Libri, mostre, corsi e computer nel bonus-scuola degli insegnanti

Sono arrivati i 500 euro: ecco come spenderli. Conservare scontrini e ricevute, il rendiconto entro agosto 2016

Newsletter 22/10/2015 ROBERTO GIOVANNINI, La Stampa

Sui conti bancari di almeno 762mila insegnanti c’è (o sta per esserci) una voce di entrata in più: sono i 500 euro per l’aggiornamento previsti dalla recente riforma della scuola. Un bonus che gli insegnanti potranno spendere (rendicontando le spese) entro l’agosto del 2016 per acquistare libri, corsi di formazione, ma anche materiale hardware e software e biglietti di cinema e teatro. Dall’anno prossimo, invece, i 500 euro che per ragioni tecniche sono stati pagati cash in busta paga - ma che restano esentasse - verranno «caricati» su una speciale carta di credito.

Si sa quanto sia fiero il premier Matteo Renzi della «sua» riforma della «buona scuola», e in particolare di questo bonus, che considera un segno tangibile del cambiamento di clima nel mondo dell’istruzione. E così, proprio sulla sua pagina Facebook Renzi ha pubblicato un intervento di un non meglio identificato professore umbro, «Giovanni», che plaude ai 500 euro dati da un «governo che non ha votato», critica i colleghi «che berciavano alla distruzione della scuola pubblica e alla deportazione dei neo-assunti, e che ora tacciono, col malloppo in tasca, pronti al prossimo piagnisteo». 

A dire il vero la stragrande maggioranza dei quasi 3000 commenti in calce al post di Renzi sono di durissima critica: si parla di «elemosina» (il termine usato anche da Beppe Grillo di M5S) o di «mancia elettorale». Qualcuno ricorda che da anni i salari dei docenti sono bloccati; molti affermano che il testo di «Giovanni» se lo sono scritti da soli a Palazzo Chigi. Altri infine sottolineano che gli insegnanti precari, magari da molti anni, non riceveranno il bonus.

Difficile comprendere da questi e altri «flash» la reazione complessiva della categoria all’elargizione. «Non cambio idea sulla riforma - dice Sabrina T., insegnante d’italiano in una scuola media di Roma Est - che continuo a pensare sia stata calata dall’alto senza consultarci. Comunque, ne sapremo di più nel corso di questo anno scolastico». Stefania B., professoressa di Matematica in un liceo di Genova invece si dice «piacevolmente sorpresa» dall’arrivo del bonifico sul conto bancario. «Soltanto non ho capito in che modo e per quali acquisti potremo utilizzare questi soldi».

Un rapido giro sui siti di settore sembra far pensare che molti insegnanti useranno il bonus per acquistare un (comunque utile) tablet. In realtà per conoscere i dettagli bisogna attendere un decreto ministeriale. Ma secondo la legge sono ammessi libri o testi, pubblicazioni comunque utili all’aggiornamento professionale, l’acquisto di hardware e software; l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione professionale, universitari o post laurea. Ma anche per teatro, cinema, musei, mostre ed eventi dal vivo. Non dovrebbe essere ammesso l'acquisto di uno smartphone. Bisogna sempre conservare ricevute e scontrini o biglietti: entro l’agosto 2016 bisognerà infatti presentare un rendiconto. In teoria per certe spese non sono previste fatture nominative, e dunque non sarebbero valide: vedremo che dirà il ministero nella circolare applicativa.

Categoria Cultura

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