Lettere al Direttore Foglio 31.3.2016

Categoria: Rubriche

Caro Salvini, senza legge Fornero l’Italia sarebbe un cimitero. Fassino è stato bravo

1-Al direttore - I marziani: non lo abbiamo invitato noi!

Giuseppe De Filippi

2-Al direttore - No, non è un pesce d’aprile di cattivo gusto. Matteo Salvini ha confermato che venerdì prossimo la Lega organizzerà una manifestazione in uno sperduto borgo piemontese sotto la casa (natale? di campagna?) di Elsa Fornero chiedendole di scusarsi con gli italiani per la riforma delle pensioni che porta il suo nome. E’ ora di finirla con la persecuzione di una persona che ha fatto il suo dovere da ministro e che ha tanto contribuito a che il paese, nel 2011, non andasse a gambe all’aria. Il suo, direttore, è un giornale coraggioso. Perché non organizziamo un appello (con tanto di raccolta di firme) in solidarietà con Elsa Fornero? Almeno faremmo una cosa diversa dalla solita canea di una plebe imbarbarita. Mettendoci, naturalmente, la faccia.

Giuliano Cazzola

Il grado di cialtroneria della classe politica si misura dal numero di fesserie che si dicono sulla signora Fornero e sulla sua legge. In questa speciale classifica, a punteggio quasi pieno, accanto a qualche simpaticone che ai tempi del governo Monti ridacchiava a un passo da magliette che invitavano verso il cimitero il ministro Fornero, troviamo Matteo Salvini e Maurizio Landini. Ai quali facciamo un piccolo appello. Smetterla di dire fregnacce sugli esodati – e smetterla di continuare a chiamare “esodato” qualunque italiano over 55 senza lavoro – e riconoscere che senza la legge Fornero sarebbe l’Italia a essere finita in un cimitero economico.

3-Al direttore - L’ipotesi, che Lei prospetta sul Foglio di ieri, si configura come l’unica in grado di frenare il declino di Berlusconi, accelerato dalle sue deleterie alleanze in atto (Salvini!!!, Meloni!!!), e di assicurare all’Italia stabilità, crescita e completamento delle riforme che, da una parte, le consentirebbero di porre fine al processo di disgregazione in atto e, dall’altra, di svolgere il giusto ruolo in Europa smettendo così di essere il pulcino nero del gruppo.

Domenico Molè

4-Al direttore - “Non esistono innocenti ma solo colpevoli dei quali non è stata ancora provata la responsabilità”. Chi pronunciò queste parole sta per essere eletto presidente dei magistrati italiani… Piercamillo Davigo. Capito?

Frank Cimini

5-Al direttore - Qualche anno fa, in procinto di partire per il mare, decidevo con mia moglie di annullare il viaggio a causa della improvvisa febbre della piccola (allora) Cecilia che, di getto, ci “illuminò” con una inaspettata soluzione: “Ho un’idea: non ho la febbre”. Nessuno, allora, avrebbe immaginato che la piccola stava così anticipando il sofisticato schema riflessivo che di lì a poco avrebbe orientato il pensiero delle migliori intelligenze d’occidente sul cruciale tema della “guerra di civiltà”…

Gaetano Tursi

6-Al direttore - Trovandomi nel Bel Paese nella settimana dopo Pasqua, mangio agnello tutti i giorni, gustando in particolare le cervella impanate e fritte nel lardo. Le forze anticristiane e antiumane vogliono ridurci a mangiare cibo impacchettato di origine incerta, per poi forzarci tutti al vegetarianismo con conseguente rimbecillimento. Come disobbedienza civile dovremmo macellare animali nei nostri giardini per riallacciare un sano rapporto tra l’uomo e il Creato.

Giuseppe Cappa

7-Al direttore - Piero Fassino si perde nelle solite fumisterie della sinistra lagnosa: emarginazione ed estraneità. Come se questi si facessero saltare perché al parchetto non li facciamo giocare al pallone.

Gianfranco Riccardino

Fassino è stato bravo: dire che buona parte della responsabilità della proliferazione del fondamentalismo islamista dipende dai paesi musulmani che fanno il doppio gioco con i fondamentalisti non è poco.

Al direttore - Grazie, Rita Panahi. E’ davvero “paternalismo” e razzismo alla rovescia trattare gli immigrati come degli eterni minorenni, o minorati. Della serie: a noi, occidentali evoluti e superiori, i massimi valori, diritti e doveri; a voi, poveracci e poveretti, che non ci arrivate a essere come noi, il trattamento condiscendente e tollerante riservato ai bambini, bambini un po’ scemi per di più. Vogliamo provare a non essere razzisti? Possiamo cominciare ad aspettarci da tutti il rispetto delle stesse leggi?

Fabrizia Lucato

Al direttore - Andrea Orlando risponde cortesemente al Foglio e precisa: “Una minaccia terribile come quella del terrorismo si fronteggia solo con una forma altrettanto potente e inevitabilmente terribile, che è bene che sia – in qualche modo e compatibilmente alla sua funzione – sottoposta a regole certe”. Ok, “potente e sottoposta a regole certe”, come no? Chi le definisce?, chi ne fissa i limiti?, chi le detta?, chi entra nei dettagli?, chi le applica? Il tutto, ovviamente, correttamente, senza cambiare la nostra natura. Quella di discendenti diretti dalle radici giudaico-cristiane? O quella di adepti del pol. corr. che non aggettivano il terrorismo, per non chiamarlo islamico? Non so se il ministro Orlando sia cosciente quale sia quella attualmente prevalente. Mi sembra strano spiegarglielo.

Moreno Lupi