Ci vorrebbe un Clint Eastwood per permettere all’Italia di combattere senza nascondere la mano

Il punto è semplice e purtroppo elementare: la guerra contro il terrorismo è una guerra che si vince mettendo in campo una violenza incomparabilmente superiore a quella messa in campo dall’avversario

di Claudio Cerasa | 22 Novembre 2015 ore 11:00

1-"Sono giovani che sbagliano". Il bluff dei moderati a Milano.2- Il Papa boccia i più bravi a scuola

Il leader Piccardo dice "no alla guerra" e sembra giustificare i kamikaze. In piazza solo 500 persone, che chiedono moschee

Elogio della democrazia armata, di chi la incarna e tutela la visione del tramonto

Ho cercato un motivo di ottimismo in questi dieci giorni infernali, e l’ho trovato. Non è in me, perché ho paura, e quando sfido e vinco la paura mi sento ridicolo. Il motivo di ottimismo è l’esistenza in vita dello stato

di Giuliano Ferrara | 22 Novembre 2015 ore 06:27 Foglio

I partiti sono ridotti a larve ma non vogliono cambiare

Per mezzo secolo l'Italia è stata una repubblica fondata sui partiti e sui sindacati. Associazioni prive di reali controlli, facevano tutto ciò che volevano

 di Gianfranco Morra Italia Oggi, 21.11.2015

Renzi e l'errore di non pronunciare la parola "guerra"

Riflessioni sulla strategia della politica lassativa che rinuncia a chiamare le cose con il loro nome

di Claudio Cerasa | 19 Novembre 2015 ore 06:18

Sta finendo la truffa del massimo ribasso negli appalti pubblici

«Chi più spende, meno spende», dice il vecchio adagio

 di Sergio Luciano Italia Oggi, 20.11.2015

IL NUOVO BIPOLARISMO DELLA POLITICA ITALIANA (E NON SOLO)

LA DISTINZIONE TRA DESTRA E SINISTRA NON HA PERSO IL SUO SIGNIFICATO ORIGINARIO; MA NON È QUESTO OGGI LO SPARTIACQUE DECISIVO,

La mappa dell’islamismo in Italia che fa tremare il Viminale

Fonti dell’intelligence dicono al Foglio il numero di persone controllate e pericolose. La terra promessa del Califfo

di Cristina Giudici | 19 Novembre 2015 ore 17:35

La vera arma dei terroristi è il loro credo, non le loro bombe. So che l’arma più formidabile nelle mani del mio nemico è il suo credo, non il suo kalash;

e che il punto di fragilità dei miei amici occidentali è il fantasma miscredente della libertà, l’attaccamento alla vita dell’al di qua intesa come vitalità che esclude i non nati, le famiglie disperse e sconfitte, la virtù, la devozione e la pietà. Giuliano Ferrara risponde ad Adriano Sofri e Michele Serra

di Giuliano Ferrara | 18 Novembre 2015 ore 13:15 Foglio

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