Glifosato, tanto rumore per nulla: l'Ue rinnova la licenza

Sì al commercio per altri cinque anni. Diciotto Stati hanno votato a favore, nove contro. Tra cui l'Italia. Che però aveva approvato la relazione delle agenzie Ue. E ora c'è già chi spera in un ricorso alla Corte Ue.

GIOVANNA FAGGIONATO, 28.11.2017 www.linkiesta.it

Non sono servite le manifestazioni, le prese di posizione del parlamento europeo e la firma di quattro milioni di cittadini. Al terzo voto in due mesi, a Bruxelles è stata trovata la maggioranza per approvare il rinnovo della licenza del glifosato, il più famoso e utilizzato erbicida a livello globale mondo. Diciotto Paesi Ue hanno votato favore, nove contro, tra cui l'Italia. E un Paese, il Portogallo, si è astenuto.

LA GERMANIA CAMBIA POSIZIONE. La Germania che nel primo e nel secondo voto non si era espressa, questa volta ha votato a favore, allineandosi alla maggioranza dei Paesi dell'Est europa, ai Nordici, Baltici e Scandinavi e alla Gran Bretagna, che fanno fortemente uso del pesticida, ma anche a un grande Stato mediterraneo come la Spagna. Anche Romania, Bulgaria e Polonia che si erano astenute perché volevano un rinnovo più lungo di cinque anni, hanno detto sì. Contro, oltre all'Italia, si erano invece schierati la Francia, il Belgio e il Lussemburgo, i Paesi mediterranei, Grecia, Croazia, Cipro e Malta e l'Austria.

 

LICENZA IN SCADENZA. La Commissione Ue rischiava di trovarsi a gestire una situazione politicamente esplosiva. La licenza del glifosato scadeva infatti il prossimo 15 dicembre. Senza il voto sul rinnovo, il pesticida sarebbe stato vietato in tutti gli Stati dell'Ue. Ma per capire come si è arrivati fin qui, bisogna partire dall'inizio. E cioè da quando l'Iarc, il ramo dell’Organizzazione mondiale della sanità che si occupa dei tumori, ha definito il glifosato, o meglio le miscele che lo contengono, come potenzialmente cancerogene per l’uomo, cancerogene per gli animali e geneticamente tossiche anche per il dna umano.

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