Ebrei, 80 anni fa la guerra, senza combatterla, che li ha sterminati

Non c’è nulla di più antisemita che far dipendere la legittimità di Israele dal “buon comportamento” degli ebrei

Iuri Maria Prado 12 Dicembre 2024 alle 09:04 riformista

Chi volesse una riprova di quanto certi presunti “amici di Israele” dimostrino in realtà di non coglierne le ragioni di esistenza potrebbe guardarsi la registrazione del dibattito organizzato ieri dal Riformista.

Lì, tragicamente inconsapevole di rendersene responsabile, una parlamentare del Partito democratico, Lia Quartapelle, si è lasciata andare al più classico portamento dei tanti, troppi, che confondono quelle ragioni di esistenza con il dovere – inesistente – di “meritarsele”. Evocando il discorso di un ex ministro di Israele (puntuale espediente: “L’ha detto un ebreo…”), quell’amica di Israele ha argomentato che la “guerra infinita cui viene sottoposto il paese sta mettendo in discussione la natura laica e democratica dello Stato”. La “guerra infinita”, naturalmente, secondo una simile prospettazione, non è quella che i nemici di Israele muovono a Israele: è quella che fa Israele, “sottoposto” da sé stesso alla guerra che ne adultera la presentabilità laica e democratica.

80 anni fa la guerra, senza combatterla, che li ha sterminati

È la questione di cui certi “amici di Israele” non hanno neppure il più vago sospetto. Perché non conoscono Israele, non sanno “cosa è”. Perché non conoscono gli ebrei di Israele, non hanno idea di chi essi siano. Perché non sanno che cosa è successo il 7 ottobre dell’anno scorso, e non lo sanno perché non sanno neppure ciò che è successo 80 anni fa. Cominciamo da qui, da ciò che è successo con la fine dell’esperimento nazista. Per gli altri, per tutti al di fuori degli ebrei, quell’esperimento si concluse con la sconfitta della Germania hitleriana e dei sodali, tra cui l’Italia. Ma la Germania, con i sodali, non fu soccombente – fu invece vittoriosa – nella guerra contro gli ebrei, perché gli ebrei furono sterminati. La Germania, con l’aiuto dell’Italia, cominciò, condusse e vinse la guerra contro gli ebrei. Non c’è stata nessuna vittoria sulla Germania, per gli ebrei. Se non si capisce questo, non si capisce Israele e, soprattutto, non si capisce chi siano gli israeliani. Sono dei rifugiati. Rifugiati in vista della catastrofe che i sionisti avevano preconizzato, rifugiati dopo la Shoah e rifugiati, a sterminio consumato, dopo la loro espulsione dai paesi arabi. 850mila ebrei si sarebbero aggiunti ai numeri dello sterminio nazista se non ci fosse stato Israele.

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Israele ultimo posto per gli ebrei

Se avessero avuto bisogno di questa spiegazione, il 7 ottobre avrebbe spiegato agli ebrei di Israele che cosa è Israele e che cosa essi sono. Israele è l’ultimo posto – altri non ce ne sono – per gli ebrei che non chiedono il permesso di esistere e sopravvivere. È l’ultimo posto in cui il diritto di sopravvivere degli ebrei non dipende dall’altrui benestare. E questo fa degli ebrei di Israele ciò che essi veramente sono, “tutto” ciò che essi sono: gli ebrei che non subordinano il proprio diritto di vivere al giudizio altrui sulla loro propria presentabilità civile, democratica, morale e quant’altro.

Antisemita dividere ebrei tra meritevoli e immeritevoli

Confido (in realtà no) che il discorso sia chiaro. Non c’è nulla di più antisemita che far dipendere la legittimità di Israele dal “buon comportamento” di Israele, così come non c’è nulla di più antisemita che dividere gli ebrei tra meritevoli e immeritevoli. Ed esattamente questo fa chi evoca, quale criterio di legittimazione, il proprio canone del “dover essere” israeliano. 80 anni fa gli ebrei hanno perso, senza poterla combattere, la guerra che li ha sterminati. Ora stanno combattendo per l’esistenza dell’unico posto in cui non devono chiedere il permesso di vivere. E la stanno combattendo anche contro quelli che chiedono loro di dimostrare di essere abbastanza meritevoli da avere il diritto di vivere.

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