LA RIVOLUZIONE SESSUALE È STATA VINTA, E NEI CAMPUS AMERICANI SI FANNO BACCANALI A BASE DI LUSSURIA PURA,

SENZA STIGMA. MA SI REGISTRA IL PIÙ ALTO PICCO DI STUPRI

selfie college americano

24 OTT 2015 15:05 Laureen Kern e Noreen Malone per “New York Magazine” Dagospia

2. IL 25% DELLE RAGAZZE SOSTIENE DI AVER SUBITO VIOLENZE, EPPURE IL 40% DEGLI STUDENTI È ANCORA VERGINE, E RIFIUTA LA PROMISCUITÀ SFRENATA CHE REGNA NEI CAMPUS

3. I RACCONTI DEI RAGAZZI: TRANS, PANSESSUALI, BISEX, GAY, ASESSUALI, AROMANTICI, ETERO VECCHIO STILE. CI SONO CAM GIRLS E AMANTI DELLE ORGE, BACI CASTI E BONDAGE SPINTO

4. LA SENSAZIONE CHE MOLTI HANNO È DI FARE MENO SESSO RISPETTO AGLI AMICI. OGNUNO CREDE DI ESSERE L’ECCEZIONE ALLO STATO GENERALE DI ABBANDONO SELVAGGIO, COME SE LA LIBERTÀ SESSUALE SIA DIVENTATO PIÙ UN FARDELLO, UN RECORD DA SUPERARE, CHE UN DONO

5. SIAMO PASSATI DAL SESSO SICURO AL SESSO LIBERO. ARRIVEREMO MAI AL BUON SESSO?

Può essere un periodo di confusione per gli studenti del college, quando si tratta di sesso. La rivoluzione sessuale è stata vinta, e in campus si fanno baccanali dove maschi e femmine sperimentano la lussuria, senza stigma e senza vergogna. Allo stesso tempo però si registra il più alto picco di stupri, il che preoccupa ragazzi e genitori. Il sesso al college è dunque tanto un campo da gioco quanto un campo minato.

La “cultura del rimorchio” è sempre esistita. Non significa solo fare sesso con un estraneo, può riguardare un bacio, una cotta, e sì anche una scopata anonima. Il rituale va così: prima scopi poi semmai ti frequenti. O, più probabilmente, continui rimorchiando altri. La crescita degli stupri nei campus è più recente e sconcertante.

Le statistiche riportano che il 25% delle donne al college denuncia di essere stato violentato e le amministrazioni hanno insabbiato la questione o comunque non l’hanno affrontata nel modo giusto. Le soluzioni finora trovate creano controversie. Si parla tanto di consenso, di ogni passo sessuale suggellato da un sì, ma sembra esagerato o poco realistico.

C’è da preoccuparsi (e ci piace tanto preoccuparci delle vite sessuali dei giovani) eppure i campus sono ancora pieni di ragazzi eccitati all’idea di passare una notte insieme. Per loro il sesso non è un titolo ma una cosa vera. Nel tentativo di superare la narrativa mediatica e la moralizzazione che ne consegue, abbiamo intervistato oltre 700 studenti sull’argomento.

Le foto stesse sono state scattate da loro. Il risultato è inatteso: il 40% risulta essere vergine. Ritengono sia deprimente fare sesso con qualcuno che non conosci. L’altra grande paura è il rifiuto, seguita dalla coercizione (per il campione donne). La sensazione che ognuno ha, è di fare meno sesso rispetto agli amici. Ognuno crede di essere l’eccezione allo stato generale di abbandono selvaggio, come se la libertà sessuale sia più un fardello che un dono.

Esiste anche un nuovo tipo di libertà: una infinita gamma di generi e sessualità. Ci sono trans, pansessuali, bisex, gay, asessuali, aromantici, accanto ad etero vecchio stile. Il genere è mutevole e il concetto è opzionale, l’identità ha mille categorie, bisogna solo scegliere quale ti definisce meglio.

Al “Big Ten“, un giocatore di baseball si vanta di avere cinque donne a settimana ed è triste perché vorrebbe qualcosa di più intimo. A Dartmouth, la sorellanza comincia a domandarsi se valga la pena fare serate da una botta e via, a Tulane una coppia ha cominciato a frequentarsi grazie a Tinder (il 20% degli intervistati usa questo tipo di app), alla NYU abbiamo incontrato due asessuali felicemente fidanzati.

Quindi, è vero, le storie da una notte e via sono prevalenti ma gli studenti hanno chiaro in mente cosa sia bene e male per loro. A differenza delle generazioni precedenti, non hanno difficoltà a dire cosa c’è di negativo nella cultura del sesso occasionale.

Nonostante questo, anche chi la rifiuta, non si spinge a condannarla totalmente. Alcuni la considerazione una forma di femminismo. Siamo passati dal sesso sicuro al sesso libero e a quello consensuale. La prossima mossa sarà del buon sesso? Ciò che emerge da queste interviste e foto è complesso: il problema dello stupro nei campus è reale, ma gli studenti lo sanno, hanno un senso di ottimismo, sanno chi e come vogliono amare, infatti il 73% si è innamorato almeno una volta. Se il college è un laboratorio per la psiche sessuale di una generazione, questa potrebbe non crescere così male.

Alcuni esempi fluidi. Darcy, è etero, e Leor, non binario. Lei fa attenzione ad usare gli aggettivi giusti, ad evitare ciò che implica il genere maschile. Lui è attratto da donne e uomini. Insieme non fanno sesso, si baciano, dormono abbracciati, escono. Non vogliono dare un’etichetta al loro rapporto, si considerano esclusivi e monogami.

Rebecca è una cam girl. Ha iniziato a spogliarsi on line per motivi economici ma poi ha continuato per suo piacere personale. La fa stare bene. Ha molta esperienza in teoria ma poca in pratica, infatti è ancora vergine. Non si sente pronta ad avere rapporti veri. La spaventano.

Caroline nella foto è a letto con due uomini. Non li conosce, non sa nemmeno i loro nomi. Si sono incontrati ad una festa e li ha invitati in camera, dove si sono limitati a scambiarsi coccole. Ethan si è lasciato con la fidanzata perché l’ha tradita. Vuole godersi la vita al college ed esce con un sacco di ragazze, ma è andato a letto solo con un paio.

Nina è annoiata dalla vita al college, dove gli uomini si siedono al bar e pensano che, facendo un complimento, hanno il post-serata assicurato. Ha provato a rispondere a chi attaccava bottone: «Ho dieci capezzoli, sono incinta, sono una marziana» e l’interesse verso di lei non è scemato. Anzi, la domanda successiva era sempre: «Bene, allora vieni da me?». Una volta è andata a letto con un tizio. Hanno scopato e non per questo lei ha pensato che si sarebbero rivisti. Però quando si sono incontrati nei corridoi e Nina lo ha salutato, lui non ricordava di conoscerla.

Anthony ha fatto la sua prima esperienza anale alla “NYU”, con un ragazzo più grande, di 24 anni. Anche Carlin preferisce gli uomini più grandi, lo stimolano intellettualmente. Quando il rapporto è solo fisico, dice, diventa noioso. E’ difficile trovare una simile sofisticatezza al college.

Charlie ha baciato quattro persone durante il college, ma è rimasto vergine fino alla scorsa estate. Ha fatto l’amore con la sua amica di sempre, ora fidanzata. Per lungo tempo si è considerato un asessuale, invece era solo giudizioso. Si considera etero, sono le donne ad eccitarlo, ma non nega la possibilità di essere un giorno attratto dagli uomini. Caroline è un’altra studentessa etero, ma quando si ubriaca alle feste, bacia chiunque.

Tyler e Sea sperimentano il bondage. Le sessioni sono più che altro giochi di ruolo. Lei è dominatrice, lui per il compleanno le ha regalato il manuale della padrona e un guinzaglio. Insieme vanno ai negozi che vendono attrezzatura fetish e prendono lezioni di legatura. Documentano tutto su Instagram.

Grace faceva parte dell’organizzazione “Greek Allies”, che tenta di integrare la comunità LGBT nelle sorellanze delle università. Non era però gay, frequentava solo uomini. Quando ha incontrato l’altra Grace, ha iniziato il suo rapporto lesbico e sono tutt’ora fidanzate. Addison e Sarah si frequentano regolarmente ma non si sentono fidanzati, sono aperti ad altre relazioni.

Cia e Jackson stavano insieme già al liceo, hanno girato l’Europa in camper per otto mesi, poi sono andati a convivere in un appartamento con altre persone e, a quel punto, si sono mollati. Dopo aver frequentato altri, si sono rimessi insieme, e non escludono di fare ulteriori esperienze separatamente.

La prima esperienza sessuale di Elliot è stata con un uomo a Central Park. Poi ha scoperto Grindr, lo ha usato molto, ma alla fine si è innamorato di un ragazzo incontrato non tramite app. Da allora preferisce l’incontro vero a quello on line.

Cristhine e Fred si erano incontrati a una festa ma si sono agganciati attraverso Tinder. Fanno sesso in modo grandioso e conviene ad entrambi. E’ divertente e facile. Hanno un accordo che non li impegna e non provano attaccamento emotivo. Lei è bisessuale e frequenta alcune ragazze. Marisa e Jack sono andati a letto insieme un anno fa, la notte di  Halloween. Da allora hanno avuto un rapporto aperto, ognuno ha fatto sesso con altri. A un certo punto hanno cominciato a passare ogni giorno insieme, monogami, e solo oggi si considerano fidanzati.

L’Università del Texas è un posto gigantesco, con 50.000 studenti e una sacco di belle ragazze. Sam fa parte della confraternita, alle feste è facile che si porti a letto qualcuna. Altre però non lo baciano nemmeno, se non le ha portate a cena almeno tre volte. Lui preferisce la via di mezzo: andare a letto con una donna con la quale ha costruito un minimo di rapporto. Gode di più così. Secondo lui le donne vogliono divertirsi esattamente come gli uomini. Non fa mai sesso con qualcuna che non lo desideri quanto lui.

Selby non vuole infilarsi in una relazione. E’ irrimediabilmente single. Racconta: «La scorsa settimana stavo a letto con questo ragazzo, alle 7 di mattina ero annoiatissima così ho messaggiato le mie amiche, tutte e tre annoiate e a letto con qualcuno, come me. Ci siamo incontrate nell’atrio, siamo andate fuori a fare colazione, siamo rientrate e ci siamo riaddormentate con i nostri ragazzi. E’ una delle mattine migliori: fai colazione, ancora sesso e adios».

Akea invece è una ragazza vecchio stampo, non concepisce i rapporti da una botta e via e ha trovato Andrew, che la pensa esattamente come lei. Tulane è un campus iper-eterosessuale, quindi Henry trova i suoi amori gay altrove. All’università però frequenta alcune ragazze, fidanzate con altri. Ne apprezza la bellezza e le ama, ma il suo compagno lo troverà fuori dall’università.

Categoria  Cultura

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