L'Italia vista dagli altri La guerra tra Roma e Bruxelles sulle banche

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La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Les Echos, Pais, Washington Post, Abc, Mirror

a cura di   | 28 Dicembre 2015 ore 09:23 Foglio

Il salvataggio delle banche, pomo della discordia tra Roma e Bruxelles

Parigi, 28 dic 08:27 - (Agenzia Nova) - Nessuna tregua natalizia tra Bruxelles e Roma sullo spinoso dossier del salvataggio delle banche in difficoltà: la Commissione europea non ha fatto alcun regalo al governo italiano in particolare sulla Banca Tercas. Ed ha decretato che l'aiuto concesso nel luglio del 2014 dal fondo di garanzia dei depositi costituisce un "aiuto di Stato incompatibile" con le regole europee: Banca Tercas aveva ricevuto 265 milioni di euro in vista della sua acquisizione da parte della Banca Popolare di Bari, ed ora dovrà restituirli; il Tesoro italiano ha fatto sapere che la restituzione avverrà tramite un intervento su base volontaria dei membri del sistema bancario, e la soluzione è stata giudicata "positiva" da Bruxelles. Ma questo "accordo" cade in un clima di scontro tra Roma e Bruxelles dopo le polemiche scoppiate in Italia, e tra il governo italiano e gli esecrati "euroburocrati", sul salvataggio di quattro banche regionali: l'Italia infatti negli anni peggiori della crisi finanziaria non ha fatto alcun ricorso a fondi pubblici per sostenere i suoi istituti di credito, al contrario di quanto invece hanno fatto la Germania e la Spagna; e ora denuncia i "due pesi e due misure" da parte della Commissione e mostra insofferenza per il prolungarsi delle discussioni con Bruxelles sull'istituzione di una "bad bank". L'Italia quindi chiede che le regole siano applicate a tutti e soprattutto "in modo ragionevole", come ha detto il governatore della Banca d'Italia.

Italia, dal presidente della Repubblica clemenza per due cittadini Usa condannati nel caso Abu Omar

Washington, 28 dic - (Agenzia Nova) - Il presidente della Repubblica Italia, Sergio Mattarella, ha condonato due anni dalla pena di nove anni di reclusione comminata a Robert Seldon Lady e ha concesso la grazia a Betnie Madero, che invece era stato condannato a tre anni di reclusione. I due, entrambi cittadini statunitensi e agenti della Central Intelligence Agency (Cia), erano stati condannati dalla magistratura italiana per il rapimento dell'imam egiziano Hassan Mustafa Osama Nasr, meglio noto come Abu Omar. Il rapimento, operato nel 2003 a Milano, era stato operato al di fuori delle norme del diritto italiano e internazionale, sulla base delle politiche emergenziali di contrasto al terrorismo approvate dall'amministrazione dell'allora presidente Usa George W. Bush dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. L'ong Amnesty International ha criticato la scelta del presidente della Repubblica italiano, spronando in un comunicato le autorità italiane a proseguire nella richiesta dell'estradizione per tutti i condannati.

"Abc", Mario Draghi tra le 10 figure del mondo economico più importanti del 2015

Madrid, 28 dic - (Agenzia Nova) - Il quotidiano spagnolo "Abc" ha inserito l'italiano Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea (Bce), al settimo posto tra le 10 figure più importanti del mondo economico in questo 2015. Draghi, ricorda il quotidiano, ha lanciato lo scorso marzo la cosiddetta "politica espansiva" di quantitative easing (Qe) basata sull'acquisto di debito sovrano. Il debito spagnolo, ad esempio, ha avuto una grande presenza nel portafoglio dell'istituzione europea, che ha posto i titoli spagnoli in quarta posizione dopo Germania, Francia e Italia, investendo più di 50 miliardi di euro in acquisti nel corso dei primi nove mesi del suo programma. Il 3 dicembre, la Bce ha annunciato che questa misura, che ha rilasciato liquidità nel sistema, continuerà almeno fino a marzo 2017. Inoltre, l'organismo presieduto da Draghi ha deciso di ridurre il tasso di interesse sui depositi di altri 0,1 punti percentuali, fino al -0,3 per cento.

Anonymous "sventa un piano dell'Isis contro l'Italia"

Londra, 28 dic - (Agenzia Nova) - Il collettivo di attivisti online Anonymous, riferisce il quotidiano britannico "Mirror", sostiene di aver sventato un attentato dell'Isis contro l'Italia intercettando le comunicazioni dell'organizzazione terroristica. La rivelazione è stata fatta in una serie di tweet pubblicati su un nuovo account aperto in seguito alla strage di Parigi.

Italia: Pompei riapre sei domus restaurate

Madrid, 28 dic - (Agenzia Nova) - Il sito archeologico italiano di Pompei ha riaperto al pubblico la scorsa settimana sei domus recentemente restaurate. "Si tratta di sei domus che sorprenderanno ed emozioneranno perché consentono di scoprire piccoli dettagli della vita quotidiana dell'epoca e che dimostrano che Pompei può essere un'esperienza diversa ogni volta che la si visita", ha affermato il primo ministro italiano Matteo Renzi, durante la cerimonia di apertura dei siti restaurati. "Ora si potrà vedere con occhi nuovi Pompei e scoprire ogni volta elementi diversi", ha aggiunto il premier. Le domus restaurate sono la Fullonica di Stephanus, la Casa del Criptoportico, la Casa di Paquius Proculus, la Casa del Sacerdos Amandus, la Casa di Fabius Amandio e la Casa dell'Efebo. Il restauro ha richiesto un investimento di oltre 3 milioni di euro e fa parte del "Grande progetto Pompei", annunciato durante il governo tecnico di Mario Monti nel 2012 e destinato a limitare i crolli e le frane che hanno interessato negli ultimi anni il sito archeologico, nominato Patrimonio dell'umanità nel 1997.

Panorama internazionale

 Francia, ritiro della cittadinanza: per il premier Valls una parte della sinistra "si è smarrita in nome dei princìpi"

Parigi, 28 dic - (Agenzia Nova) - La decisione di mantenere il ritiro della cittadinanza nel progetto di riforma costituzionale voluto dal presidente François Hollande rischia di lasciare profonde cicatrici nella sinistra francese: numerosi esponenti politici del Partito socialista (Ps), a cominciare dalla ministra della Giustizia Christiane Taubira, non hanno nascosto la loro sorpresa e la loro contrarietà nello scoprire che all'ultimo momento il presidente aveva comunque deciso di estendere la sanzione prevista per i colpevoli di crimini di terrorismo e contro la sicurezza dello Stato anche ai cittadini con doppio passaporto nati in Francia. Domenica 27 dicembre il primo ministro Manuel Valls è tornato sulla questione ribadendo che "la determinazione è totale, andremo fino in fondo. Coloro che criticano" la misura, ha detto il premier in un'intervista ad un settimanale domenicale, "non si rendono conto" della minaccia di nuovi attentati che si manifesta "quotidianamente". Ed ha rincarato la dose affermando che "una parte della sinistra si perde all'inseguimento dei grandi principi dimenticando il contesto, il nostro stato di guerra ed il discorso fatto dal presidente davanti al Congresso" all'indomani delle stragi del 13 novembre a Parigi. Il quotidiano "Le Monde", anch'esso assai critico, oggi torna ad elencare i principali esponenti di sinistra contrari alla decisione di Hollande e Valls: tra quelli citati ci sono il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo; il sindaco di Lille, Martine Aubry, la capofila dell'ala "frondista" del Ps per la quale si tratta di una "rottura dell'uguaglianza"; il deputato Olivier Faure, portavoce del Ps, secondo cui il provvedimento non avrà alcun effetto pratico di dissuasione del terrorismo ed avrebbe solo un "valore simbolico" di rimettere in discussione" il diritto alla cittadinanza francese sulla base della nascita sul suolo della Francia. Il disorientamento e l'opposizione della sinistra socialista sono ben riassunti dal commento dell'ex ministro Benoît Hamon: il ritiro della cittadinanza evoca una "transumanza politica e intellettuale che scombussola".

Regno Unito: Corbyn si libererà dei ministri ombra "infedeli" nel rimpasto di Capodanno

Londra, 28 dic - (Agenzia Nova) - Il leader del labour britannico, Jeremy Corbyn, riferiscono i quotidiani britannici "The Independent" e "the Telegraph", dovrebbe procedere nella prima settimana di gennaio a un rimpasto del suo governo ombra, per estromettere i membri "sleali" dopo le recenti divisioni sugli attacchi aerei contro l'Isis in Siria. A rischio le posizioni Hilary Benn, responsabile degli esteri; Maria Eagle, della difesa; Angela Eagle, delle imprese, e Rosie Winterton, capogruppo parlamentare. A sua volta Corbyn, secondo un sondaggio di Orb per "The Independent", non gode di credito nell'opinione pubblica per quanto riguarda la sicurezza nazionale: sette persone su dieci non si fidano di lui. Il leader laborista, tuttavia, riferisce il "Financial Times", può vantare un notevole aumento degli iscritti a Londra, soprattutto tra i giovani.

Emergenza profughi: Schaeuble vuole un compromesso con l'Est Europa

Berlino, 28 dic - (Agenzia Nova) - Nello scontro sull'accoglienza dei profughi, il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble (Cdu) vuole andare incontro ai Paesi dell'Est Europa: "La solidarietà non inizia con l'insultarsi vicendevolmente: anche gli Stati dell'Est Europa devono accogliere profughi, ma meno della Germania", ha dichiarato Schaeuble, il quale ha tracciato un parallelo con il periodo successivo alla caduta del Muro di Berlino: "Dopo la riunificazione i lander dell'Est si rifiutavano di accogliere i profughi perché i cittadini non conoscevano gli stranieri: allora, quale ministro degli Interni, ho deciso che anche questi lander dovevano accogliere i profughi, ma in percentuale inferiore, affinché potessero abituarsi a queste persone", ha spiegato il ministro.

Usa, i capitalisti dovrebbero prestare attenzione al socialista Bernie Sanders

Washington, 28 dic - (Agenzia Nova) - La candidatura di Bernie Sanders alle primarie presidenziali del Partito democratico statunitense reca con sé un aspetto ironico, scrive E.J. Dionne sulla “Washington Post”: Sanders è considerato un candidato fuori dagli schemi, e talvolta addirittura anti-americano, per la sua autodefinizione di “democratico socialista”. Eppure, scrive l'opinionista, negli Stati Uniti come altrove in occidente il dibattito politico è dominato dall'interrogativo circa il futuro del modello di coesistenza tra economia e Stato sociale evolutosi nei decenni scorsi. “Socialista” è stato a lungo un termine tabù negli Usa, eppure, ricorda Dionne, gli Usa hanno avuto in passato un vibrante movimento socialista, rappresentato da figure autorevoli come John Nichols e James Weinstein. I socialisti “hanno avuto un impatto fondamentale nel discorso politico mainstream: riformatori liberali come Franklin D. Roosevelt hanno cooptato molte delle loro idee, ed è proprio per questa ragione che hanno finito per essere marginalizzati”. Oggi il socialismo statunitense è appunto rappresentato da una corrente del Partito democratico: da “democratici socialisti”, si sono definiti “social democrats (socialdemocratici, ndr)”, un'etichetta edulcorata che però i diretti interessati paiono ormai destinati ad abbandonare, dato il loro penso sempre più determinante nell'elettorato e nella linea politica del loro partito. Sanders ha definito la sua personale visione di socialismo quest'anno, durante un discorso alla Georgetown University: “La prossima volta che sentite qualcuno attaccarmi perché socialista, ricordate quanto segue: non credo che lo stato dovrebbe controllare i mezzi di produzione, ma credo che la classe media e le famiglie lavoratrici che producono la ricchezza dell'America meritino un accordo equo”. Con le sue parole, Sanders ha dimostrato di non essere ne più né meno di un “social democrat”, ma la differenza – scrive l'opinionista – è il suo averlo rivendicato con orgoglio. Un orgoglio che secondo Dionne è più che giustificato: “L'accordo tra Stato e mercato che ha consentito agli Stati Uniti e ad altre democrazie occidentali di diffondere prosperità dopo la Seconda guerra mondiale è stato in larga parte un successo socialdemocratico. Alla luce delle sfide affrontate da questo modello a seguito della globalizzazione, però, sono in molti, nella politica come nel mondo accademico, a chiedersi se quello socialdemocratico sia stato solamente un “incidente” della storia. Comunque la si pensi a tal proposito, la natura delle economie nazionali e quella dell'economia globale, in un mondo dove le prime sono sempre più interconnesse, deve essere oggetto di un profondo dibattito che grazie a figure come Sanders può trovare spazio anche nella campagna in vista delle cruciali elezioni presidenziali statunitensi: per i socialisti, ciò significa lavorare per un nuovo patto sociale; i capitalisti – conclude Dionne – dovrebbero invece guardare a questo dibattito come a una questione di sopravvivenza: la sopravvivenza del capitalismo democratico, infatti, “dipende dalla sua capacità, sempre più dubbia, di mantenere le promesse di benessere sociale che un tempo era in grado di mantenere”.

Crepe nell'ordine liberale

New York, 28 dic - (Agenzia Nova) - L'architettura della modernità liberale ha attraversato relativamente stabile i 25 anni successivi al crollo del Muro di Berlino, scrive Ross Douthat sul “New York Times”, non in virtù di grandi ideali, e non senza problemi, ma in virtù del generale successo economico e politico del modello occidentale. L'ordine capitalistico-liberale, scrive l'opinionista, è parso reggere senza troppi problemi a disastri come la bolla delle dot-com, gli attentati dell'11 settembre, la guerra in Iraq, e persino alla crisi finanziaria del 2008, che ha visto gran parte dei movimenti populistici collassati o co-optati dalle elite. La stessa Unione Europea – scrive Douthat – “ha continuato a consolidare il proprio potere nonostante il fallimento dei suoi progetti”. Alla fine del 2015, però, le cose paiono essere cambiate. Per la prima volta l'ordine liberale appare vulnerabile: quest'anno è stato secondo l'opinionista “un memento mori per le nostre istituzioni, un anno di crepe nel sistema e di firewall abbattuti”. Lo è stato soprattutto in Europa, dove in Grecia, Ungheria e Polonia, ma anche in Scozia, in Portogallo e altrove, “è crollata la quarantena imposta per generazioni dai partiti centristi a quelli contrari all'integrazione continentale”. Il successo di questi movimenti cosiddetti populisti, secondo Douthat, è dovuto alla crisi esistenziale delle forze politiche che hanno tradizionalmente incarnato l'ordine post-bellico. Una crisi esistenziale manifestata secondo l'opinionista da scelte “iresponsabili” come “quella di (la cancelliera tedesca Angela, ndr) Merkel di spalancare le porte a milioni di profughi mediorientali: una decisione che le sarà pure valsa il plauso dei suoi estimatori globalisti, ma che al contempo, come altre dell'establishment europea, “è parsa confermare la tesi espressa nel libro “Sottomissione” di Michel Houellebecq secondo cui l'evoluzione del liberalismo moderno l'ha spinto a una deriva suicida”.

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