Lettere al Direttore Il Foglio 12.1.2016

Categoria: Rubriche

La frittata dei moralisti a Quarto. Le donne, l’Islam, il velo di ipocrisia. Visto che di questi tempi la cosa stupida procede piuttosto bene da sé; perché, invece, non promuoviamo insieme un incontro per fare anche la cosa intelligente?

1-Al direttore - Mia nonna chiamava forester (con s aspirata) anche quelli del paese di fianco. Perciò un po’ immagino gli ostacoli che Masneri, bresciano di pianura, da oceano padano, ha affrontato per raccontare la storia di come Bozzoli, che fece oro con la fusione dell’ottone, fuso nell’ottone (dorato come un divino Ra, ma da bigiotteria) ritornò (forse) alla polvere. Eppure è riuscito a scrivere tre pagine memorabili. Per me – 4/4 triumplino, born and bred al Crocevia (è il nome della frazione) tra le strade che portano a Gardone (le armi) e a Lumezzane (i rubinetti e i casalinghi) – è stato un po’ come guardarsi dentro. Per poi dire come il Bozzoli Adelio, il fratello, insomma quello vivo: “Ghét vést, som propes noàlter”. Pota.

Marco Pedersini

2-Al direttore - Su casi come #Quarto (e ce ne sono in quantità industriale) si può fare una cosa stupida, come rinfacciarsi indagati e arrestati, o intelligente, come riflettere sul sistema elettorale con le #preferenze, che in molti, a partire dai vertici del M5S, vanno improvvidamente a presentare in tv come uno strumento di moralizzazione della politica. Visto che di questi tempi la cosa stupida procede piuttosto bene da sé; perché, invece, non promuoviamo insieme un incontro per fare anche la cosa intelligente?

Simone Baldelli, deputato di Forza Italia

3-Al direttore - A Quarto sta andando in scena, col concorso non del solo Grillo e dei 5 stelle, ma dello stesso Pd, il partito del premier, e naturalmente della magistratura che ci ha portati filati a questo punto con le sue inchieste due volte su tre azzardate, sconclusionate e regolarmente finite in niente (se si eccettua la fine della carriera politica e della vita pubblica di tanti che dipietrescamente parlando non ci azzeccavano nulla), la fase clou di un rito barbaro, tribale, prepolitico e antidemocratico. Si fa pressione, una pressione che c’è da scommetterci diventerà insostenibile, su un sindaco 5 stelle affinché si dimetta dall’incarico solo in quanto sfiorata dal sospetto, senza neppure aspettare che la procura emetta un mandato di comparizione, iscriva il sindaco nel registro degli indagati, niente. Dimissioni in nome del principio di precauzione, quelle richieste, in totale disprezzo del voto espresso dagli elettori. Gli frega assai a Grillo, Pd, magistratura e compagnia cantante della democrazia e delle sue regole. Loro hanno un compito etico-morale da portare avanti, vogliamo mettere? C’è di che avere paura, caro direttore, di questi campioni della democrazia: finiranno per sottrarcela, un passo alla volta. In nome del popolo, va da sé

Roberto Volpi

La democrazia diretta, come si sa, serve solo a ratificare le scelte prese dai nuovi tribuni della plebe. Ma la storia di Quarto è fantastica. E’ la caporetto dei moralismi. Di tutti, non solo del 5 stelle. Saviano, Grillo, Di Maio, il Pd. Ci torneremo. (Torna in mente in questi giorni una vecchia frase, sublime, di Indro Montanelli: “Conosco molti furfanti che non fanno i moralisti, ma non conosco nessun moralista che non sia un furfante”. Perfetto).

4-Al direttore - Così per dire. Ma la clamorosa intervista scoop a El Chapo, wanted number one, l’ha fatta Sean Penn che non è nemmeno iscritto all’Ordine.

Gino Roca

Al direttore - Nell’articolo di Meotti di qualche giorno fa sui fatti di Colonia, si legge che il primo febbraio si terrà una manifestazione di donne di vario orientamento per protestare contro l’islamofobia. A me pare che, giunti a questo punto, non si sappia più trovare le parole per definire un tale stato di cose. Dire che è una farsa è dire poco, forse il termine più appropriato mi sembra “ridicolo” e a questo proposito mi viene in mente una frase del grande scrittore austriaco Thomas Bernhard che nel suo primo romanzo,Gelo, scrive: “Nessuna tragedia sconvolge il mondo.Nulla è tragico. Il ridicolo è infinitamente più potente di ogni altra cosa”.

Pasquale Ciaccio

Ci sarebbe un solo modo per solidarizzare con le donne musulmane. Non mettere il velo, ma togliere il velo a una grande ipocrisia. Quella che porta a ignorare la condizione di subalternità in cui vivono molte donne musulmane.