S'apre un inatteso spiraglio in Parlamento sugli Ogm

Il governo, sospinto da un drappello di senatori, s’impegna "entro l’estate" a regolare almeno la ricerca pubblica sulle piante geneticamente modificate

di Redazione | 19 Maggio 2015 ore 13:48 Foglio

La senatrice a vita Elena Cattaneo ha unito attorno a sé un drappello di senatori di centro destra e centro sinistra nel tentativo di riaprire il dibattito in Italia sugli Organismi geneticamente modificati (Ogm). E questa volta pare esserci finalmente riuscita. Dopo la presentazione di un semplice Ordine del giorno, infatti, il sottosegretario Sandro Gozi, a nome del Governo, ha detto che “entro l’estate” l’esecutivo si impegna a “trattare e risolvere il tema della ricerca pubblica in campo aperto, garantendo la massima sicurezza delle nostre coltivazioni tipiche”.

Finora ne hanno parlato soltanto alcuni siti web specializzati, ma il segnale non è di poco conto, considerata la totale chiusura registrata finora dai policy maker sul tema. La scienzata (e senatrice) Cattaneo, per questo motivo, ha provato a raggiungere un obiettivo minimo: riaprire quantomeno la discussione sul tema della libertà di ricerca, “della libertà di ricerca su Ogm in pieno campo, quella che fanno i tanti Paesi europei che non hanno mai impedito tale attività – ha detto in Senato (vedi l’intervento integrale qui sotto – Da noi, invece, i progetti dei nostri ricercatori universitari o degli istituti di ricerca controllati dal Ministero dell’agricoltura sono chiusi da quindici anni nei cassetti. Dunque, noi paghiamo scienziati per scoprire, inventare, insegnare e applicare cose di utilità nazionale che, allo stesso tempo, impediamo loro di realizzare”. Il Governo si è impegnato a rispondere. Decisamente una vicenda da seguire

Categoria Ambiente

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