Lettere al Direttore Il Foglio 5.9.2015

Raccontare la verità sulla foto per evitare che quelle foto aumentino . Al direttore - Mi meraviglio che il ministro Giannini non ci abbia pensato. Infatti, la soluzione c’era: invece di trasferire gli insegnanti dal sud al nord, bastava trasferire gli alunni e le loro famiglie dal nord al sud.  Michele Magno

2-Al direttore - Quando ricevi una foto, come quella di Aylan sulla spiaggia, hai due opzioni: a) la pubblichi, e scrivi un pistolotto impregnato di solidarismo ideologico, trasferendo il tuo stato d’animo contrastato fra la vergogna di prestarti a un atto ignobile e il dover fare i conti con il senso ultimo dell’esistenza; b) la guardi in silenzio e, se sei Maurizio Crippa, scrivi ciò che ti detta il cuore.

Grazie, Maurizio.

Riccardo Ruggeri

Quando ricevi una foto del genere, di solito, le opzioni sono quelle. Ma quando vedi qualcuno che usa una foto del genere per raccontare una verità (il dramma dell’immigrazione) e nasconderne un’altra (le ragioni dell’immigrazione) non puoi accettarlo. E non raccontare l’altra verità – non raccontare cioè che è a causa del non interventismo occidentale che, dalla Siria alla Libia, il medio oriente è diventato un terreno di guerra da cui non può che generarsi un incredibile e poderoso esodo verso l’Europa – non raccontare questo ti suggerisce di leggere la storia in modo diverso. E in modo distorto, e dunque falso. Come se di fronte a quel corpicino sulla spiaggia la vera responsabilità dell’occidente non sia fare troppo poco per combattere chi ha costretto quel bambino a scappare dalla sua terra – nel caso specifico da quella Kobane martoriata dallo Stato islamico – ma sia un’altra la verità e la responsabilità: non essere abbastanza accoglienti con i profughi. E non raccontare l’altra verità, non metterla a fuoco, è un modo per lavarsi la coscienza, certo, ma è anche un modo per moltiplicare le probabilità di ritrovarci sulle nostre spiagge corpi senza vita dei bambini in fuga dalla guerra.

3-Al direttore - Anche così lo vedi che era sano e bello, come i miei figli. Ma non ho il coraggio di vendicarlo. Prego Dio di dare il coraggio a chi di dovere di obbligare noi pigri occidentali a risvegliarci, per sconfiggere quei malefici tagliagole.

Mirko Tavella

4-Al direttore - Dopo essere andato in pieno centro a Roma (dalle parti di San Pietro non ce ne sono?) per rifarsi gli occhiali, c’è chi giura di aver visto il Papa in coda alle poste per fare una raccomandata. Intanto da Ikea sono comparsi confessionali smontabili e da Eataly confezioni di particole a km zero.

Valerio Gironi

5-Al direttore - Che Draghi dicesse ciò che ha detto giovedì era più che doveroso anche sotto il profilo giuridico-istituzionale, considerata la revisione al ribasso che ha riguardato, oltre ai dati della crescita, quelli dell’inflazione con il rischio di un allontanamento dall’obiettivo di un incremento dei  prezzi intorno ma sotto al 2 per cento, che è vincolante in forza del solo mandato che la Bce deve assolvere concernente il mantenimento della stabilità  monetaria. Naturalmente, Draghi vi ha corrisposto con apprezzata tempestività e vi ha aggiunto nel quadro del quantitative easing, come da delibera del Consiglio direttivo, anche l’aumento degli acquisti, a opera della Bce, dei titoli di una singola emissione al 33 per cento. L’Istituto sta facendo, in ogni caso, la propria parte, anche in attesa della conoscenza delle decisioni della Federal Reserve e di una migliore comprensione delle vicende cinese e dei paesi emergenti. Ma il problema dei rischi di deflazione e della debolissima crescita riguarda anche, e innanzitutto, i governi, quelli nazionali e le istituzioni europee. Da parte di tutti questi qual è, allora, la risposta? Più in particolare, dal nostro esecutivo non vi è nulla da osservare o da rivedere nei progetti di interventi ai fini della Legge di stabilità? Si continua nell’euforia e nella depressione a fasi alterne, di pari passo al rilascio di dati economici, spesso traballanti e non sempre significativi? Con i più cordiali saluti.

Angelo De Mattia

6-Al direttore - Siamo a un passo da nuovi Galileo, l’oscurantismo avanza a grandi passi, la natura è negata e violata ora per legge: maschio e femmina, la famiglia, la proprietà, la sovranità territoriale. Di nuovo oscure correnti attraversano l’Europa, la chiesa stavolta più che protagonista fa da comprimaria a poteri forti sparsi per il mondo, la lobby ambientalista, quella marxista-statalista, la lobby gay e quella malthusiana, ognuna eccelle nei suoi campi e si fanno concorrenza ma il succo non cambia: la ragione ancora una volta ha da piegarsi a pretese ideologiche e di potere camuffate da grandi conquiste e grandi progressi. Eterno ritorno del cupio dissolvi. Cosa ci salverà?

Luigi Fressoia

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