Profitti e enti di beneficenza. Energia tradizionale business

Ambientalisti e fonti rinnovabili beneficenza e ritorni alti e garantiti dalla Stato

Chicco Testa 26.4.2019 www.ilfoglio.it/lettere

Al direttore - Caro Cerasa, fammi togliere qualche sassolino dalle scarpe. Uno degli argomenti ossessivamente ripetuti da un insieme di ambientalisti immaginari contro ogni fonte di energia tradizionale, quelle per intenderci che soddisfano il 90 per cento del fabbisogno energetico mondiale, è che esse servirebbero solo a chi vuole fare business e profitti. Mentre invece i sostenitori senza se e senza ma delle fonti rinnovabili sarebbero tutti appartenenti a enti di beneficenza. Una narrazione smentita dai fatti da ormai molti anni. Grazie agli eccezionali incentivi concessi alle rinnovabili in questi anni nessun settore economico ha avuto ritorni così alti e soprattutto garantiti dallo stato. E dove la produzione di ricchezza è dovuta principalmente alla capacità di ottenere le autorizzazioni necessarie.

Di infiltrazioni mafiose e camorristiche in questo settore si parla in maniera documentata da ormai molti anni.

Che questo o quel parlamentare o ministro continui quindi a sostenere emendamenti favorevoli alle diverse tecnologie rinnovabili, in primis i 5 stelle, non vedo quale novità rappresenti, se non il perpetuarsi di una cultura energetica da bar sport secondo la quale adesso basterebbero i mini impianti eolici o solari per abbassare le tariffe e assicurare energia all’Italia. Come sia possibile diminuire i costi aumentando gli incentivi è poi un mistero fra i tanti prodotti dalla cultura economica che domina di questi tempi. Intanto segnalo che gli Enti che si occupano seriamente del tema, Terna e l’Autorità per esempio, segnalano uno strutturale deficit di capacità per il nostro paese, fino a farci rischiare la crisi, se dovessero sommarsi diverse condizioni critiche, già sfiorate negli anni passati. Deficit dovuto alla non programmabilità e quindi alla parziale indisponibilità di molte fonti rinnovabili.

Le fonti rinnovabili hanno fatto in questi anni passi avanti molto grandi, in termini di costi e di efficienza. E continueranno a farne se sapremo tenerle al riparo dai facili sussidi stimolando invece l’innovazione tecnologica e la loro combinazione con fonti più tradizionali, ma perfettamente programmabili.

Chicco Testa

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