Perché la Germania tifa per il fallimento di Mps

I tedeschi non vogliono far concedere all’Italia sconti sul salvataggio di Rocca Salimbeni. Questione di concorrenza, ma anche necessità di fermare la politica accomodante della Bce di Draghi. La strategia.

FRANCESCO PACIFICO, LETTERA43 28.12.2016

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A Berlino fanno il tifo per il fallimento del Monte dei Paschi di Siena. Il contagio sui mercati sarebbe contenuto rispetto agli effetti di una nuova ondata di laissez faire, che potrebbe piovere nell’Eurozona a vantaggio delle economie più deboli e indebitate come l’Italia.

TEDESCHI, MOMENTO VERITÀ.Anche perché ci sono all’orizzonte scadenze politiche decisive per la Germania, locomotiva d’Europa: la riforma del bilancio europeo, un’inversione alla strategia accomodante della Banca centrale europea (Bce) di Mario Draghi, per non parlare delle stesse politiche dove l'Unione cristiano democratica (Cdu) sente, in termini di consenso, le pressioni dei partiti anti-sistema.

Mps La Situazione Secondo La Bce

Se l’Italia non rispetta le regole, l’unione bancaria non è credibile

CHRISTOPH SCHMIDT, CONSIGLIERE DI MERKEL

Angela Merkel non è andata oltre un diplomatico «Mps deve essere salvata secondo le regole comunitarie». Ma all’interno del Paese fan e nemici dell’austerity ripetono come un mantra che l’operazione non deve essere pagata dai contribuenti. Il primo a uscire allo scoperto è stato Christoph Schmidt, uno dei cinque saggi del Consiglio economico che risponde direttamente alla Cancelliera.

NESSUN REGALO AGLI OBBLIGAZIONISTI. In un’intervista alla Westdeutsche Allgemeine Zeitung ha lanciato un duro monito all’Italia: «La ristrutturazione di Mps sia distinta dall’aiuto ai propri investitori a cui sono stati rifilati asset tossici». Dalla serie: nessun regalo agli obbligazionisti o agli azionisti. Per poi concludere: «Se l’Italia non rispetta le regole, l’unione bancaria non è credibile». Che, come si sa, è congelata proprio dai tedeschi che non vogliono dare il loro via libera alla garanzia europea sui depositi sotto i 100 mila euro.

È andata oltre la collega di Schmidt, l’economista Isabel Schnabel, che nel Consiglio di esperti economici è quella più esperta di mercati finanziari. La docente dell'Università di Bonn si è chiesta se non sia il caso di applicare in toto il bail-in (salvataggio interno con il coinvolgimento di azionisti e obbligazionsiti e correntisti) e portare la più antica banca al mondo in attività verso la risoluzione, visto che «i problemi di Mps si protraggono da anni e le soluzioni sono state ritardate per troppo tempo. Le autorità di vigilanza dovrebbero verificare attentamente se il Monte dei Paschi non debba essere liquidato gradualmente. In caso contrario, il denaro dei contribuenti potrebbe essere sprecato».

«SALVATAGGIO DA PESARE ATTENTAMENTE».Ma più duro di tutti è stato il falco per eccellenza, il presidente della Banca centrale tedesca, la Bundesbank, e cioè Jens Weidmann: «Il salvataggio di Mps deve essere attentamente pesato. Per le misure decise dal governo italiano le banche devono essere finanziariamente sane a livello di core business. I fondi non possono essere usati per coprire le perdite che sono già previste». Ergo, «tutto questo deve essere attentamente esaminato».

PIÙ INFLESSIBILI DELLA VIGILANZA SSM. Weidmann finisce quasi per rivendicare la rigidità con la quale il Single supervisory mechanism (Ssm) - l’organo della Bce guidato da Danielle Noury a cui è demandata la vigilanza bancaria sui principali istituti dell'eurozona - sta gestendo il dossier Mps. E poco importa che la stessa vigilanza abbia concesso un mezzo via libera al governo italiano per il burden sharing, ossia la ricapitalizzazione precauzionale (che imporrà comunque ai detentori di obbligazioni un’onerosa conversione in azioni dei loro subordinati) ed evitare di far scattare il bail-in.

Tutto il mondo finanziario ha inteso che Berlino pretende di guidare la Bce dopo la fine del mandato di Draghi

La Germania è molto sensibile verso il suo sistema bancario. Vuoi perché il governo ha iniettato prima dell’approvazione della direttiva Brrd (Bank Recovery and Resolution Directive) circa 800 miliardi di euro. Vuoi perché i suoi istituti sono quelli meno remunerativi tra le principali economie. A maggior ragione con la politica dei tassi zero portati avanti dalla Bce, che taglia i margini di intermediazione. Se i primi due colossi nazionali (Deutsche e Commerzbank) pagano il peso dei derivati nei loro bilanci, tutto il settore - secondo uno studio di Bain & Compain - è cresciuto soltanto di un misero 1,3%. La metà rispetto a quanto successo in Francia, America o Giappone.

SCETTICI ANCHE CON JUNCKER. In quest’ottica il governo di Berlino - anche per limitare la perdita di voti a favore dell’estrema destra - deve recuperare terreno in due gangli essenziali della politica europea, dove fatica a far sentire la sua voce: la Commissione Ue e la Banca centrale e europea. Sul primo fronte non è piaciuto il realismo di Jean-Claude Juncker, che ha spostato a data da destinarsi le sanzioni a quei Paesi (Francia e Spagna su tutti) che non rispettano il deficit europeo. Tanto che Wolfgang Schäuble, nella riforma del bilancio comunitario, ha già proposto di legare nei Paesi più deboli lo stanziamento dei fondi strutturali alle riforme da effettuare.

«NON COPRITE I DEBOLI COME L'ITALIA». Weidmann invece ha lanciato un nuovo siluro verso Draghi: forte delle pressioni dei mercati, ha intimato ai vertici dell’Eurotower di chiudere con la politica monetaria accomodante «per non coprire i debiti dei Paesi più poveri come l’Italia». Il banchiere centrale sul Quantitative easing (Qe) va avanti per la sua strada. Ma questa presa di posizione ha fatto intendere in tutto il mondo finanziario che Berlino pretende di guidare la Bce dopo la fine del mandato di Draghi.

Categoria Economia

Commento Bail.in. MPS è impenetrabile. Nessuno negli anni è mai riuscito a entrarvi. I rapporti con il mondo politico sono e sono stati sempre forti. La nnuova MPS funzionaerà se la politica viene buttata fuori a calci. Ma il Governo sarà capace e vorrà ?

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