Dopo Banco-Bpm, Padoan in pressing per le nozze Veneto Banca-Bper. Rumors

Secondo le indiscrezioni raccolte da Affaritaliani.it, la moral suasion del governo si starebbe rivolgendo verso Montebelluna e Modena

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di Andrea Deugeni affritaliani 20.10.2016 twitter11@andreadeugeni>

Mentre la Borsa scommette sul triangolo fra Bper e le due valtellinesi (in particolare sull'appeal del Credito Valtellinese) per dare vita alle nuove nozze nel sistema delle Popolari, un banchiere di vecchia data aiuta a fare chiarezza nel vortice di voci deflagrato sul risiko bancario dopo la fusione varata nel weekend fra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano.

Il banchiere non ha dubbi: le due valtellinesi non si sposeranno mai. Ci sono troppi ostacoli fra cui la rivalità territoriale, il campanilismo e le sovrapposizioni geografiche che si genererebbero provocando esuberi in terra lombarda. Troppe difficoltà per far procedere la nuova fusione su un binario spedito come vorrebbe invece il governo. Un governo che, secondo l'addetto ai lavori, dopo l'operazione Banco-Bpm e in attesa che Ubi Banca concluda l'acquisto di PopEtruria, Banca Marche e CariChieti, starebbe rivolgendo le sue attenzioni verso Veneto Banca, uno dei due istituti scricchiolanti del Nordest e la più solida (1,9 miliardi circa di capitalizzazione di mercato) Banca Popolare dell'Emilia Romagna.

Il banchiere spiega infatti che il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan starebbe cercando di guidare la banca nordestina verso le braccia dell'istituto guidato da Alessandro Vandelli che ha sempre pensato al Veneto come a una delle potenziali direttrici di espansione del proprio gruppo. A quanto pare, però, il principale ostacolo al dossier Bper-Veneto Banca sarebbe l'ingestibilità di Alessandro Penati, il presidente di Quaestio Sgr che controlla la banca di Montebelluna e che non sarebbe convinto neanche della fusione in house fra Veneto Banca e la Popolare di Vicenza. 

Come prossimo protagonista dei giochi, molti tirano in ballo il grande pretendente rimasto a bocca asciutta dopo le nozze fra Verona e Milano, ovvero Ubi, ma stando a quanto riferiscono alcune fonti bancarie ad Affaritaliani.it, il gruppo guidato da Victor Massiah è impelagato con il problema della gestione della banca unica, lavoro a cui presto si aggiungerà l'inserimento nel perimetro industriale di Banca Popolare dell'Etruria, di Banca Marche e di CariChieti. Operazione che richiederà almeno un anno per la messa a punto della nuova macchina bancaria Ubi.

E CariFerrara, l'istituto che rimarrà orfano nel gruppetto delle 4 banks? Il presidente Roberto Nicastro, secondo le indiscrezioni, la vorrebbe accasata o da Vandelli oppure in CariParma-Credit Agricole, ma pare che convincere l'amministratore delegato Giampiero Maioli non sia cosa semplicissima. Il banchiere vorrebbe che fossero prima risolti il problema delle sofferenze e quello del personale.  

Categoria Economia

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