Quali sono le aggravanti del Leonardo in tv

c’è una ragione per cui, nelle storie d’amore in tv, gli eterosex finiscono quasi sempre a letto mentre gli omosex, gasp!, si baciano e basta?

Le lettere al direttore 26.3.2021 ilfoglio.it

Al direttore - Netanyahu: i miei vaccini per un Ciampolillo.

Giuseppe De Filippi

Al direttore - Ho aspettato i commenti sui giornali nella giornata odierna prima di scriverle a proposito della prima puntata della serie tv su Leonardo, ma dopo averli guardati ho sentito impellente il bisogno di scriverle perché non ce la faccio più. Che in una serie tv che si riferisce a fatti storici ci siano delle inesattezze, come il fatto che nella bottega del Verrocchio ci sia un dipinto di Botticelli, suo feroce avversario, o come la storia ridicola del verde oliva sulle mani e altre stupidaggini, è normale e fa parte del gioco. Quello che invece indigna è che il più grande genio di tutti i tempi e su tutti i campi e uno dei tre pittori più grandi della storia sia ricordato ripetutamente per il fatto che porta sfortuna (la storia dell’uccello che gli appare in culla, oltre che inverosimile è talmente improbabile che neanche un pettegolo come il grande Vasari la cita, per cui non è vera). La cosa ancora peggiore è che non lo si ricorda (ad esempio) perché per primo al mondo utilizza nel ritratto di Beatrice Cenci lo “sfumato”, ma lo si ricorda perché va in prigione due volte, cosa non vera, o peggio ancora solo perché è gay. Incredibile: il più grande genio di tutti i tempi lo si ricorderà solo perché era gay. Come siamo ridotti male.

Gabriele Peruzzi

A proposito di pudori, bisognerebbe trovare una risposta alla domanda fatta dall’Elefantino su Twitter. “Divagazione su Leonardo in tv. Ma perché solo il bacio?”. In altre parole: c’è una ragione per cui, nelle storie d’amore in tv, gli eterosex finiscono quasi sempre a letto mentre gli omosex, gasp!, si baciano e basta?

Al direttore - Ho visto che il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha scelto di rispondere allo scoop di Luciano Capone, sul famoso libro a cui ha deciso di offrire la sua prefazione, parlando con giornali diversi dal Foglio. Ci sono speranze di trovare una chiacchierata con Gratteri sul vostro giornale?

Luca Marroni

 

Ci abbiamo provato. Lo abbiamo chiamato ieri mattina ma il dottor Gratteri si è rifiutato, rivolgendosi tra l’altro al giornalista che lo ha chiamato in un modo per così dire poco istituzionale, ipotizzando complotti contro di lui architettati dai media tra cui anche il nostro giornale. Paolo Mieli, intervenendo ieri mattina in una trasmissione radiofonica, “24 Mattino”, ha detto che “Gratteri ha scritto la prefazione a un libro sul Covid-19 ma probabilmente lui non lo ha nemmeno letto e oggi viene criticato”. E’ possibile che Mieli abbia ragione, ma se davvero fosse così sarebbe più un’aggravante che un’attenuante.

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