“Togliamo ossigeno agli uomini”. Così parla la star del neofemminismo francese

"Le génie lesbien" di Alice Coffin, eletta con i Verdi al Comune di Parigi

GIULIO MEOTTI 11 OTT 2020

"Non basta aiutarsi a vicenda, dobbiamo, a nostra volta, eliminarli. Eliminarli dalle nostre menti, dalle nostre immagini, dalle nostre rappresentazioni. Non leggo più libri di uomini, non guardo più i loro film, non ascolto più la loro musica"

Cosa penseremmo se qualcuno si rifiutasse pubblicamente di leggere i libri scritti dalle donne o di guardare film o ascoltare musica realizzata da compositori gay? In Francia, una femminista radicale, eletta al Comune di Parigi, ha appena pubblicato un libro in cui afferma che dobbiamo “eliminare” gli uomini e non consumare più i loro prodotti culturali.

Alice Coffin è la star eletta a Parigi con i Verdi che si è battuta per la cacciata del vicesindaco delegato alla Cultura, Christophe Girard, per i suoi legami con lo scrittore Gabriel Matzneff. E’ stata lei, al consiglio comunale, a gridare “vergogna, vergogna” alla volta di Girard, che si è poi dimesso. Ora Coffin, icona del nuovo femminismo francese militante e identitario, pubblica per Grasset il libro “Le génie lesbien”, un manifesto di disprezzo per gli uomini, per definizione “aggressori”.

“Le lesbiche sono la più grande minaccia contro il patriarcato”, scrive. “Abbiamo il potere di privare gli uomini del loro ossigeno”. E ancora: “Non basta aiutarsi a vicenda, dobbiamo, a nostra volta, eliminarli. Eliminarli dalle nostre menti, dalle nostre immagini, dalle nostre rappresentazioni. Non leggo più libri di uomini, non guardo più i loro film, non ascolto più la loro musica”. E lei non risponde ai giornalisti maschi. Come le arpie, le rapaci della mitologia greca con la testa di donna, Coffin non cerca di deliziare ma di arruolare le donne nel suo mondo dove l’uomo è colpevole di tutto. L’uomo che non serve nemmeno più per concepire un bambino. Cacciare l’uomo dal giornalismo, dal cinema e dalla politica, è il suo programma, perché queste professioni sono “vettori del potere maschile”. E’ la guerra contro metà dell’umanità. Mica poco.

Ma Coffin non dichiara solo il suo disprezzo per gli uomini, ma anche per le donne eterosessuali e persino per gli omosessuali del mondo dello spettacolo che accusa di essere “ingabbiati”. La giornalista Caroline Fourest, una femminista lesbica con cui Alice Coffin ha fatto il suo debutto da attivista, è furiosa col libro: “Sono sconvolta da questo approccio essenzialista, binario e vendicativo che rovina anni di rivoluzione e lusinga gli stereotipi antifemministi”.

L’eurodeputato star dei Verdi francesi, Yannick Jadot, glissa: “C’è in questa lotta per il femminismo, lo sento, molta rabbia. Non sono d’accordo con il modo in cui Coffin oggi porta avanti un discorso molto duro sugli uomini. Ma quello che sento è che la violenza contro le donne continua. Non sono d’accordo, ma non condanno”. Non proprio una presa di distanza da una che vuole eliminare gli uomini.

Alla domanda del settimanale Express, Coffin ha spiegato che gli uomini uccidono e violentano le donne da secoli e che non è normale che ci sia stata così poca “risposta” da parte delle donne. “Finora, la nostra risposta non è stata armata”. Sempre in Francia, Pauline Harmange ha appena pubblicato “Io odio gli uomini”. Il libro sta avendo un successo straordinario. Sopraffatti, Coline Pierré e Martin Page, i fondatori della piccola casa editrice Monstrograph, hanno deciso di passare il testimone a una più grande, Seuil. Dall’odio all’eliminazione, il passo è stato breve. Che progresso, il successo della misandria femminista.

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