Negli ultimi 80 anni: 1500 alluvioni, 11mila frane e 6mila morti

L’Italia annega e il Governo taglia: niente prevenzione ma solo emergenza e salasso per la finanza pubblica

Erasmo D’Angelis e Mauro Grassi — 7 Giugno 2023 lriformista.it lettura 1’

L’ultimo segnale disperante è la resa del Governo nella lotta al dissesto idrogeologico. La revisione del Pnrr espelle dagli investimenti, tra gli “elementi di debolezza” a rischio di mancati milestone entro il 2026, la voce “riduzione del dissesto idrogeologico” già ampiamente taglieggiata e calata dagli 8.4 miliardi della prima stesura, ai 2,487 della seconda e all’addio agli 1.2 miliardi ancora resistenti e in trasloco su altre voci ritenute più spendibili.

Già, visto che nessuno riesce a mettere su un minimo di struttura tecnica per mettere giù progetti, gare e cantieri – sono in capo al Ministero dell’Ambiente – sfumano opere che salvano vite umane. E sfumano anche i 600 milioni per reti fognarie e i sistemi di depurazione soprattutto al Sud per la mancanza di aziende in grado di realizzarli in un Paese deferito alla Corte di giustizia Ue per circa 2.000 Comuni che sversano scarichi tra fiumi e mare o dove capita, una vergogna europea per la quale stiamo versando all’Ue ben 145 mila euro al giorno per le sole prime 2 sanzioni sulle 4 procedure in corso.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata