Perché salvare le api è ormai una priorità. Agricoltura tanta dipende dalla impollinazione

Si dedichi almeno un centesimo del tempo speso negli ultimi mesi in tv per discutere sui diritti dei gay

 di Tino Oldani Italia Oggi 4.3.2016

Quella che segue è una piccola mozione in difesa delle api, minacciate di estinzione. Se pensate che sia una fregola da ambientalista da salotto, ecco cosa dice uno studio sul tema: «In Europa le api contribuiscono alla produzione agricola di 150 colture (84% del totale), che dipendono parzialmente o interamente dalle api per l'impollinazione e il raccolto, per un valore commerciale di circa 22 miliardi l'anno». Senza le api, secondo una ricerca dell'Università di Rhode Island (Usa), dagli scaffali dei supermercati alimentari scomparirebbero 237 prodotti su 453. Tra questi, ortaggi e frutta di consumo quotidiano, come mele, cipolle, carote, limoni, zucchine, melanzane, cetrioli, sedano, cavoli, cavolfiori, broccoli, e così via.

Da più di dieci anni, le api stanno morendo in tutto il mondo per colpa dei pesticidi. Negli Stati Uniti, lo ha riconosciuto l'Epa (Environmental protection agency), che però non è andata al di là di una moratoria nell'uso dei pesticidi killer, in testa i nicotinoidi. In Europa, l'Agenzia Ue per la sicurezza alimentare (Efsa) ha fatto di meglio: ha dichiarato i nicotinoidi causa di inquinamento ambientale e fattore determinante per la moria delle api. Per questo ne ha imposto un divieto temporaneo (due anni), nonostante le proteste delle multinazionali dell'agro-chimica che producono i pesticidi killer, in testa la Syngenta (svizzera) e la Bayer (tedesca).

In Italia, a parte una generica mozione in difesa delle api votata dalla camera nel maggio 2014, non si è mai andati oltre una blanda applicazione delle direttive Ue, peraltro non approvate, né recepite da una decina di paesi Ue, dai quali c'è il rischio di importare prodotti agricoli pericolosi per la salute. Ma alla gente comune la moria delle api sembra interessare più che ai politici: sul web, una petizione di Greenpeace («Salviamo le api») ha raccolto più di mezzo milione di firme per l'invio di una lettera al ministro dell'agricoltura, Maurizio Martina, perché vieti in modo rigoroso l'uso dei pesticidi killer. Senza offesa: vi sembra troppo chiedere che alla moria delle api, e ai rischi per la stessa vita umana, si dedichi almeno un centesimo del tempo speso negli ultimi mesi in tv per discutere sui diritti dei gay?

Categoria Ambiente

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