Fede e fratelli maggiori ma devo andare a cena dall’altro fratello, Abu Mazen, che sta scannando a coltellate il vitello grasso, credo.
di Andrea Marcenaro | 20Gennaio 2016 ore 06:24
COMMENTA 7 | |
Cari fratelli maggiori, shalom, siamo uniti dallo stesso Dio nel segno della comprensione reciproca, della mutua fiducia e dell’amicizia, il nostro legame è inscindibile, noi cristiani non possiamo non fare riferimento alle radici ebraiche, va messo al bando l’antisemitismo, che terribile lezione l’Olocausto, la violenza è incompatibile con la fede e adesso, scusatemi, ma devo andare a cena dall’altro fratello, Abu Mazen, che sta scannando a coltellate il vitello grasso, credo.
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Commenti
efisio loi • 3 ore fa
Da che parte stare? Da quella degli ultimi, senza dubbio. Si può cadere nell'equivoco, però, confondendo il presente col futuro. Beati gli ultimi perché saranno i primi. "Saranno", non "sono". Altrimenti la distinzione fra capri e pecorelle la facciamo qui e subito.
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Maria Pia Banchelli • 14 ore fa
Papa si, Papa no. Un colpo al cerchio ed uno alla botte. Oppure: convergenze parallele.
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Maria Maria Pia Banchelli • 12 ore fa
Cara Maria Pia un buon commento molto stringato,ma alcuni forse non riescono a percepirne il messaggio per cui ti prego non me ma per gli altri di essere piu esplicita in merito a Papa Francesco grazie. Cortesemente permettimi con un certo ritardo di esprimere la mia impressione che tu potresti eventualmente criticare oppure condividere. Ebbene segui con grande intresse il discorso di Papa Francesco,pero ebbi l impressione che fosse troppo ambiguo non impostato sul vero motivo delle radici antisemitiche. Noi abbiamo con tutto il cuore accettato la riconciliazione dopo due mila anni di pregiudizi e persecuzioni ahime non ancora finite per cui Papa Francesco pur condannando l il crescente antisemitismo dovrebbe cercare come capo della Chiesa cattolica di evidenziare la positivita biblica di noi ebrei a tuttoggi male interpretata ed ancora impregnata da pregiudizi biblici come per esempio senza la fede in Gesu non c e salvezza.La stessa cosa lo dicono i musulmani infatti chi non crede in Maometto come l ultimo inviato di Dio ebbene non e salvato anzi e considerato un infedele cioe in Arabo KUFFER. Noi ebrei invece non missioniamo,ma anzi predichiamo i 7 precetti noachitici per cui sia i cristiani che i musulmani che seguono questi precetti non hanno bisogno di convertirsi e faranno parte con noi della vita futura.Questa e la soluzione migliore per evitare nuove guerre di religione sopratutto da parte dell Islam. Mi auguro che Papa Francesco abbia piu sensibilita ed attenzione per i gravi attentati in Israele che nel suo discorso formale di routine evito di menzionare. Lo sai cara Maria Pia che la Santa Sede ha riconosciuto il 2 gennaio 2016 uno stato di Palestina secondo le frontiere del 1967?? Maria
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metraton Maria • 6 ore fa
dire "noi" ebrei predichiamo i 7 precetti noetici non le pare un poco eccessivo? Credo che un ebreo "non Talmudico" avrebbe qualcosa da ridire.
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Maria Pia Banchelli Maria • 7 ore fa
Cara Maria, ho espresso brevemente il mio pensiero perchè avrei dovuto dire quello che, con più sapienza, mi hai scritto tu. Io ritengo che questo Papa parli molto. Ma forse ama troppo il "volemose bene" mentre troppi cristiani vengono uccisi e non capisce che solo Israele può essere il baluardo in difesa di tutte, e dico tutte, le fedi.
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Caterina Calzaferri Maria • 11 ore fa
Cara Maria, anche io concordo con Maria Pia.
Scusa la mia ignoranza, ma ho sempre creduto che la religione ebraica non "missioni" perché si appartiene al popolo eletto solo per nascita (è necessario che la madre vi appartenga). Molto interessante quanto apprendo dei 7 precetti noachitici, approfondirò'. Grazie.
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franco bolsi Caterina Calzaferri • 6 ore fa
Gli ebrei non pensano alla conversione di nessuno seguendo i dettami della Bibbia. Non è quindi un compito
affidatogli da Dio. I precetti noachiti, sono sette, se non ricordo male, e sono una forma di decalogo ridotto. Il primo per importanza è credere
nell’unico Dio. Credere in questo e osservare gli altri (fra cui non rubare e non uccidere) è possibile anche
a chi non è ebreo. Chi li segue è considerato una sorta di “giusto”, agli occhi di Dio quindi anche dai Rabbini. La religione ebraica è molto legata al sangue
e alla terra. Sotto questa prospettiva il cristianesimo, che invece ha il compito della missione (non dell’imposizione) ha permesso lo sviluppo sia del decalogo sia dei precetti noachiti (ovviamente) a un gran numero di persone
(noi, i gentili). Riflessione che se non ricordo male ha fatto Di Segni, rabbino capo della comunità romana. Ti saluto.