Migranti, no all’integrazione che diventa multiculturalismo

La denatalità non può diventare il pretesto per una accoglienza indiscriminata di un’immigrazione sulla quale solo bande criminali e centrali terroristiche esercitano un controllo

di Redazione | 23 Luglio 2015 ore 13:39 Foglio

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Il fenomeno migratorio che interessa soprattutto le coste italiane si accompagna a un fenomeno demografico che vede ridursi la popolazione nazionale per effetto della denatalità e dell’aumento della speranza di vita. Così sembra naturale, come scrive Alessandro Pansa sul Corriere della sera, “fare di necessità virtù”. L’idea di fondo, quella di investire per la formazione e l’integrazione degli immigrati per farne una presenza permanente e una risorsa produttiva, non è priva di logica. Il punto debole, che non sfugge  affatto a Pansa, è che quello che sarebbe utile in una logica di integrazione, può invece diventare nefasto in quella del cosiddetto “multiculturalismo”, che, come si è visto in Francia e in Gran Bretagna, degenera facilmente nell’antagonismo tra comunità che si combattono anziché collaborare.

in Italia  Siate vigili contro l’islamismo! Il punto critico di fondo sta nella possibilità o meno di selezionare l’immigrazione. Se questo compito viene affidato a uffici italiani all'estero, in una logica basata su quote e sull’espulsione di chi non le rispetta, è un conto, ma se la selezione, come accade ora, la fanno gli scafisti libici e la mafia schiavista che li comanda, i conti non torneranno mai. Senza nessuna volontà di discriminazione, l’accoglienza deve essere riservata a chi intende partecipare alla vita nazionale secondo le sue regole civili e penali e spetta alle autorità italiane verificare che esistano queste condizioni. La denatalità (che non è una maledizione biblica ma la conseguenza di politiche sociali a protezione della famiglia bislacche o inesistenti) non può diventare il pretesto per una accoglienza indiscriminata di un’immigrazione sulla quale solo bande criminali e forse centrali terroristiche esercitano, oggi come oggi, un controllo. L’immigrazione può essere una risorsa, ma solo in condizioni profondamente diverse da quelle che oggi ci vengono imposte dall’esterno senza peraltro un aiuto solidale decente da parte degli altri paesi europei.

Categoria Italia

Commenti

1- Fabrizio Guarniera • 2 ore fa

E che dobbiamo essere per il monoculturalismo forse? E poi i figli che non si farebbero per colpa di politiche sulla famiglia bislacche o inesistenti...mi sembra quanto meno un'analisi parziale. Il multiculturalismo in qualche misura (fortunatamente) c'è sempre stato, oggi ce n'è di più. Non credo che il fenomeno, checché se ne dica, sia reversibile. Certo poi è senz'altro il caso di abbandonare la perniciosa illusione che tutto possa avvenire senza problemi e senza attive politiche di governo e controllo...Che poi all'interno di un paese tutti siano tenuti al rispetto delle regole e delle leggi, francamente mi sembra scontato...

2- franco bolsi • 3 ore fa

La politica dell’immigrazione gestita da scafisti e non dal governo è con massima evidenza molto più di un fallimento in un ambito circoscritto, ma la fine dell’idea stessa di stato. Il multiculturalismo che è tanto amato dalle sinistre è fallimentare ovunque e l’alternativa per chi lo vuole è il fascismo, la pancia o epiteti equivalenti. Detto fra noi, se il cervello è subire gli scafisti (musulmani) non è chiara l’idea di cos’è la ratio. Discriminare chi entra è fondamentale. Parafrasando Catalano affermo che è meglio un immigrato colto, intelligente con una religione tollerante, anche se diversa, piuttosto che un clandestino di dubbia cultura e con religione intollerante. Lapalisse. La realtà invece si muove al contrario. Qualcuno sa quando invoca l’Europa che non esiste una nazione europea ma solo una moneta unica e che il trattato di Dublino, giustamente, non prevede ripartizioni di clandestini fra stati? Dico giustamente perché problemi complessi, come questo, o hanno alle spalle un’unità politica reale o sono ingestibili. Tutti i governanti d’Europa rispondono ai loro elettori nazionali, non agli italiani o agli Olandesi. Solo noi spostiamo il problema sull’Europa. Ma è un inganno clamoroso per nascondere l’assoluta inadeguatezza del governo. Se la Merkel accogliesse centomila clandestini di cui non si sa nulla, perché l’amico Renzi gli ha chiesto un favore, il popolo tedesco che ragiona col cervello, la scuoierebbe. Giustamente. Nessuno si fa invadere per fare piacere a un altro.

Categoria Cultura

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