 27: la responsabilità penale è personale. Comma due: l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Ma i politici no, dice Di Maio, perché lo chiedono gli elettori, perché lo chiede la gente, perché lo chiede il Web, perché lo chiede Twitter. Il tribunale del popolo, si sa, non perdona, ed è spietato. E tra la carta e la gogna il pensiero a 5 stelle si capisce che sia costretto, per non farsi tagliare la testa, a stare dalla parte più della seconda che della prima.

3-Al direttore - Disintermediazione uber alles. Da un approsimativa e rapida lettura della legge di Stabilità si capisce che il percorso di disintermediazione (compresa l’iscrizione dei corpi intermedi nel capitolo delle varie ed eventuali) è arrivato al punto di non ritorno. Non parlo solo della riconferma degli 80 euro agli incapienti (con tanto di estensione alle Forze dell’ordine), ma anche del bonus di 500 euro per andare al cinema (!), del bonus fiscale (1.000 euro) per comperare pianole e i tamburi, l’allargamento della no tax area per i pensionati, il voucher per le baby sitter per finire ai congedi parentali e l’assunzione dei precari nel settore sanitario. insomma mentre confindustriali, confederali e tutta la compagnia di giro continua a riflettere e “prospettizzare”, Renzi disintermedia alla grande.

Valerio Gironi

Le leggi di stabilità sono fatte anche per fare qualche regalo e per conquistare e acquistare consenso. I regali però hanno senso solo a una condizione: che il consenso guadagnato venga utilizzato per fare anche riforme che non portano consenso. Ieri dicevamo che Renzi avrebbe risolto una buona parte dei problemi legati all’economia facendo arrabbiare qualcuno, per esempio i tassisti, mettendo in campo riforme toste e anche impopolari. Ieri il caso ha voluto che i sindacati dei tassisti si sono riuniti a Roma e hanno deciso che a gennaio scenderanno in piazza per protestare contro il governo. Ragione? “La pressione delle lobbies per lo sdoganamento dei servizi abusivi multinazionali, l’iniquo taglio del rimborso delle accise sui carburanti e la posizione del governo, che non difende il proprio servizio pubblico, ci ha fatto decidere che e’ ora di dire basta e che dobbiamo difenderci da soli”. Le ragioni sono chiare. Niente liberalizzazioni. Una ragione in più per dire che se lo sciopero verrà evocato ci sarà qualcosa di sospetto nelle scelte, pro mercato, del presidente del Consiglio.

4-Al direttore - Quando chiederanno a Raffaele Cantone di camminare sulle acque, moltiplicare i pani e i pesci, resuscitare i defunti, restituire la favella ai muti e l’udito ai sordi, sanare i lebbrosi e liberare gli indemoniati dal maligno?

Giuliano Cazzola

5-Al direttore - A Spino d’Adda è stato allestito un presepe davvero singolare. Assieme a Gesù Bambino, alla Madonna e a san Giuseppe sono state inserite anche statuine che raffigurano imam, donne velate dal burqa e perfino moschee. Che la mamma dei cretini sia sempre incinta lo sappiamo, ora però anche quella degli ignoranti non scherza! Lo so, diranno che è un modo simbolico, fuori dal tempo reale (Maometto è venuto al mondo qualche secolo dopo Cristo) per condividere e unire nell’amore, ecc. Ecco il pericolo di questo farsi dominare dall’Islam non viene da fuori, ma è dentro l’Italia stessa, dove l’ignoranza e la superficialità la fa da padrona! Che bisogno c’è di creare questo fritto misto: il presepe èil presepe, l’islam è l’islam e le altre religioni idem: ognuno sceglie di credere in chi vuole, senza forzare e offendere. Alterare il concetto di presepe, con il benestare di un vescovo che condivide, è semplicemente da stupidi ed altera i miei principi di cristiano. Rispetto l’Islam, con tanti amici musulmani con i quali condivisi i miei studi, ma le moschee e gli imam, insieme ai Re Magi non mi piacciono.

Leopoldo Chiappini