Crescita, Il Fmi taglia di netto le stime italiane

Per il Fondo monetario internazionale l'economia italiana sta frenando più bruscamente del previsto: +0,6% nel 2019, -0,4 rispetto alle stime di ottobre. L'Italia, insieme con la Germania, ha influito sul taglio delle stime di crescita globale

21.1.2019 www.italiaoggi.it

L'economia italiana è in frenata e la manovra è anche brusca, più del previsto. il Fondo Monetario Internazionale adegua le sue previsioni, stimando che il Pil tricolore nel 2019 limiterà la sua crescita al +0,6% per poi riaccelerare al +0,9% nel 2020. Per l'anno in corso si tratta di un un taglio di ben 4 decimi di punto rispetto alle precedenti stime stilate nel mese di ottobre dall'istituzione di Washington che ora - nella revisione del suo 'World Economic Outlook (Weo)', appena pubblicata - ha allineato le sue previsioni per l'Italia a quelle diffuse venerdì scorso dalla Banca d'Italia nel suo bollettino economico. Il Fmi ha anche ridotto le sue proiezioni di crescita per l'economia globale, ora pari al +3,5% per quest'anno e al +3,6% per il prossimo con una revisione rispettivamente di 2 decimi e un decimo di punto. Da segnalare anche la revisione, ancor più sostanziale, della stima di crescita della Germania che per quest'anno viene accreditata di un +1,3% (-0,6). E così, tra i grandi Paesi dell'Eurozona le 'locomotive' diventano ora la Francia, accreditata per quest'anno di un +1,5%, con una revisione limitata a un decimo di punto, e soprattutto la Spagna, la cui crescita viene confermata al 2,2%. Proprio l'Italia viene indicata insieme alla Germania, d'altronde, come uno dei principali fattori che hanno portato al taglio delle stime di crescita globale. "Le previsioni di crescita globale per il 2019 e il 2020 - si legge nel documento - erano già state riviste al ribasso nell'ultimo WEO, in parte a causa degli effetti negativi degli aumenti tariffari messi in atto negli Stati Uniti e in Cina nei mesi precedenti dell'anno. L'ulteriore revisione al ribasso rispetto alle previsioni di ottobre riflette in parte il trascinamento da una situazione più debole nella seconda metà del 2018 - includendo la Germania dopo l' introduzione di nuovi standard sulle emissioni degli autoveicoli e l'Italia dove ci sono preoccupazioni per i rischi sovrani e finanziari, che hanno pesato sulla domanda interna - ma anche sulla base del peggioramento del clima del mercato finanziario e della contrazione economica in Turchia che ora è stimata più profonda del previsto".

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata